Customise Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorised as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyse the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customised advertisements based on the pages you visited previously and to analyse the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

«La guerra alimenta lo schema binario amico-nemico, buono-cattivo, armi-non armi e disegna un mondo senza possibilità di intesa. Abbiamo deciso di uscire da questo schema alla ricerca di pensieri e relazioni in cui l’intesa sia almeno augurabile» MEAN

A Kiev l’11 luglio, corteo nonviolento per dare nuove basi alla pace

Solidarietà, confronto e tonnellate di aiuti: proseguono le Carovane della pace dirette in Ucraina, mentre l’11 luglio è prevista un’azione di massa nonviolenta con cittadini da tutta Europa, per favorire la coesione tra le popolazioni e inviare un segnale ai leader europei  
5 Luglio, 2022
3 minuti di lettura

Una manifestazione a Kiev per chiedere il silenzio delle armi e il ritiro dell’aggressore, offrendo nel contempo una mano concreta ai più fragili e ai minori. È quella che si annuncia per lunedì 11 luglio, nel contesto delle azioni che vedono centinaia di associazioni portare supporto alla popolazione Ucraina e mantenere elevata l’attenzione sulla necessità di cessare il fuoco. Le prime iniziative ad essere avviate sono state le Carovane della pace della coalizione #StoptheWarNow. Dopo la prima, partita da Roma a inizio aprile, lo scorso 27 giugno un’altra Carovana della pace è arrivata a Odessa. Quindici mezzi e 50 partecipanti hanno portato 40 tonnellate di beni di prima di necessità per la popolazione colpita dalla guerra, raccolti negli scorsi mesi da 176 organizzazioni aderenti.

 

LEGGI ANCHE >
La Carovana della pace e i volti della guerra. In dialogo con Monica Di Sisto

 

Al suo arrivo, la Carovana, coordinata dall’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, ha incontrato gli alti prelati delle chiese ucraine, confrontandosi su pace, autodifesa, diritto di reagire e mediazione. Il 28 giugno la carovana si è spostata a Mykolaïv, città sotto i bombardamenti della Russia, in cui 250mila persone, la metà dei residenti, sono stati costretti a sfollare. Lo scopo era consegnare gli aiuti, comunicare vicinanza ai civili ucraini e ribadire l’urgenza di attivare tutti i canali diplomatici per arrivare a un cessate il fuoco. La prossima Carovana #StoptheWarNow partirà da Roma giovedì 14 luglio, con il coordinamento di AOI e Focsiv.

 

La conferenza stampa della carovana di Pace con i rappresentanti delle istituzioni di Odessa

 

Nel frattempo il Movimento europeo di azione nonviolenta, nato solo da pochi mesi, ha aggiunto la propria azione a quella delle altre reti pacifiste. Attraverso vari viaggi in Ucraina, con la collaborazione delle associazioni della società civile ucraina e con le istituzioni, ha organizzato il corteo nonviolento a Kiev lunedì 11 luglio Così si legge sul sito degli organizzatori:

«Obiettivo della marcia di pace è dare ai leader europei un segnale forte e chiaro per favorire la coesione tra i Paesi europei all’insegna della nonviolenza: solo con un immediato cessate il fuoco e l’avvio di incontri e negoziati è possibile porre fine al conflitto e lavorare per la creazione degli Stati Uniti d’Europa, con un proprio esercito difensivo e un corpo civile di pace».

