Il Pnrr potrebbe far più bella l’Italia ma anche e soprattutto farla più resistente agli eventi estremi della crisi climatica, arginando inondazioni e bombe d’acqua, grazie a infrastrutture verdi che contrastano gli effetti deleteri delle isole di calore, rigenerando le città sia dal punto di vista sociale che da quello urbanistico. È di questi temi che si sta discutendo nella quattro-giorni dedicata all’architettura del paesaggio, nell’evento internazionale “Lost Landscapes”, promosso dall’Associazione Italiana Architettura del Paesaggio, che si è aperto ieri presso il Complesso di San Marcellino a Napoli.
Perché, a differenza di quello che molti pensano, la visione di green city avveniristiche non appartiene solo ai grandi centri urbani del nord Europa.
A Torino il rifugio climatico
Sono sei i progetti che – tra i molti in partenza di cui discuteranno gli architetti del paesaggio – maggiormente rappresentano un cambiamento di visione rispetto alle nostre città e alle aree periurbane. A Torino si punta sulle cosiddette Nature based solution, le soluzioni totalmente naturali per far fronte al clima in rapido cambiamento. Nell’area metropolitana sono in via di ultimazione nove interventi di riqualificazione di aree ludiche strategiche, per farne un “rifugio climatico”, con giochi d’acqua e aree di aggregazione studentesca arricchita di un rain garden, un’area verde appositamente progettata per assorbire l’acqua in eccesso dei flash flood.
I freschi parchi di Grugliasco
A Grugliasco, sempre in Piemonte, si riqualificano due parchi cittadini per renderli accessibili per tutti ma anche per abbattere l’effetto della maggiore insolazione grazie all’utilizzo di colori chiari e materiali con basso fattore di assorbimento solare in modo da diminuire l’effetto isola di calore e avere temperature più basse in estate.
Social housing a Varese
A Varese, il progetto dell’area dell’Ex-Macello Civico prevede la realizzazione di abitazioni di Social Housing e la riqualificazione del fabbricato dell’Ex-Macello come Food Hub, luogo di costruzione di politiche alimentari corrette verso il tema del riuso delle eccedenze, mentre parte la rinaturalizzazione del Parco fluviale urbano connesso. Il Parco della Pace a Vicenza, con una superficie di 65 ettari, è stato concepito con l’obiettivo principale di mitigare i mutamenti climatici, trasformando la preesistente infrastruttura aeroportuale in una “macchina ecologica” erogatrice di servizi ecosistemici.
L’orto botanico rigenerato di Palermo
L’Orto Botanico dell’Università di Palermo è un museo scientifico, esteso 11,3 ettari, con un ricchissimo patrimonio floristico. Il progetto finanziato dal Pnrr promuove interventi che hanno dirette ricadute sulla riduzione del consumo idrico, sul riciclo della materia organica, sull’implementazione della biodiversità vegetale, sulla messa in sicurezza dei grandi alberi, sul restauro di serre, laghetti e fontane, sulla sistemazione delle pavimentazioni di piazzali, viali e camminamenti settecenteschi nei quartini di Linneo, sul restauro del pozzo Arabo e dei locali di accesso all’Orto.
L’arancio del Piceno
Mentre sempre nell’ambito del recupero dei giardini storici, il restauro del Giardino di Agrumi “Il Crocifisso” in Contrada Marezi, ad Ascoli Piceno, permetterà la valorizzazione delle limonaie/arancere, con integrazione e reimpianti della coltura di agrumi, in particolare del cultivar Arancio Biondo del Piceno, un frutto che per la sua proprietà di lunga conservazione serviva il nord Italia ed Europa fino ai primi decenni del ‘900, epoca in cui i trasporti resero disponibili i prodotti siciliani determinando la fine del commercio piceno.
E ancora…
E poi il restauro del giardino Rizzardi a Negrar, in Veneto o quello del giardino di Palazzo Pfanner a Lucca, l’orto botanico di Parma o l’intervento di recupero del giardino paesaggistico all’inglese di Palermo. E ancora il piano di conservazione e gestione del Parco reale del giardino inglese della Reggia di Caserta. Oltre a grandi progetti come quello della città dei 15 minuti, a Roma. Su questo e molto altro si discuterà in particolare nell’evento “Paesagggio Italia” che si terrà sabato 14 ottobre. Ma il ruolo dell’architettura del paesaggio, come tassello ineludibile della conversione ecologica, attraverserà l’intero incontro internazionale che vedrà la partecipazione di professionisti da tutta Europa. All’incontro inaugurale ha partecipato, tra gli altri, l’assessore all’Urbanistica della Regione Campania, Bruno Discepolo. E oggi, venerdì 13 ottobre, in cinque punti di Napoli (largo San Marcellino, piazzetta San Biagio, piazza San Gaetano, piazzetta Fortunato, piazzetta Miraglio) saranno allestiti altrettanti “paesaggi effimeri”.