Hirundo finding, opera di Fabrizio Carbone

Rondini in città

Volano a 100 km l'ora e divorano migliaia di zanzare al giorno. Ma l' Homo sapiens sapiens urbano non sa meravigliarsene e, nonostante sia vietato dalla legge, ne distrugge i nidi
1 Giugno, 2023
2 minuti di lettura

La loro vita è sempre più difficile. Per le rondini che arrivano dall’Africa australe, dove hanno trascorso il nostro inverno nelle foreste a galleria fino al capo di Buona Speranza, con il passare degli anni trovare i luoghi dove fare il nido è diventata un’impresa quasi impossibile. Le rondini, specie Hirundo rustica, hanno bisogno di luoghi dove poter entrare e uscire. Dove allora? I fienili, le porcilaie, le stalle, i rimessaggi degli attrezzi di lavoro erano state per secoli i loro habitat perfetti. Moltissimi ambienti del genere sono stati stravolti nel tempo con il cambio di destinazione d’uso. Costruzioni contadine sono diventate villette, case, condomini. Le rondini così hanno dovuto cercare e trovare altri spazi utili. Per esempio i garage sotterranei nei quartieri di periferia delle grandi città.

 

Opera di Fabrizio Carbone

 

Vederle arrivare in volo, planare ad alta velocità e infilarsi nei tunnel, quasi allo scuro, di ambienti dove oltretutto non si respira certo aria di montagna, è sempre uno spettacolo che lascia sbalorditi.

O peggio lasciano indifferenti e ancor peggio arrabbiate molte persone, nostri concittadini, che non sanno nulla delle rondini, non immaginano persino che ci sono utili perché divorano zanzare a migliaia di migliaia, e che è qui nella nostra Europa che nascono e si riproducono (tornando ogni anno al loro nido). Il problema che lascia indispettiti i nostri concittadini è molto preciso:  sporcano! Le loro deiezioni finiscono a terra sotto il nido (in ambienti sicuramente non igienici). Vero ma basta mettere nel punto un foglio di giornale e il problema è risolto (si può far di meglio comunque). Allora succede che questi nidi di rondine vengono distrutti in barba a norme che lo vietano e una legge che punisce penalmente chi compie questo gesto durante la nidificazione. Figuriamoci! Pensiamo un attimo a quanti addetti a questo tipo di controlli siano attivi in un Paese come il nostro dove non si fanno controlli per cose anche più gravi.

 

Opera di Fabrizio Carbone

 

E’ un problema perché rischiamo di perdere queste meravigliose creature che ogni giorno cacciano insetti volando a oltre 100 km all’ora, ogni giorno per la loro sopravvivenza e per dare da mangiare ai loro piccoli ancora nei nidi (come in questo periodo). Sono insettivori infatti e fanno il pieno di ogni specie di ditteri che ci danno punture e fastidi. Ne scrivo perché nei garage del quartiere dove vivo a Roma i nidi delle rondini sono stati buttati giù l’anno scorso e quest’anno solo una coppia di rondini è riuscita a metterne su uno nuovo.

E questa coppia la vedo volare radente i prati davanti casa. Così disegno e penso al nostro grado di inciviltà e al fatto che a pochissimi, nella mia zona, questo fatto interessi più di tanto.

Ho amici in Piemonte, in Emilia, all’Isola d’Elba persino, dove si creano gruppi, associazioni e movimenti per salvare le rondini. Tra gli amici anche uno dei padri fondatori della LIPU, il medico Francesco Mezzatesta che organizza il Festival delle Rondini, che premia inquilini e cittadini che possono vantare un nido nelle loro abitazioni, in campagna come in città. Anche perché il problema vale anche per altre due specie: i balestrucci e i rondoni, specie completamente diverse ma apparentemente simili alle rondini, specie che fanno nidi diversi anche questi spesso distrutti da noi umani, specie Homo sapiens sapiens.

 

Mielizia

Saperenetwork è...

Fabrizio Carbone
Fabrizio Carbone
Giornalista professionista dal 1970, Fabrizio Carbone ha lavorato alla redazione romana de “Il Resto del Carlino” (nel 1972 da New York), de “La Stampa” e di “Panorama”. A partire dalla metà degli anni ottanta ha prodotto e diretto, insieme a Riccardo Truffarelli (gruppo 6 aprile, Perugia) numerosi documentari in Amazzonia, Costa Rica, Norvegia, Finlandia, Inghilterra, Italia per i programmi culturali della Rai3, tra cui Geo, Geo&Geo, il Viaggiatore. Ha diretto 6 speciali, tra il 2004 e il 2007, per la trasmissione Stella del Sud (Rai 1) in Etiopia, Tanzania, Amazzonia, Groenlandia, Norvegia, Mauritania. Coinvolto da sempre nella protezione e nella conservazione della natura è stato tra i soci fondatori del Wwf Italia, consigliere nazionale della stessa associazione, nel 2002, ma anche, nei primi anni ottanta, di Legambiente e Lipu. È direttore responsabile di Greenpeace News.
Mielizia
Mielizia
Resto sfuso

Agenda Verde

Librigreen

Fabio Deotto, "Come ne usciremo"

Viaggio nel 2040, quando la transizione sarà compiuta. Otto visioni possibili

Autore:

Cosa accadrebbe se tra qualche anno non saremo neppure in grado di ricordare il nostro tempo? Non perché saranno trascorsi troppi anni, ma per una for

Il favoloso mondo delle piante

Un abete più vecchio delle piramidi e tanto altro. Nel mondo delle piante con Mancuso e Giordano

L’essere vivente più vecchio del mondo? Forse non tutti sanno che si tratta di un albero. È Tjikko, un abete rosso che vive in Svezia e ha compiuto be

Alfie e io

"Alfie e io". Carl Safina racconta la sua speciale amicizia con un rapace

Autore:

Può accadere che le grandi avventure non abbiano bisogno di migliaia di chilometri percorsi in treno o aereo, con ore di jet lag da smaltire. È possib

Storia precedente

Scrivere e fotografare (per) l’ambiente, il nostro Campus ad Assisi

Omar Di Felice nell'ultima tappa del suo viaggio tra l’Himalaya e il Karakorum
Prossima storia

Bike to 1.5°C, pedalate estreme per l’ambiente. Intervista a Omar Di Felice

Leggi anche...