La sora Caterina e la sua bancarella di frutta e verdura, la signora Pellecchia e il suo negozio di abbigliamento. Il castello Orsini-Odescalchi, incantato, che spunta dalla nebbia, il castello Orsini-Odescalchi, illuminato, che sopravvive alla notte. La torre di Stracciacappe, il bosco di Santo Celso. E ancora, i fenicotteri sulla spiaggia del lago, una barca sull’acqua. La friggitrice di crispelle, lo specialista del kitesurfing.
Da 50 anni (il 17 marzo il compleanno) l’Associazione Fotocineamatori Bracciano, fra Roma e Viterbo, è lo specchio della città. Documenta, colleziona, mostra, promuove, ricorda quello che fu, quello che è stato, quello che è. Ritratti di lavoratori, autoritratti di donne, panorami lacustri e forestali. Personaggi della vita di tutti i giorni, eventi eccezionali e tradizionali.
A suo modo è un’officina della memoria, un laboratorio di idee, un’anagrafe a immagini.
Potrebbe accompagnare e arricchire qualsiasi occasione: una processione pasquale, una corsa ciclistica, una festa in piazza. Il suo archivio ha il potere di ritrovare, riscoprire, resuscitare, i suoi concorsi di accendere, liberare, scatenare. La sua pagina Facebook è una finestra aperta giorno e notte, per tutti, a tutti.
Stavolta l’Associazione Fotocineamatori Bracciano ha accompagnato il “Cammino dei vulcani” regalandoci foto di ieri e di oggi, del lago e del borgo, d’estate e di neve.
Un compagno di viaggio che ha un bel colpo d’occhio, che la sa lunga, che ne ha da dire.