Insieme a Maurizio Costanzo, il popolare giornalista, scrittore e conduttore televisivo scomparso venerdì all’età di 84 anno, se ne va una voce che ha dato spazio a molte tematiche d’impegno civile e all’ambiente. Lo ricorda così Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola e presidente onorario di Legambiente, che molte volte era stato ospite del Maurizio Costanzo Show durante gli anni Novanta:
«Lui era anche anti-caccia, più di me da questo punto di vista – sono le sue parole raccolte da Aska News – E lui per il legame che aveva con la gente, col popolo, rendeva molto più efficaci queste battaglie, meglio una parola al Maurizio Costanzo show che 18 documentari».
Un contributo nel mainstream, insomma, che ha permesso al messaggio ecologista di raggiungere un pubblico inedito: «Questa era la sua sensibilità – ha aggiunto Realacci – ma anche come aveva organizzato la televisione, il suo era un pubblico normale, le gente veniva a Roma, si prenotava e andava ad assistere al Maurizio Costanzo show, quindi si aveva davanti uno spaccato del paese. Questo non succede molto in televisione dove il pubblico è sempre piuttosto selezionato».
In queste ore è ancora aperta la camera ardente al Campidoglio, molte le personalità e i cittadini che stanno rendendo omaggio. I funerali si terranno domani, lunedì 27, presso la Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo e il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha ipotizzato che si possa intitolare a lui una strada o una piazza.