È l’ennesimo evento estremo nella zona del Mediterraneo, già colpito nel corso dei mesi scorsi da alluvioni e incendi: mentre i riflettori sono puntati sul terremoto in Marocco, stavolta si tratta della Libia, dove il ciclone Daniel ha già fatto almeno 2000 morti. Dopo aver colpito la Grecia, le piogge torrenziali sono arrivate nel paese nordafricano, che versa già, da anni, in una situazione di grave instabilità politica e sociale. Mentre si teme che il numero di vittime possa salire ancora, le città più colpite sono al momento Bengasi, Susa, al Bayda, al Marj e Derna. Proprio quest’ultima è la città che ha subito i danni maggiori, ed è al momento senza corrente, con le comunicazioni bloccate e un bilancio delle vittime ancora non chiaro.
Il governo libico ha dichiarato lo stato d’emergenza, il coprifuoco e la chiusura di scuole e negozi.
Ora, secondo le stime degli esperti, le alluvioni potrebbero colpire l’Egitto: il Mediterraneo è ormai una delle zone più a rischio a causa degli stravolgimenti climatici, che intensificano gli eventi meteo estremi.