Un recente blitz di "Ultima generazione" a Bologna (Foto: Facebook/ultimagenerazione.A22/)
Un recente blitz di "Ultima generazione" a Bologna (Foto: Facebook/ultimagenerazione.A22/)

A tu per tu con i ribelli del clima

Imbrattano le opere nei musei, ovviamente protette da vetrate, con vernice e zuppa di piselli. Organizzano blocchi sulle grandi arterie viarie. Chi sono? E cosa li spinge e compiere gesti tanto estremi? Abbiamo incontrato Beatrice e Michele, due esponenti di Ultima generazione
5 Dicembre, 2022
11 minuti di lettura

Sabato pomeriggio, quadrante est della Capitale. Mi hanno chiesto con quante persone desidero parlare e allโ€™appuntamento sono in due. Giovani, ma non giovanissimi, si avvicinano ai trenta. Il giorno prima, a Milano, un gruppo di persone della loro organizzazione, Ultima Generazione, ha buttato otto chili di farina su un monumento della pop art: la Bmw dalla carrozzeria dipinta da Andy Warhol nel 1979, esposta alla Fabbrica del Vapore. Solo due settimane prima, alla mostra su Van Gogh allestita a Roma a Palazzo Bonaparte, รจ stato il vetro di protezione del quadro Il Seminatore a essere centrato con della zuppa di piselli. Nellโ€™arco dello stesso mese, sempre a Roma, il blocco stradale del Grande Raccordo Anulare e un altro vicino al Colosseo. Quello in viale Marconi, la sera di Halloween. Senza dimenticare lโ€™imbrattamento della facciata della Cassa Depositi e Prestiti, con estintore e vernice arancione. Qui come altrove, qualche palmo di mano incollato alla parete, un gesto ricorrente degli attivisti. Non solo. Ci sono stati il blocco del traffico allโ€™aeroporto di Linate e lโ€™interruzione della parata di auto dโ€™epoca a Padova, per citare solo alcune delle azioni recenti di questa campagna di disobbedienza civile nonviolenta attiva in Italia dal 2021. Ma anche in altri dieci paesi del mondo, progetti interconnessi dalla rete A22 e โ€œimpegnati in una folle corsa: provare a salvare lโ€™umanitร โ€. Dal cambiamento climatico.

 

 

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Al nostro governo Ultima Generazione chiede lo stop alle trivellazioni di gas naturale e alla riattivazione delle centrali a carbone, lโ€™attivazione immediata di 20GW di energie rinnovabili, fra eolico e solare, creando cosรฌ nuovi posti di lavoro per chi opera nellโ€™industria fossile.

Beatrice e Michele rispondono a turno, senza togliersi mai la parola. Sono dei rivoluzionari. Forse degli ottimisti.

Sottolineate lโ€™ipocrisia di chi si scandalizza per un possibile danno allโ€™arte, quando il cibo sta finendo. Ma dalle risposte che arrivano, anche nei commenti su Facebook, pare che le persone non lo capiscano.

B: Non so se capisce che il cibo sta finendo, ma immagino che la gente sia sempre piรน disperata allโ€™idea di reperirlo. Io inizio ad avere lโ€™angoscia per la spesa, con i prezzi che aumentano. Forse le persone associano lโ€™aumento alla crisi energetica e si immaginano che sia qualcosa di transitorio. Ma questโ€™anno solo in Italia abbiamo perso il 30% di grano. Siamo uno dei paesi europei piรน colpiti dai cambiamenti climatici. Piรน di un quarto del nostro territorio sarร  desertificato, quando iniziamo a coltivare in modo sostenibile?

La farina sulla macchina di Warhol puรฒ essere vista come un gesto colto: la prosecuzione della sua provocazione, non solo farina al posto della benzina. Era nelle vostre intenzioni? E come nascono le vostre azioni?

M: Ci sono tanti piani di lettura e tanti piani del funzionamento comunicativo e semantico di unโ€™azione di disobbedienza civile costruita. Ce nโ€™รจ sicuramente uno estremamente colto, quello che rimanda allโ€™arte: la scatola di pomodoro sulla teca di Van Gogh che rimanda semanticamente ad altre opere e a un mondo artistico. La pubblicitร  lo fa continuamente. Perรฒ non conta solo la comprensione, a livello di efficacia comunicativa, anzi รจ la parte minima. La nostra azione scandalizza per lo spreco della farina? Allora lo sai che cโ€™รจ lo spreco alimentare! รˆ la legge del capro espiatorio. Noi giochiamo allโ€™interno di quel gioco lรฌ, per riuscire a far parlare molto di noi e di conseguenza del cambiamento climatico. Il punto, perรฒ, รจ se la gente sta capendo qualcosa di molto piรน profondo. Le persone che cambieranno questo mondo e il paradigma con cui affrontiamo la societร  non lo faranno perchรฉ sono particolarmente politicizzate o perchรฉ pensano alle parti per milione di co2 o altro. Sono persone che capiranno in maniera imperfetta quello che sta succedendo, che ci sono vari piani del problema, e uno di questi รจ la totale immoralitร , la totale mancanza di sinceritร  che dilaga a tutti i livelli del potere. La vera cosa da comunicare รจ โ€˜ma sei ancora contento di far parte di questa bugia o no?โ€™. รˆ questo che cambierร  il mondo. Non รจ lโ€™ambientalismo. Lโ€™ambientalismo รจ morto politicamente.

