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I protagonisti della nuova edizione della Biennale dell'Antropocene

Arte e scienza, per un nuovo rapporto col pianeta. Al via la Biennale dell’Antropocene

Giovedì19 dicembre, presso I'Ingv, il vernissage. L’Istituto ospiterà la Galleria dell’Antropocene, una preziosa raccolta di opere dedicate al nostro rapporto con l'ambiente. Previsti eventi e incontri presso la Fondazione Marco Besso
12 Dicembre, 2024
1 minuto di lettura

Torna la Biennale dell’Antropocene, alla sua seconda edizione. La Biennale si propone di affrontare la realtà della nostra epoca non solo nella sua drammatica urgenza, ma anche come occasione per immaginare nuove possibilità, come suggerisce Amitav Ghosh: “La grande, insostituibile potenzialità delle opere di finzione è che rendono possibile immaginare nuove possibilità” (Amitav Ghosh, La grande cecità. Il cambiamento climatico e limpensabile). La Biennale prenderà il via il 19 dicembre 2024, con l’inaugurazione alle ore 17:30 della Galleria Antropocene presso la sede romana dell’INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Via di Vigna Murata, 605). Qui verranno esposte le opere di 16 artisti, che saranno poi donate all’Istituto, rendendo la mostra permanente e visitabile per tutto il 2025. Nel corso del 2025, inoltre, la Fondazione Marco Besso (Largo di Torre Argentina, 11), ospiterà tre eventi espositivi, tavole rotonde e convegni dedicati ai cambiamenti climatici e all’Antropocene, sottolineando il valore delle encicliche papali che invitano a una nuova visione del rapporto tra l’uomo e l’ambiente.

La presentazione

Lunedì 16 dicembre, alle ore 11, presso la Sala Consiliare di Palazzo Valentini, sede di Città Metropolitana di Roma Capitale, in Via IV Novembre, 119a, si terrà la conferenza stampa di presentazione, cui interverranno Vittorio Pavoncello, regista, scrittore e direttore artistico della Biennale; Giusy Emiliano, curatrice della Biennale; Massimo Chiappini, Direttore del Dipartimento Ambiente dell’INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia; Lucio Riccetti, segretario generale della Fondazione Marco Besso; Anna Di Fusco, artista e coordinatrice artistica della Biennale; e Valentina Gentile, giornalista, Saperenetwork. Modera la giornalista Silvia Mattoni del CNR. spiega il direttore artistico, Vittorio Pavoncello:

«L’arte non può sostituire il rigore delle discipline scientifiche, ma offre uno spazio unico per riflettere, osservando il mondo da una prospettiva diversa e rivelando dettagli spesso invisibili alla razionalità. Le opere esposte, tra cui le sedici donate alla Galleria Antropocene, diventano strumenti per esplorare come relazionarci al mondo in modo più sensibile e responsabile»,

Un’esperienza che unisce estetica e scienza

La Galleria Antropocene si trova in un luogo simbolico: un corridoio sospeso, un parallelepipedo orizzontale i cui lati affacciati sull’esterno sono interamente costituiti da ampie finestre. Le opere, sospese dall’alto con cavi di acciaio, sembrano galleggiare, rafforzando la percezione di leggerezza e sospensione. Questo spazio di passaggio collega due sezioni dell’INGV e diventa una metafora del dialogo tra arte e scienza, capovolgendo le dinamiche tradizionali tra spettatore e opera. Il tempo, come lo spazio stesso, appare sospeso: la luce e il paesaggio esterno che filtrano dalle finestre ampliano la percezione spaziale, mentre le opere dialogano con l’ambiente circostante. La Galleria Antropocene suggerisce, a chi la attraversa, una riflessione unica e necessaria sul proprio rapporto con il mondo, tra il dentro e il fuori, il corpo e l’ambiente.

Mielizia

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