Cinque scrittori di wilderness che dovete conoscere

Dal contatto personale con il selvaggio e dallo studio di esso, gli autori e l'autrice che raccontiamo oggi elaborano pensieri ecologici e sistemici del mondo e dell'interazione degli esseri umani con il pianeta. Spaziando dalla poesia alla filosofia
12 Dicembre, 2022
6 minuti di lettura

Attraverso pagine di inchiostro hanno trasferito le proprie esperienze nella natura selvaggia, per narrare il rapporto tra essere umano e ambiente. Vi presentiamo cinque scrittori che, dal 1800 ai giorni nostri, hanno fatto della wilderness il fulcro delle proprie opere.

Henry David Thoreau

Il nostro viaggio non poteva che partire da Henry David Thoreau, teorico della wilderness per eccellenza e ancora oggi tra i piรน celebrati scrittori di natura, per la ricchezza della sua opera ma anche per lโ€™attualitร  del suo pensiero. Vissuto a metร  dell’Ottocento nel contesto protocapitalista statunitense, Thoreau elabora le sue riflessioni grazie allโ€™esperienza diretta nei boschi ma anche al confronto costante con il filosofo esistenzialista, nonchรฉ amico di una vita, Ralph Waldo Emerson.

Voce ribelle e irriverente, scuote la tranquillitร  di vite di โ€œcalma disperazioneโ€, schiave delle pulsioni materialistiche.

Per oltre quindici anni ispira diari ricchi di impressioni e ispirazioni, nei quali sono contenute pagine divenute simbolo della disobbedienza civile e della riscoperta di sรฉ nel selvaggio.

 

Henry David Thoreau

 

Indimenticabile รจ โ€œWaldenโ€, opera in cui egli narra della sua esperienza di vita, durata quasi due anni, in una piccola casa nel bosco di fronte al lago Walden a Concord, nel Massachussetts. Thoreau legge con costanza e si dedica in egual misura alle passeggiate nei boschi, dove si abbandona come un bambino al senso di meraviglia e al gioco in natura: svegliandosi emozionato al sorgere del sole, prendendo nota delle sensazioni vissute a piedi nudi, sdraiandosi sul ghiaccio.

I suoi sono testi ricchi di esercizi spirituali che affondano le radici nella dimensione interiore quanto nellโ€™esperienza fisica della natura, che va contemplata, ascoltata, toccata, respirata.

Il mondo selvaggio in Thoreau non รจ solo fuga da un modello che soffoca la creativitร  e il libero arbitrio dellโ€™essere umano, bensรฌ la costruzione di un ideale diverso nel quale affidarsi ai sogni e costruire fondamenta ai nostri castelli in aria, รจ un dovere morale. Una nuova vita che abbandona ogni aviditร  e pulsione materialistica, abbraccia il minimalismo e ridisegna una dimensione โ€œaristocraticaโ€, intesa come lusso del tempo ritrovato, dellโ€™accordo con i cicli naturali e dellโ€™accrescimento dello spirito che gode della bellezza sublime della natura selvaggia.

John Muir

John Muir รจ considerato il secondo tra i piรน importanti teorici della wilderness nel contesto culturale statunitense. In realtร , Muir nasce in Scozia nel 1838, nellโ€™East Lothian, unโ€™area che dal punto di vista naturalistico รจ ancora oggi tra le piรน interessanti del panorama scozzese.ย Ma sono le montagne della Sierra Nevada, in California, a celebrarlo come ambientalista, scrittore e divulgatore di natura. Emigrato negli Stati Uniti insieme alla famiglia allโ€™etร  di dieci anni, cresce in una fattoria del Wisconsin e si avvicina ben presto allo studio delle scienze naturali, mostrando un particolare interesse nei confronti della botanica.

