È “Nomadland”, della regista cinese Chloé Zhao, prima donna a conquistare questo riconoscimento, il film vincitore dell’Oscar 2021: la pellicola prodotta dalla Disney che racconta la condizione esistenziale, oltre ogni classificazione, di una donna che sceglie di vivere nel limbo delle persone “on the road” nell’America dei nostri giorni.
Una storia di resilienza, di dissociazione dal modello consumistico che Marco Gisotti aveva recensito per noi quando il film, a settembre, aveva ottenuto il Leone d’oro a Venezia leggendone la trama e le suggestioni con lo sguardo dell’eco-critica. A conferma delle qualità di una pellicola che fa discutere, anche in queste ore, fotografando in maniera forse provocatoria, certamente poetica un modello sociale emergente che non deve sorprenderci per il messaggio di resilienza e dissociazione silenziosa che esprime dal paradigma consumistico e dalle sue contraddizioni.