[su_dropcap style=”default” size=”3″ class=””]A[/su_dropcap]ntonella Anedda (Anedda-Angioy) si è laureata in Storia dell’arte moderna presso l’Università di Roma La Sapienza. Il suo esordio letterario risale al 1992, anno in cui uscì la sua prima raccolta poetica, “Residenze invernali” (Milano, Crocetti, 1992) che la rivelò come una delle voci più originali e significative della nuova poesia italiana.
Hanno fatto seguito la pubblicazione della raccolta di saggi e racconti “Cosa sono gli anni” (Roma, Fazi Editore, 1997), il volume di traduzioni poetiche “Nomi distanti” (Roma, Empiria, 1998) e la raccolta “Notti di pace occidentali” (Roma, Donzelli, 1999: Premio Montale 1999), il volume di saggi “La luce delle cose” (Milano, Feltrinelli, 2000).
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Ha tradotto nel 1994 l’antologia di poesie e prose di Philippe Jaccottet “Appunti per una semina” e dello stesso autore le prose de “La parola Russia”, con in appendice versioni da Osip Mandel’stam. Inoltre dall’inglese un’antologia di prose e poesie di Anne Carson dal titolo “Antropologia dell’acqua”. A “Notti di pace occidentale” sono seguiti “Il catalogo della gioia” (Roma, Donzelli, 2003), “Dal balcone del corpo” (Milano, Mondadori, 2007) e “Salva con nome” (Milano, Mondadori, 2012) che ha vinto il Premio Viareggio.
I suoi ultimi libri in prosa sono “La vita dei dettagli” (Roma, Donzelli, 2009), viaggio nei quadri attraverso i dettagli e “Isolatria, viaggio nell’Arcipelago della Maddalena” (Roma-Bari, Laterza, 2013). Nel 2014 la casa editrice inglese Bloodaxe pubblica un’antologia di poesie dal titolo “Archipelago” con la traduzione del poeta Jamie McKendrick. Alcuni suoi testi sono su Italian poetry.