 

John Muir

 

Ma la natura โ€œlo chiamaโ€ e cosรฌ decide di abbandonare le polverose aule dellโ€™universitร  per iscriversi a quella che egli stesso chiamerร  la University of Wilderness: unโ€™esperienza di viaggio nelle aree selvagge dellโ€™Alaska e della California che lo formerร  come scienziato e scrittore. รˆ cosรฌ che diviene non solo divulgatore – Muir scrive, come egli dichiara, con in mente lo scopo di trasmettere il suo amore per la natura stimolando nel lettore sentimenti di cura – ma anche attivista, nel senso piรน moderno del termine. A lui si deve la fondazione della prima associazione ambientalista americana, nata nel 1892 e ancora oggi fiorente: il Sierra Club. Egli si impegna in prima linea per lโ€™istituzione di parchi e aree protette, sostenendo una visione conservazionista di tutela scevra da interessi economici e sfruttamento delle terre selvagge, che rimette in discussione il modello antropocentrico. Scrive Muir:

ยซNessun dogma vigente nella civiltร  attuale sembra costituire un ostacolo tanto insormontabile per una giusta comprensione dei rapporti che la cultura intrattiene con la natura selvaggia, quanto quello che considera il mondo come fatto apposta per gli usi dellโ€™uomoยป.

Gary Snyder

Il premio Pulitzer, ecopoeta e filosofo dellโ€™ecologia profonda Gary Snyder รจ tra i piรน interessanti scrittori di wilderness contemporanei. Il suo percorso inizia negli anni โ€™50 del secolo scorso, come studente di antropologia e poi di linguistica allโ€™Universitร  dellโ€™Indiana e infine a Berkeley, dove incontra le lingue e le culture orientali. รˆ proprio lo studio delle filosofie dellโ€™estremo Oriente e in particolare del Buddhismo zen a costituire il tramite attraverso il quale egli incontra e sviluppa un suo personale pensiero ecologico e sistemico sul mondo.

 

Gary Snyder

 

Unendo etica e pensiero razionale (lo sviluppo di una visione ecologica non รจ infatti questione di sciocchi โ€œumanitarismi sentimentaliโ€ bensรฌ una vera e propria strategia di sopravvivenza e benessere per il pianeta tutto) Snyder celebra la natura selvaggia come Madre, come spazio di espressione e relazione, empatia e compassione, fiducia e ascolto, nonchรฉ di sviluppo di una felicitร  autentica, scevra da falsi desideri che consumano e inaridiscono gli animi e le risorse.

Snyder inizia come scrittore della beat generation, evolve poi verso una prosa sociale, ricca di insegnamenti rivolti a comunitร  e individui, di ispirazioni per un mondo di pace, che lโ€™essere umano puรฒ trarre dallโ€™incontro del suo sรฉ piรน profondo da sperimentare in natura.

Poichรฉ questa โ€œnon รจ luogo da visitareโ€, รจ la nostra casa, la nostra consapevolezza. Lโ€™esperienza della wilderness diviene cosรฌ strumento di libertร  e di liberazione dalla sofferenza, dalla competizione spietata, dalla fretta, dallโ€™ossessione per la crescita economica, dalla distruzione e dai malesseri โ€œprescrittiโ€ dalla societร . Lโ€™evoluzione di questo pensiero abbraccia il buddhismo come guida per lo sviluppo di una pratica quotidiana dellโ€™ecologia profonda che celebri il valore intrinseco di ogni vita presente sul pianeta.ย Un percorso che porterร  Snyder a ricoprire la cattedra di Wilderness Thought allโ€™Universitร  della California e a essere considerato, ancora oggi, come una tra le piรน importanti voci dellโ€™ecologia contemporanea.

Aldo Leopold

Co-fondatore della Wilderness Society nel 1935, Aldo Leopold รจ tra i piรน importanti filosofi del pensiero ecologico mondiale riguardo al valore delle terre selvagge. La sua opera si sviluppa nellโ€™arco di quarantโ€™anni, durante i quali ha modo di assistere allo sviluppo industriale dellโ€™agricoltura statunitense, che cede il passo a modelli sempre piรน intensivi, nonchรฉ allโ€™alienazione dellโ€™essere umano dalla natura, un processo che ritiene strettamente legato alla progressiva urbanizzazione e allโ€™allontanamento dalle terre. Leopold รจ innanzitutto un naturalista, che inserendosi nella cornice di quello che diverrร  lโ€™approccio standard dellโ€™ambientalismo scientifico, coniuga il senso di meraviglia e di cura al rigore dellโ€™approccio razionale.

