«L’agricoltura convenzionale è la principale causa della perdita di biodiversità. Questo non lo diciamo noi ambientalisti, ma i rapporti dell’Agenzia europea per l’ambiente e dell’Ispra. Il problema è che dopo la Covid mi sembra ci sia un gran desiderio di tornare al passato, verso un modello agricolo non sopportabile, anziché intraprendere la via di una profonda trasformazione che faccia tesoro di quanto accaduto durante la pandemia». La pensa così Franco Ferroni, responsabile Agricoltura e biodiversità del Wwf Italia, che abbiamo intervistato in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, il 5 giugno, istituita dalle Nazioni Unite nel 1972. Una scadenza che quest’anno è dedicata alla perdita di biodiversità e che cade in prossimità di due circostanze molto significate, vale a dire la