Rush finale per il crowdfunding dedicato al progetto “Taranto chiama”. Mancano solo tre giorni alla conclusione della campagna di raccolta fondi per il terzo doc-inchiesta della giornalista Rosy Battaglia, stavolta con lo sguardo rivolto a Sud, a Taranto. La campagna, promossa dall’associazione Cittadini Reattivi, ha superato la cifra di 18.000 € con oltre 200 sostenitori co-produttori e co-produttrici del progetto.
Intanto le sorprese per Taranto non sono finite. Il 5 gennaio il governo ha emesso l’ennesimo decreto salva-Ilva, con il dissequestro degli impianti ritenuti pericolosi per la salute e l’ambiente, e l’inserimento dello scudo penale, un vero e proprio decreto ‘salvagente’ per gli amministratori della fabbrica, liberi di inquinare. Nessuna considerazione, quindi, per la sentenza di Ambiente Svenduto e tanto meno rispetto alla condanna contro l’Italia della CEDU (Corte Europea dei Diritti Umani) del 2019 o all’appello dell’ONU che ricordava che vivere in un ambiente salubre è un diritto umano.
Il decreto è servito a ricompattare i movimenti ambientalisti tarantini: infatti, è in programma per martedì 17 gennaio un sit-in di protesta sotto la Prefettura di Taranto. Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, in un post su Facebook sintetizza in 10 punti le volontà e le motivazioni della protesta. Mentre Gad Lerner, è stato querelato da Acciaierie d’Italia, solo per aver espresso le proprie opinioni sullo stabilimento dell’ex Ilva. Tutto questo sarà il racconto che finirà nel documentario “Taranto chiama”. Ma non solo. La volontà di Rosy Battaglia è di dare risalto anche alla bellezza di questa città e di parlare del suo futuro sostenibile.
Per sostenere il progetto: https://sostieni.link/31648