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Abbracciamola, è l’unica che abbiamo. Il mondo celebra l’Earth day

Cinquant'anni fa negli Stati Uniti la prima mobilitazione per il Pianeta. Una maratona mediatica, che coinvolge anche l'Italia, celebra la giornata, nonostante il lockdown globale
22 Aprile, 2020
1 minuto di lettura

Oggi, 22 aprile, celebriamo l’Earth day, la Giornata della Terra. La prima volta accadde negli Stati Uniti nel 1970, grazie alla volontà del pacifista John McConnell, del senatore Gaylord Nelson e di Denis Hayes, allora studente universitario e oggi fra i più noti sostenitori dell’efficienza energetica. Per celebrare questa scadenza, nonostante il lockdown globale, il network internazionale ha lanciato una lunga staffetta mediatica intorno all’hashtag che coinvolgerà anche l’Italia: su Rai Play si terrà una maratona televisiva fino alle 20.00 con numerosi artisti e testimonial, anche Sky ha creato un ricco palinsesto  sul tema.

 

 

Ma quale sarà il futuro della Terra?  Dalla prima edizione dell’Earth day a oggi è evidente quale sia la tendenza: la popolazione  è raddoppiata, le emissioni antropiche di CO2 sono aumentate di circa un quarto arrivando a 410 parti per milione. Negli ultimi cinquant’anni la temperatura globale è aumentata di un grado  e siamo da poco usciti dall’inverno più caldo da quando si effettuano le misurazioni, con 3 gradi sopra la media.

 

Guarda il “Diario di bordo della navicella Terra” di Spreco Zero

Il video della Giornata della Terra

 

Per ragionare proprio sul futuro del pianeta Spreco Zero, la campagna internazionale di sensibilizzazione, ha girato la domanda a esperti, osservatori, testimonial dell’impegno per la sostenibilità e l’equilibrio armonico sul pianeta. Ne  è nato “Diario di bordo dalla navicella Terra”, un video nel quale scorrono gli interventi di Vincenzo Balzani (Professore Emerito Alma Mater Studiorum – Università degli Studi di Bologna), Antonio Cianciullo (editorialista La Repubblica), Massimo Cirri (autore e conduttore Caterpillar Rai Radio2), Luca Falasconi (Distaleì, Università di Bologna curatore del progetto 60SeiZero), Marco Fratoddi (direttore di SapereAmbiente), Eliana Liotta (autrice e divulgatrice scientifica), Elisabetta Moro (antropologa e docente dell’Università Suor Orsola Benincasa), Marino Niola (antropologo e docente dell’Università Suor Orsola Benincasa), Andrea Segrè (docente e fondatore Spreco Zero/Last Minute Market).

Il messaggio che ne consegue è chiaro: non c’è un’altra Terra e la pandemia ci ha fatto toccare tutta la sua e nostra fragilità, lo sguardo deve andare con più rigore verso i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

E domani nella nostra  Scuola di ecologia il discorso prosegue con uno speciale “Earth day- after” centrato sull’educazione alla sostenibilità. Perché la Terra è la nostra casa comune tutto l’anno e dobbiamo apprendere come tutelarla.

 

Mielizia

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