Non vi considerate ambientalisti quindi?

M: No assolutamente

In qualche commento ho letto che fareste meglio a seguire lโ€™esempio di Greta che con il suo modo di protestare ha ottenuto molto di piรน.

B: Anche Greta รจ stata coperta di odio e di contestazioni. Ora appare un poโ€™ come quella ragionevole e moderata. Gli ambientalisti moderati hanno un riconoscimento che prima non avevano. Peraltro ha iniziato con un atto di disobbedienza civile: scegliere di non andare a scuola ogni venerdรฌ e di manifestare, se fosse stato fatto da tutte quelle migliaia di persone che invece facevano cortei, sarebbe stato un atto di protesta immensamente piรน efficace.

M: Greta nel 2018 era un poโ€™ strana per alcuni e anche un poโ€™ odiata. Adesso anche alcuni giornali di destra ci dicono di fare come lei. I media mainstream sono fatti per elogiare i movimenti moderati perchรฉ sono completamente inefficaci e per dire che quelli radicali non funzionano. Greta Thunberg non รจ mai stata inaccettabile, รจ stata radicale. E quello che faceva adesso รจ accettabile, addirittura normale. Noi siamo partiti dallโ€™inaccettabile, il nostro inaccettabile sta diventando radicale, tra poco sarร  accettabile e tra qualche anno normale, e il regime finisce. Fare politica, come diceva Martin Luther King, non vuol dire cercare consenso, vuol dire costruirlo. Proporre qualcosa che allโ€™inizio sembra assurdo e andare avanti perchรฉ hai ragione.

 

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Quello che fate viene percepito come violento, nonostante siano azioni nonviolente. Li pensate come gesti nonviolenti oppure no?

B: In alcune esercitazioni pratiche facciamo un gioco in cui le persone si dispongono lungo una linea, a un capo cโ€™รจ lโ€™assoluta nonviolenza e allโ€™altro la violenza, a seconda delle situazioni che vengono proposte, per esempio un blocco stradale. Il punto รจ che non cโ€™รจ mai un posizionamento unico delle persone, il gruppo si muove continuamente. Questo vuol dire che lโ€™idea di nonviolenza di ognuno รจ molto soggettiva, ed รจ impossibile creare unโ€™unica opinione intorno a una situazione. รˆ il motivo per cui le nostre azioni sono efficaci. Provocano un dibattito intorno a quello che รจ stato fatto, inizialmente, poi il nostro scopo รจ spostarlo sulle nostre richieste al governo. Per me รจ estremamente violento non fare nulla, perchรฉ ha le conseguenze piรน terribili che possiamo immaginare. Molto piรน terribili del fare qualcosa di nonviolento, che magari รจ radicale e mal visto.

M: La nonviolenza รจ una parola tremenda, perchรฉ non รจ una parola comprensibile. Gandhi non la usava. Martin Luther King non la usava. I piรน grandi riformatori del secolo scorso non hanno usato la parola nonviolenza. A me piace “conflitto creativo” di Martin Luther King. Perchรฉ cโ€™รจ unโ€™idea molto chiara: quella del conflitto. Chi fa delle marce autorizzate, non รจ un nonviolento, รจ semplicemente una persona che sta facendo una cosa classica. Martin Luther King lo dice in questa maniera: nonviolenza รจ la forza che ti permette di usare tutto te stesso per rimuovere unโ€™ingiustizia. La nonviolenza, secondo la sua definizione, provoca violenza.

La gente confonde nonviolenza con tranquillitร  e ordine, dice che รจ violento quello che facciamo perchรฉ provoca violenza.

รˆ una cosa diversa. Quando i Freedom riders nel 1961 hanno cominciato a prendere degli autobus interstatali nel sud degli Stati Uniti col Ku klux Klan che li rincorreva in macchina per ammazzarli, si sono fatte male centinaia di persone che non cโ€™entravano niente coi Freedom riders. Ogni conflitto nonviolento provoca la morte sia di persone che cercano di rimuovere lโ€™ingiustizia, sia di persone attorno, e questa รจ la Storia. Gandhi chiamava guerra la nonviolenza.