 

Aldo Leopold

 

La sua ecologia della terra adotta una visione multidisciplinare e sistemica โ€“ che passa attraverso una riflessione su economia e societร , nonchรฉ sul legame ancestrale e sacro tra il territorio e i suoi abitanti – per ricucire lo strappo tra uomo e natura e comunicare il valore delle aree selvagge in quanto scrigno di meccanismi e processi rigenerativi non ancora pienamente compresi e proprio in virtรน di questo limite, bisognosi di essere protetti attraverso un approccio il quanto piรน possibile prudente e rispettoso. I suoli sono un fragile equilibrio di intrecci: cooperazioni e interazioni tra animali, piante, batteri, di cui le aree selvagge rappresentano un modello prezioso, in quanto specchio di come la terra dovrebbe naturalmente essere. Sono perciรฒ parte integrante del mosaico ma anche garanzia di benessere futuro per lโ€™umanitร . Per adoperarci in favore della loro protezione, occorre ricostruire un rapporto di affetto e di gratitudine nei loro confronti. La salute della terra passa attraverso il riconoscimento del valore intrinseco dei suoli. Scrive Leopold:

ยซLe terre completamente selvagge hanno unโ€™importante funzione che non รจ ancora stata compresa nella sua interezzaยป.

Nan Shepherd

Poetessa, scrittrice di romanzi e docente di letteratura inglese allโ€™Aberdeen College of Education, Nan Shepherd รจ annoverata tra le piรน importanti scrittrici di natura, grazie soprattutto a un magnifico diario delle sue esperienze, buttato giรน di getto durante il secondo conflitto mondiale, completato e pubblicato in seguito, dedicato ai Cairngorm, monti selvaggi delle Highland scozzesi.

 

Nan Shepherd

 

In โ€œLa montagna viventeโ€, la natura selvaggia diviene riparo dalle bruttezze della guerra, fonte inesauribile di scoperta e riscoperta della propria interioritร . Nel contatto con il silenzio e lโ€™autenticitร  della natura, Nan Shepherd elabora riflessioni sui limiti della nostra conoscenza, sullโ€™interconnessione tra tutti gli elementi naturali, sul mistero della vita. Le lunghe camminate, il riposo distesa sui prati, la sensualitร  della pioggia: la Shepherd vive la natura tramite il corpo, al punto da immedesimarsi totalmente con essa. Scrive:

ยซEsco dal mio corpo ed entro nella montagna. Sono una manifestazione della sua vita totale, cosรฌ come la sassifraga stellata o la pernice biancaยป.

Il contatto con la wilderness permette allora di fare esperienza diretta di quel flusso continuo e dolce che scorre e si manifesta tanto in natura quanto nello spirito, di guardare fuori per guardare dentro, di immergersi nella gioia data dai sensi e di sperimentare lโ€™unione totale di mente e natura, fino a sentire il corpo farsi trasparente. Insomma, di portare magia nel quotidiano. Nellโ€™opera di Nan Shepherd non mancano riflessioni delicate sul ruolo dellโ€™uomo nel tutelare o al contrario danneggiare gli spazi selvaggi della montagna, sulla quale gli scalpiccii di troppi scarponi, il rumore dei bulldozer che sventrano le valli per farne piste da sci, la confusione di ritrovi e locali, compromettono paesaggi dal valore inestimabile e ci allontanano dalla poesia di unโ€™esperienza piรน sussurrata, eppure tanto piรน potente.

ยซIn quel mondo convulso e incerto, la natura era il mio rifugio segretoยป.

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