I Teatrini per i piccoli

I Teatrini, in attesa di tornare a raccontare fiabe in natura

Con passione, fantasia e una notevole dose di resilienza, l’associazione napoletana I Teatrini mette in scena favole nella natura da oltre venticinque anni. Nonostante la pandemia e le sospensioni dell’attività, i progetti proseguono, in attesa di incontrare il pubblico
11 Novembre, 2020
3 minuti di lettura

Da oltre venticinque anni l’Associazione I Teatrini fa teatro in Natura per i più piccoli, mettendo in scena fiabe della tradizione come Alice nel Paese delle Meraviglie, Peter Pan, o La leggenda di Re Artù e Mago Merlino, ma anche spettacoli originali come Il Popolo del Bosco, nel quale  i personaggi di diverse fiabe (ninfe, fate, maghi, aromatari, streghe…) non trovando più spazio nei luoghi dove precedentemente vivevano, perché quei boschi originari sono scomparsi, sono stati costretti a mettersi in cammino per cercare nuovi luoghi verdi dove abitare, capitando per caso a Napoli. 

«Il messaggio ambientalista – commenta Giovanna Facciolo, la direttrice artistica – è veicolato attraverso questo potere, che la fiaba ha, di evocare e di rappresentare un mondo immaginifico che è dentro di noi. Una grossa fetta del nostro essere che normalmente è silente perché, soprattutto nelle esperienze scolastiche, si tende a incentivare la parte più razionale».

 

La regista Giovanna Facciolo
Giovanna Facciolo, regista e direttrice artistica

Magia nell’Orto Botanico

Per moltissimi anni, in primavera e in autunno, le fiabe dei Teatrini hanno animato l’Orto Botanico reso disponibile dall’Università di Napoli Federico II, un luogo che Facciolo definisce magico, un’oasi rigogliosa di verde e di biodiversità nel centro di una città caotica.

«L’idea – racconta Luigi Marsano, direttore organizzativo della compagnia –era quella di portare la nostra esperienza artistica in una struttura così particolare, non un semplice Parco, rendendolo fruibile con una serie di spettacoli itineranti per gruppi non troppo numerosi. Il primo anno abbiamo fatto una decina di spettacoli, per arrivare a 100, 110 spettacoli negli ultimi anni».

 

La resilienza dopo il primo lockdown

Dopo il lockdown della scorsa primavera, però, l’Orto Botanico è stato riaperto alla sola ricerca scientifica. I Teatrini hanno quindi cercato un nuovo luogo per i loro spettacoli e la scelta è caduta sulla pineta del Teatro dei Piccoli, presso la Mostra d’Oltremare, dove dal 19 settembre al 29 ottobre si sono alternati con il gruppo Le Nuvole e con il Progetto Sonora in spettacoli all’aperto, con mascherina e distanziamento, nel pieno rispetto delle norme anti-Covid.

«Non è stato facile – afferma Giovanna Facciolo – abbiamo dovuto rielaborare gli spettacoli passando dal teatro itinerante a un modello molto più statico, rinunciare a qualsiasi contatto con i bambini anche quando dopo lo spettacolo venivano a chiederci un selfie… ma è andata bene, i bambini e le famiglie sono stati molto contenti».

Tra pini, rocce e fantasia

Come al solito, gli allestimenti sono stati a impatto ecologico zero, con pochissimi elementi di scena, utilizzando l’ambientazione naturale così com’è senza alterarla. La pineta della Mostra d’Oltremare, pur essendo meno ricca di biodiversità e meno “magica” dell’Orto Botanico, ha un certo fascino con i suoi pini vetusti e le formazioni rocciose, abilmente sfruttate come ambientazione. Inoltre I Teatrini sono sempre molto attenti a rispettare i tempi naturali dei bambini, che rispondono molto bene dimenticandosi di tutto il resto e calandosi pienamente nella magia della fiaba.

Progetti solidali

Il loro coinvolgimento in iniziative di solidarietà ha fatto sì che uno degli ultimi spettacoli del ciclo autunnale, Gli alberi di Pinocchio, fosse ripreso in diretta  e trasmesso nell’aula per bambini diversamente abili di Nungwi/Zanzibar, nell’ambito del progetto ZanzibarHelp della Onlus La Carovana del Sorriso.

 

Di nuovo bloccati

Alla vigilia della stagione invernale, che prevedeva spettacoli indoor, le nuove ordinanze regionali e nazionali hanno bloccato ogni attività teatrale. «Noi ci abbiamo provato in questi mesi – si legge nel post che annuncia l’interruzione delle attività – abbiamo sanificato, distanziato, ridotto i numeri degli spettatori, gelificato, conservato i nomi, misurato le temperature, riallestito i nostri spettacoli… Evidentemente non è bastato. Per ora dobbiamo fermarci, ci rivedremo presto».

 

…ma mai fermi

Una certa amarezza si combina però con la speranza: «Noi siamo pronti – dice Luigi Marsano – l’organizzazione della stagione invernale non si è mai fermata, le prove degli spettacoli continuano e appena le regole consentiranno di far accedere di nuovo il pubblico, gli spettacoli riprenderanno». Perché, come aggiunge la direttrice Giovanna Facciolo:

«I bambini hanno bisogno di magia oggi più che mai». In attesa che un vaccino o una nuova cura rendano il coronavirus meno pericoloso, I Teatrini si impegnano a combattere il virus dello sconforto con l’antidoto della passione e della resilienza.

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