Bruce, il pappagallo kea della Nuova Zelanda

Bruce, il pappagallo senza becco che risolve i problemi

Un pappagallo kea disabile pulisce il proprio piumaggio usando una piccola pietra. In un articolo su Nature, un gruppo di ricercatori neozelandesi ne rivela la straordinaria capacitร  di usare strumenti e l'abilitร  nella risoluzione di problemi. Un passo in piรน per comprendere i meccanismi cognitivi delle altre specie. E l'evoluzione della nostra intelligenza...
12 Ottobre, 2021
3 minuti di lettura

Bruce รจ un kea (Nestor notabilis), un pappagallo che abita le Alpi meridionali della Nuova Zelanda. La sua specie รจ conosciuta per lโ€™intelligenza e giocositร . Bruce รจ un individuo โ€œspecialeโ€: gli manca la parte superiore del becco, ma questo non gli impedisce di nutrirsi anche di cibi piรน duri e, soprattutto, di pulire il suo piumaggio con lโ€™aiuto di piccole pietre.

Giร , egli supera la propria disabilitร  adoperando uno strumento. Dal punto di vista scientifico quanto รจ importante ciรฒ che รจ stato osservato in questo particolare pappagallo? Ce lo rivelano gli scienziati dellโ€™Universitร  di Auckland in un articolo pubblicato tra gli Scientific Reports della rivista Nature.

La storia di Bruce

Bruce (Disabled kea uses tools for self-care – The University of Auckland ) รจ stato trovato da un ricercatore nel 2013, nellโ€™Arthur’s Pass National Park, parco nazionale delle Alpi meridionali della Nuova Zelanda: era un esemplare giovane e la parte superiore del suo becco giร  non cโ€™era piรน. Gli studiosi non sono riusciti a ricostruire le cause della lesione che, probabilmente, potrebbe essere dovuta a un incidente con una trappola posizionata per catturare ratti e altri mammiferi invasivi della zona.

Guarda Bruce in un video che racconta la sua storia

 

Il piccolo kea รจ stato curato nel South Island Wildlife Hospital e vive in unโ€™ampia voliera della Willowbank Wildlife Reserve. รˆ qui che gli scienziati hanno osservato come Bruce affrontava la propria disabilitร .

Nonostante gli venissero offerti cibi morbidi per aiutarlo nellโ€™alimentazione, lui si nutriva anche con quelli piรน duri, spingendoli contro superfici abbastanza resistenti da dargli un sostegno. Mostrava, inoltre, una buona capacitร  di manipolare diversi oggetti, tenendoli tra la lingua e la mandibola inferiore.

Poi, nel 2019, i custodi della riserva notarono che il pappagallo usava una piccola pietra per pulirsi il piumaggio. Era un comportamento intenzionale? Poteva essere realmente annoverato come utilizzo di uno strumento? Quale contributo poteva dare questa osservazione, se confermata, allโ€™etologia? Prima di rispondere a queste domande รจ meglio fare un passo indietro, per capire il contesto in cui ci muoviamo.

Lโ€™uso di strumenti tra gli animali

Come racconta la scrittrice scientifica Jennifer Ackerman nel libro Il genio degli uccelli, noi esseri umani abbiamo sempre pensato che lโ€™utilizzo e la fabbricazione di strumenti, insieme al linguaggio, fosse una di quelle caratteristiche che ci distingueva dagli altri animali. Homo faber, uomo artefice, per dirla alla Benjamin Franklin.

In realtร  lโ€™uso di strumenti nel mondo animale (Cognitive insights from tool use in nonhuman animals. – PsycNET (apa.org)) non รจ unico come pensavamo ma sicuramente รจ molto raro: รจ documentato in meno dellโ€™1% dei generi animali conosciuti e una percentuale ancora minore di specie si occupa della vera e propria fabbricazione di strumenti.

Utilizzo di strumenti nei corvi della Nuova Caledonia

 

Si fa presto, poi, a parlare di uso di uno strumento. Nel tempo sono state elaborate diverse definizioni, e una delle piรน complete รจ fornita da Shumaker, Walkup, e Beck (2011) in Animal tool behavior: The use and manufacture of tools by animals, Rev. and updated ed. – PsycNET (apa.org):

Si tratta dellโ€™utilizzo esterno di un oggetto in qualche modo manipolabile, presente nellโ€™ambiente. Esso serve ad alterare in maniera efficace forma, posizione o condizioni di un altro oggetto, di un altro organismo o dello stesso utilizzatore. Inoltre chi usa lo strumento lo fa orientandolo nella maniera piรน appropriata. Ad esempio, costruire un nido sembrerebbe non essere tra le attivitร  definibili come utilizzo di uno strumento (Tooling – ScienceDirect).

Leggi anche >  La cultura non รจ solo umana. Un nuovo sguardo sulle comunitร  di scimpanzรฉ africane

 

Anche se raro, questo comportamento ha unโ€™ampia diffusione: ci sono esempi tra insetti, ragni, granchi, lumache, polpi e pesci. I casi piรน noti si trovano tra mammiferi e uccelli: gli scimpanzรฉ (Pan troglodytes) sono celebri per lโ€™abilitร  nel fabbricare e manovrare strumenti e i corvi della Nuova Caledonia (Corvus moneduloides) sono abilissimi nel lavorare le foglie di pandano per farne utensili uncinati.

Bruce utilizza intenzionalmente una pietra per pulirsi?

Bruce, il kea senza becco, usa le pietre per pulire le sue penne e piume in maniera intenzionale? In genere, lโ€™uso di strumenti รจ stato registrato piรน per fini alimentari che per la cura del proprio corpo, soprattutto in contesti selvatici. In cattivitร  sono stati osservati alcuni esempi, ma questo comportamento non รจ stato scientificamente riportato in letteratura. Almeno fino ad oggi.

 

Nestor Notabilis
Bruce รจ un Nestor Notabilis una specie che vive nelle Alpi della Nuova Zelanda

 

Un primo tentativo รจ stato fatto con le pulcinelle di mare (Fratercula arctica), ma le prove raccolte sembravano non convincere la comunitร  scientifica. I dubbi scaturiti da quella pubblicazione sono serviti, perรฒ, a guidare lo studio degli scienziati di Auckland che hanno seguito Bruce.

I dati hanno mostrato che oltre il 90% delle volte che Bruce ha preso una pietra lโ€™ha usata come supporto per la pulitura del piumaggio. Nel 95% dei casi, quando il pappagallo ha lasciato la pietra, lโ€™ha recuperata o sostituita per continuare a pulirsi. Infine Bruce selezionava pietre di una specifica dimensione, adatte al compito da svolgere.

Inoltre, gli altri 12 kea presenti nella voliera, non solo non utilizzavano le pietre per pulirsi, ma interagivano con oggetti di forme e grandezze diverse rispetto agli strumenti scelti dal nostro pappagallo senza becco. Bruce ha quindi mostrato un comportamento raro negli uccelli, unโ€™ulteriore prova della grande flessibilitร  dei kea nelle abilitร  di risoluzione dei problemi. Un nuovo piccolo tassello nella costruzione della nostra conoscenza del comportamento animale, un passo in piรน verso la comprensione dei meccanismi cognitivi di altre specie che, a loro volta, potrebbero aiutarci a capire meglio anche lโ€™evoluzione dellโ€™intelligenza in noi Homo sapiens.

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