Mi stai dicendo che bisogna arrivare a scatenare un certo tipo di conflitto per arrivare a un risultato?

M: Sรฌ, ma non รจ la mia opinione, รจ provato statisticamente.

B: รˆ qualcosa che arriva naturalmente. Nel momento in cui cresci di numero, e se non cresci non otterrai risultati, a un certo punto la repressione si genera. Se non immaginiamo di arrivare a quel punto e di superarlo, stiamo perdendo in partenza.

M: Ci si arriva spontaneamente il piรน delle volte. Noi stiamo facendo da apri-strada; stiamo riportando una voce radicale e razionale su come si configura un conflitto sociale.

Dalle reazioni attuali sembra che la gente non vi capisca, come pensate di fare passare il messaggio?

M: Andando avanti. Ci sono due tipi di consenso: quello verso le richieste e quello verso di te. Tra i due, il primo รจ molto piรน importante. Meno di un anno fa, Insulate Britain, lโ€™organizzazione da cui รจ nata Just stop oil, con 120 persone per sette settimane ha occupato le autostrade. La popolazione intervistata era a favore per il 20%, decisamente contraria quasi per il 70% e cโ€™era una componente minima di indifferenti. A fine ottobre, il Guardian ha pubblicato un nuovo sondaggio sulle azioni di Just stop oil: il 66% del campione ha detto di supportare il fatto che bisogna fare resistenza civile per costringere il governo ad agire. Lโ€™opinione pubblica cambia, e cambia se sei credibile. Noi, siamo giร  in parte soddisfatti considerando che 60 persone hanno preso parte alla resistenza civile da quando esistiamo.

B: Man mano che una campagna ha successo, oltre a influenzare lโ€™opinione pubblica, porta altri gruppi ad agire e a trovare la propria collocazione, e il numero di persone che entrano nella resistenza civile aumenta. Questo aumento ha, inoltre, come naturale conseguenza la diversificazione delle tattiche. Non tutti per forza devono fare quello che facciamo noi. Se il punto รจ โ€˜dobbiamo fare qualcosaโ€™, ogni gruppo, ogni persona si interrogherร  su che cosa puรฒ fare. E anche la diversificazione delle tattiche allarga il consenso, perchรฉ lโ€™opinione pubblica inizia a intercettare quello che le risuona di piรน tra tutto quello che viene fatto.

 

 

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Il terzo tipo di azione che fate รจ il digiuno. Di digiuno si muore. Fino a dove vuole arrivare chi lo fa?

B: Sicuramente รจ unโ€™azione controversa, secondo alcune persone altrettanto violenta di unโ€™azione di disobbedienza civile. Le ragioni e i contesti in cui lo abbiamo fatto sono diversi: cโ€™รจ la situazione in cui il tuo target รจ una persona che non ti presta ascolto, non ti dร  lo spazio di incontrarla. Lโ€™altra situazione รจ la condizione in cui non puoi fare piรน niente, perรฒ non accetti di desistere. รˆ la situazione di tante persone che sono in carcere o non hanno piรน veramente mezzi per farsi ascoltare e ricorrono allo sciopero della fame per proseguire e mantenere una dignitร . Non cโ€™รจ nessun tipo di passivitร . Una volta che accetto le possibili consegue legali, posso fare unโ€™azione di resistenza civile. Una volta che accetto lโ€™incognita delle conseguenze fisiche, posso fare uno sciopero della fame. Questo ti riporta nelle condizioni di decidere tu che cosa sarร  di te stessa.

Dal governo e dalle opposizioni, avete avuto risposte alle vostre richieste?

M: A fine ottobre il governo uscente ha fatto uno sblocco di 11,6 GW di eolico e solare, che รจ il piรน grande sblocco dal 2011 quando eravamo avanti e competitivi e se avessimo mantenuto quel passo avremmo giร  raggiunto gli obiettivi al 2030. Ovviamente non lโ€™abbiamo causato noi, perรฒ cโ€™รจ una correlazione con quello che facciamo. Abbiamo parlato piรน volte con Cingolani e abbiamo parlato con rappresentanti di quasi tutte le forze politiche. Gli unici che ci hanno appoggiato sono Europa verde e Sinistra italiana. Non abbiamo mai avuto un tavolo di negoziato col governo, siamo molto lontani dallโ€™avere quella forza.

 

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La repressione che potrebbe essere messa in atto vi spaventa?