 

 

Il settimo punto del decalogo della rete Mean

 

 

La proposta è quella di esercitare un pensiero lungimirante, creativo: incontrarsi, dialogare, da un contatto creare reti di contatti. «Andiamo a Kiev perché abbiamo deciso di non acconsentire alla guerra come evento e come pensiero totalitario che, come un veleno, conquista teste a cuori. La guerra alimenta lo schema binario amico-nemico, buono-cattivo, armi-non armi e man mano disegna un mondo senza possibilità di intesa. Abbiamo deciso di uscire da questo schema e da questa logica alla ricerca di pensieri e di relazioni in cui l’intesa sia almeno augurabile», riporta sempre il sito del Mean. Ha scritto inoltre Marianella Sclavi, una delle promotrici, sulla propria pagina Facebook:  «Invece di dividerci sulle divergenze (armi sì, armi no, negoziato prima o dopo la tregua, ecc…) abbiamo fede che nel cammino per raggiungere l’ obiettivo degli Stati Uniti d’Europa, le divergenze troveranno composizione».

 

LEGGI ANCHE >
I conflitti sono risorse, per disimparare la guerra. Intervista a Marianella Sclavi

 

Forte di questa connessione nata dall’incontro fisico, la richiesta alle istituzioni europee perché assumano, con decisione, il ruolo di mediatore, sarà meno facilmente eludibile. Nel frattempo è iniziata una parallela azione umanitaria. Come ad esempio i Summer Camp, campi estivi di accoglienza in cui decine di famiglie ucraine saranno ospitate gratuitamente. Si tratta per lo più di orfani e vedove ucraine di caduti in guerra, individuati dall’assessorato alle politiche sociali del Comune di Kiev.

 

 

Per realizzare la marcia della pace, invece, è stato attivato un crowfunding e organizzata la logistica necessaria con partenze dai maggiori centri italiani. Ci si iscrive sul sito, dove il decalogo (già citato) spiega in modo efficace motivazioni e intenzioni. Questo l’ultimo punto: «Pensare la pace, oggi, significa prima di tutto avere un’idea di futuro desiderabile per l’umanità contro i tanti futuri distopici a cui narrazioni e rappresentazioni ci preparano da decenni. Mettere in atto nuove forme e nuove tecniche del dialogo non ha nulla a che vedere con la rappresentazione di pacifisti e nonviolenti come anime belle intente “a giocare alla pace” o a dichiararsi “neutralisti” mentre gli ucraini sono costretti a far volare i missili anticarro. Pensare la pace vuol dire prepararla con un’Europa dei cittadini, come diceva Altiero Spinelli, un’Europa dei popoli e non dei nazionalismi, come diceva Giorgio La Pira. È ora per noi di salire sulle spalle dei giganti.»

 

Mielizia

Saperenetwork è...

Francesca Santoro
Francesca Santoro
Laurea in comunicazione, specializzazione in marketing e comunicazione nel Non Profit. Per 15 anni si è occupata di comunicazione e progettazione formativa in particolare nell’ambito del consumo critico e del commercio equo, trattando temi quali l'impatto delle filiere su persone, risorse, territori. Dal 2016 crea contenuti online per progetti, associazioni, professionisti.
Mielizia
Mielizia
Resto sfuso

Agenda Verde

Librigreen

Fabio Deotto, "Come ne usciremo"

Viaggio nel 2040, quando la transizione sarà compiuta. Otto visioni possibili

Autore:

Cosa accadrebbe se tra qualche anno non saremo neppure in grado di ricordare il nostro tempo? Non perché saranno trascorsi troppi anni, ma per una for

Il favoloso mondo delle piante

Un abete più vecchio delle piramidi e tanto altro. Nel mondo delle piante con Mancuso e Giordano

L’essere vivente più vecchio del mondo? Forse non tutti sanno che si tratta di un albero. È Tjikko, un abete rosso che vive in Svezia e ha compiuto be

Alfie e io

"Alfie e io". Carl Safina racconta la sua speciale amicizia con un rapace

Autore:

Può accadere che le grandi avventure non abbiano bisogno di migliaia di chilometri percorsi in treno o aereo, con ore di jet lag da smaltire. È possib

Julian Assange
Storia precedente

Insieme per Assange

Prossima storia

Al via il Festival delle colline geotermiche, teatro in una terra di rinnovabili

Leggi anche...