Cinquecento chilometri a nord del Circolo polare artico in questi giorni fa 17 gradi e pioviccica. La Finlandia lappone ha piccoli centri sparpagliati tra pochi laghi e soprattutto molti fiumi. I 188mila laghi sono molto più a sud ma qui si respira un’aria particolare che si racchiude in tre parole: Aurinko ei laske.
Tre parole che ho imparato subito 33 anni fa quando il mistero mi fu spiegato: Aurinko è il sole, ei è l’equivalente negativo del nostro no, laske voce del verbo tramontare. Il sole non tramonta!
E questa sua attitudine, 500 chilometri a nord del napapiiri, del circolo polare artico appunto, dura all’incirca dal 12 giugno al 28 luglio. Il sole scende verso l’orizzonte intorno all’una di notte ma riprende quota e risale ben in alto, splendente fino alle 24 ore dopo quando rieccolo vicino all’orizzonte ma poi no, non tramonta: ei laske.
Per alcuni di noi mediterranei questa è una sorte di maledizione perché con tutta la luce che c’è come si fa a dormire? Per me che ho ormai abitudini nordiche è un periodo di felicità. No, non è quella storia del sole di mezzanotte che, detta così significa ben poco. No, è il sole che comanda tutto e che è lì per 24 ore e poi 24 e poi 24 e ti permette di uscire alle 3 del mattino e andare dietro casa a vedere le alci che pascolano nelle radure, sui bordi della foresta, della taiga artica. Che ti permette di vedere i cigni selvatici con i loro piccoli già ben avanti nello sviluppo ma ancora non pronti a volte.
Il sole che ti permette di fare qualunque cosa a qualunque ora: cercare mirtilli e funghi, andare in canoa sui fiumi, joki, e sui laghi, jarvi. Andare in cima alle colline, le vaara, e guardare lontano verso la Russia, Venaja.
Questo volevo raccontare e condividere con i lettori di Sapereambiente perché ancora pochi giorni e il sole comincerà di nuovo a tramontare, poco per volta, pochi minuti ogni giorno in meno, fino ad arrivare all’incirca al 12 dicembre quando Aurinko ei nousse, quando il sole non sorgerà più per molte, lunghe settimane, una quarantina di giorni freddi ma non così bui perché rischiarati dalla neve a terra, dalle stelle e ogni tanto dalla Luna.
P.s. Sono a Roma e sogno quello che vi ho raccontato. L’acquerello che vi invio lo dipinsi molti anni fa, quando vidi per la prima volta il sole che non tramontava.