Il gasdotto Urengoy-Pomary-Uzhhorod nel suo tratto iniziale a Urengoy (Siberia)

Esplode Brotherhood, il gasdotto che dalla Russia arriva in Europa

Ieri un grave incidente al gasdotto Urengoy-Pomary-Uzhgorod, durante lavori di riparazione, ha causato tre morti e un ferito. Quasi cinquanta gli episodi che dal 2020 ad oggi hanno interessato le pipeline russe secondo Ria Novosti
21 Dicembre, 2022
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Un’esplosione ha squarciato il gasdotto Urengoy-Pomary-Uzhgorod. Il bilancio è di tre operai morti e un ferito. Lo hanno riferito all’agenzia di stampa russa Ria Novosti le autorità locali. L’incidente è avvenuto ieri alle 13.44 vicino al villaggio di Yambakhtino, distretto di Vurnarsky, nella Repubblica di Chuvash, a circa 680 km a est di Mosca. La pipeline conosciuta come Brotherhood, attraversa il confine russo-ucraino, vicino alla stazione di Sudzha, nella regione di Kursk.

Ed è attualmente l’unico punto di ingresso per il transito del gas dalla Russia all’Ucraina. E arriva in Europa. I partner del consorzio che possiede l’impianto sono Gazprom e UkrTransGaz.

Per il Dipartimento principale del Ministero delle situazioni di emergenza la riparazione della sezione danneggiata del gasdotto potrebbe richiedere circa tre giorni. Secondo la comunicazione ufficiale: «è stato accertato che l’esplosione si è verificata durante i lavori di riparazione programmati sulla sezione del principale gasdotto sotterraneo Urengoy-Pomary-Uzhgorod con un diametro di 1420 mm». Il comitato investigativo ha aperto intanto un procedimento penale per violazione dei requisiti di sicurezza industriale per impianti di produzione pericolosi.

Dai future Ttf di Amsterdam si sono registrati effetti sul prezzo del gas: erano arrivati a sfiorare i 100 euro al megawattora (-7,7%), si sono impennati del 6,6%, a 115 euro, per poi rapidamente ridimensionare i rialzi all’1,3%, a quota 110 euro. E ora l’esplosione potrebbe avere un impatto sui flussi di gas diretti all’Europa. Il grave incidente si aggiunge a quello del 19 novembre, nel distretto di Vesevolozhsk, regione di Leningrado, dove è esploso il gasdotto Belosusovo-Leningrado. Qui le cause sono ancora tutte da accertare. Non si esclude il sabotaggio, come nel caso del Nord Stream dello scorso 26 settembre. «Quando le prime squadre di vigili del fuoco e di soccorso hanno raggiunto il luogo è stato determinato che c’era stata una perdita di contenimento e un conseguente incendio sul gasdotto», hanno dichiarato dal Ministero per le emergenze russo.

Per l’agenzia di stampa russa Ria Novosti dal 2020 al 2022 si sono verificati 48 incidenti sui principali gasdotti russi.

Mielizia

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Michele D'Amico
Michele D'Amico
Sono nato nel 1982 in Molise. Cresciuto con un forte interesse per l’ambiente.Seguo con attenzione i movimenti sociali e la comunicazione politica. Credo che l’indifferenza faccia male almeno quanto la CO2. Giornalista. Ho collaborato con La Nuova Ecologia e blog ambientalisti. Attualmente sono anche un insegnante precario di Filosofia e Scienze umane. Leggo libri di ogni genere e soprattutto tante statistiche. Quando ero piccolo mi innamoravo davvero di tutto e continuo a farlo.
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