B: รˆ una domanda complessa. Qualche segnale di repressione lo stiamo giร  iniziando a vedere. Le campagne della rete A22 stanno giร  iniziando a vedere delle misure molto piรน severe nei loro confronti rispetto a quando hanno iniziato. Ci sono persone in carcere in Inghilterra e in Germania, in Svezia e negli Stati Uniti dove ora lโ€™equivalente delle nostre azioni in alcuni stati comporta fino allโ€™ergastolo. Stiamo parlando di cose inconcepibili in una democrazia e stiamo arrivando a questo punto. Qui in Italia, anche semplicemente per il fatto che stiamo crescendo di numero, prima o poi anche le misure legali aumenteranno e saranno piรน severe, ed รจ una parte che dobbiamo affrontare. รˆ necessario mettere in luce la violenza in questo sistema. รˆ chiaro che avere persone che vengono incarcerate in Italia per aver fatto una protesta nonviolenta, perchรฉ hanno paura di non mangiare piรน, รจ qualcosa che suscita molta indignazione.

M: La repressione รจ necessaria per un conflitto nonviolento. La maggior parte dei conflitti nonviolenti hanno successo nel sud del mondo e in sistemi autoritari. Il sistema neoliberale e il sistema liberista sono quelli in cui sono avvenute meno rivoluzioni nonviolente, perchรฉ sono intelligenti, perchรฉ sanno che la repressione diretta non รจ una bella idea. Nel suo libro sulla storia delle rivoluzioni, Erica Chenoweth ha dimostrato statisticamente nel 2021 che la maggior parte delle rivoluzioni arriva laddove cโ€™รจ autoritarismo percepito, non dove cโ€™รจ sperequazione economica. Percepito non vuol dire assoluto, vuol dire che รจ troppo per te. E questo autoritarismo per gestire la crisi climatica ed ecologica arriverร . Stiamo giร  parlando di poliziotti dellโ€™acqua laddove scarseggerร . La gente impazzirร  di fronte a questo. La repressione e lโ€™autoritarismo percepito saranno insiti nella gestione delle conseguenze climatiche, quindi porteranno le persone ad agire in un conflitto sociale. La gente agirร  non perchรฉ convinta da noi, ma perchรฉ sarร  convinta dalla situazione e dalla fallacia di un sistema che sta diventando sempre piรน autoritario per ignoranza e incapacitร  nel gestire questa cosa.

 

 

Movimento รจ un termine che si puรฒ usare parlando di voi?

B: Tante volte si tende a definire il movimento come qualcosa di identitario, perรฒ in realtร  sono gruppi di persone che fanno cose. A me interessa piรน questo; il nome, la questione identitaria non interessa.

M: Mi piace dire organizzazione, che รจ provocatorio rispetto alla cultura della disorganizzazione che vige nei movimenti sociali; dire che siamo unโ€™organizzazione radicale o che siamo un progetto. Ultima generazione รจ un progetto per mobilitare persone, per mobilitare un movimento. Prima cโ€™รจ una visione, poi un progetto, una sequenza di passi per raggiungere la visione, poi cโ€™รจ lโ€™organizzazione, che evolve, per creare tutte le fasi del progetto. Infine cโ€™รจ il movimento, che รจ risultato finale: le persone che vengono mobilitate per fare cose. Il progetto รจ fatto di diverse fasi. Ce ne saranno altre in cui le nostre richieste andranno sempre piรน verso temi sociali e poi ci sarร  il momento in cui dovrร  diventare un movimento rivoluzionario per la democrazia partecipativa.

Quando avanzerete nuove richieste?

B: Per ora rimaniamo su queste.

Potreste allargare i temi o vi terrete stretti sullโ€™energia?

M: Non cโ€™รจ limite, ma in ogni caso dobbiamo andare a far calare le emissioni o portare il tema del mutamento climatico fortemente sui media. O fare una richiesta sociale, che perรฒ vada a cambiare le carte in tavola rispetto al cambiamento climatico. Credo che non saranno gli ambientalisti e non sarร  il movimento climatico a risolvere la crisi climatica, a livello di protesta politica. Questo รจ il paradosso.

Vi chiamate Ultima generazione perchรฉ รจ lโ€™ultima che puรฒ fare qualcosa, perรฒ dite che non sarete voi a risolvere. Quindi sarร  chi viene dopo, o saranno altri?

M: Abbiamo pochissimi anni per ridurre drasticamente le emissioni. Se riusciamo a cambiare lโ€™opinione pubblica sui metodi di lotta, cambiamo qualcosa. Poi magari sarร  qualcun altro a raggiungere il risultato: la parte dei sindacati che non ne possono piรน, parte dei contadini, parte di gente che รจ nel tessuto economico sociale, che ha una rappresentanza, non come noi che purtroppo non abbiamo un potere contrattuale. Noi portiamo il metodo, il sindacato ha sempre fatto quello che facciamo noi prima di giungere a un pervertimento totale.

Non stiamo portando niente di nuovo, stiamo risvegliando alla tradizione di come cambia la societร .

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