I cani randagi di Chernobyl hanno un DNA tutto loro. Sono geneticamente diversi sia dai cani di razza, sia dai meticci che vivono in aree non radioattive. La scoperta รจ il risultato di una ricerca scientifica pubblicata da Science Advances, il giornale dellโAmerican Association for the Advancement of Science, allโinizio del mese di marzo. Secondo gli scienziati, รจ ancora troppo presto per dire se o come lโambiente radioattivo abbia contribuito ai profili genetici unici dei cani di Chernobyl. Lo studio, perรฒ, รจ il primo passo di uno sforzo volto a capire come lโesposizione a lungo termine alle radiazioni abbia colpito i cani, ma anche quello che โserveโ per sopravvivere a una catastrofe ambientale. ยซNon credo che qualcuno abbia mai esaminato geneticamente una popolazione unica di cani randagi in maniera cosรฌ dettagliata prima dโoraยป ha detto al New York Times che ha ripreso la storia, Adam Boyko, genetista canino presso il Cornell University College of Veterinary Medicine, commentando la ricerca. Il lavoro, che non ha visto il suo coinvolgimento, secondo Boyko sarร anche un buon punto di partenza per ulteriori ricerche sugli effetti delle radiazioni.
I sopravvissuti di Pripyat
Ma cominciamo dallโinizio. Nel 1986, dopo il disastro della centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina, i residenti furono costretti a evacuare lโarea in modo permanente, abbandonando oltre alle loro abitazioni, a volte anche gli animali domestici. Le autoritร preoccupate che questi animali abbandonati potessero diffondere malattie o contaminare gli esseri umani cercarono di sterminarli. Nonostante tutto, in qualche modo, una popolazione di cani รจ perรฒ sopravvissuta. Alcuni esemplari avevano fatto amicizia con le squadre di operai che lavoravano alla pulizia dellโarea di Chernobyl e i lavoratori della centrale nucleare rimasti in zona qualche volta davano loro da mangiare. In anni piรน recenti, sono stati anche i turisti piรน avventurosi a distribuire un poโ di cibo ai cani. Oggi, nella zona dโesclusione, lโarea intorno al sito del disastro, vivono centinaia di randagi, che vagano attraverso la cittร abbandonata di Pripyat e dormono nella stazione ferroviaria di Semikhody altamente contaminata. E gli scienziati hanno fatto la prima analisi approfondita del loro DNA.
Indagine genetica
Si tratta ora di capire – come sโinterroga Elaine Ostrander, esperta di genoma dei cani pressi il National Human Genome Research Institute e coautrice dello studio – se i cani presentano mutazioni acquisite per consentire loro di vivere e riprodursi con successo in questa regione. ยซQuali sfide devono affrontare e come vi hanno fatto fronte dal punto di vista genetico?ยป. Prima di porsi queste domande, i ricercatori hanno dovuto disegnare il panorama canino dellโarea, ยซuna regione dove ci sono livelli di radioattivitร diversi e dove i cani vivono dappertuttoยป dice la dottoressa Ostrander. ยซAbbiamo dovuto capire chi era chi prima di poter cominciare la nostra ricerca vera e propria sulle mutazioni genetiche criticheยป. Il progetto รจ una collaborazione tra scienziati americani, ucraini e polacchi, insieme anche al Clean Futures Fund, unโassociazione no profit statunitense che opera a Chernobyl, fondata nel 2016 per fornire cure mediche e supporto ai dipendenti della centrale che ancora lavorano nella zona dโesclusione.
Gruppi canini e diverso Dna
Lโorganizzazione si era accorta molto presto che anche i residenti canini di Chernobyl avevano bisogno dโaiuto. La popolazione di cani cresceva dโestate e spesso diminuiva drasticamente dโinverno con lo scarseggiare del cibo. La rabbia era unโaltra preoccupazione costante. Per questo, nel 2017 il Clean Futures Fund ha cominciato ad aprire ambulatori veterinari per i cani locali, dove sono stati curati, vaccinati e sterilizzati. I ricercatori hanno sfruttato lโattivitร di questi ambulatori per raccogliere campioni di sangue da 302 cani che vivevano in luoghi diversi, dentro e intorno alla zona dโesclusione. Circa la metร viveva nelle immediate vicinanze della centrale nucleare, mentre lโaltra metร viveva a Chernobyl City, una zona residenziale a bassa densitร abitativa a circa 15 chilometri dalla centrale. Un numero esiguo di campioni proveniva anche da Slavutych, una cittร costruita per i lavoratori della centrale evacuati, a circa 50 chilometri di distanza. Nonostante qualche sovrapposizione tra le popolazioni canine, in generale i ricercatori hanno trovato che i cani della centrale nucleare erano geneticamente diversi da quelli di Chernobyl City. Sembrava che ci fosse stato poco scambio genetico tra i due gruppi, portando a credere che raramente si fossero accoppiati tra gruppi. Anche le barriere fisiche di sicurezza intorno alla centrale, secondo i ricercatori, potevano aver contribuito a tenere separati i cani separati. ยซSono rimasto esterrefatto dalla diversitร quasi totale tra le due popolazioni, dal fatto che siano davvero vissute in relativo isolamento per un lungo periodo di tempoยป ha confessato al New York Times Timothy Musseau, biologo dellโUniversity of South Carolina e coautore dello studio.
Radiazioni e cambiamenti nel genoma
I ricercatori hanno anche tracciato le relazioni di parentela tra gli esemplari, identificando 15 diversi gruppi familiari. Alcune delle famiglie di cani erano numerose e diffuse sul territorio, mentre altre erano piccole e ben localizzate. Tre gruppi familiari convivevano in un magazzino di scorie radioattive. I cani della centrale nucleare e i cani di Chernobyl City sono di razza mista ma entrambi condividono sequenze di DNA con i pastori tedeschi, come pure di altre razze di cani da pastore dellโEuropa orientale. I cani di Chernobyl City hanno anche varianti che sono comuni nei boxer e nei rottweiler. Questi segmenti di DNA di cane pastore potrebbero, secondo gli scienziati, fornire dati particolarmente utili per studi futuri. Comparare le sequenze di DNA dei cani della centrale e di quelli di Chernobyl City con quelle di cani pastori di razza pura che vivono in ambienti non radioattivi potrebbe aiutare i ricercatori a identificare i cambiamenti del genoma correlati alle radiazioni. Unโopportunitร davvero unica per la genetica.
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