Una raccolta firme per il referendum sulla cittadinanza che chiede che vengano ridotti da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia necessari a poter avanzare la domanda di cittadinanza. La modifica proposta dal quesito allineerebbe il nostro Paese al resto dell’Europa e rappresenterebbe una conquista decisiva in termini di diritti, oggi negati, per tutti i cittadini e tutte le cittadine di origine straniera, compresi i loro figli e le loro figlie minorenni (due milioni e mezzo di persone secondo le stime), che non solo nascono e crescono in Italia, ma da anni vi abitano, lavorano e contribuiscono alla sua crescita.
In particolare, il quesito proposto con la campagna referendaria Figlie e figli d’Italia mira a modificare l’articolo 9 della legge 91 del 1992, dimezzando il termine dei 10 anni per poter avanzare domanda di concessione della cittadinanza da parte dei maggiorenni per riportarlo a quanto previsto dalla legislazione precedente.
Obiettivo 500mila firme
Tra le tante associazioni che sostengono il referendum, anche il Forum DD. «Questo referendum ha due meriti. Il primo: se andrà in porto, interverrà, in modo concreto, sulle vite di circa 2,5 milioni di cittadini e cittadine di origine straniera migliorandole in termini di accessibilità a tutta una serie di diritti fondamentali. Il secondo: sta tenendo vivo un dibattito centrale per il nostro Paese proprio nel momento in cui si è riaperta la discussione sullo Ius Scholae. Anche se, come altre iniziative referendarie, non dovesse riuscire ad assicurare la cittadinanza italiana a tutte le persone che dovrebbero averne diritto, questo referendum ha il pregio di far fare passi avanti a un dibattito non più rinviabile», commenta Andrea Morniroli, co-coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità. «Finalmente! Un atto di giustizia che riconosce diritti e insieme dà certezze, prospettive e stabilità all’Italia intera», commenta Fabrizio Barca, co-coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità. L’obiettivo è quello di raccogliere 500.000 firme entro il 30 settembre. Il comitato promotore è aperto alle adesioni di qualsiasi organizzazione voglia aiutare la campagna di raccolta firme. Finora hanno aderito: Italiani senza Cittadinanza, CoNNGI, Idem Network, Libera, Gruppo Abele, Società della Ragione, A Buon Diritto, ARCI, ActionAid, Oxfam Italia, Cittadinanza Attiva, Open Arms, Forum Disuguaglianze e Diversità, Recosol, MAEC, InMenteItaca, Le Contemporanee, InOltre Alternativa Progressista. È possibile firmare online su www.referendumcittadinanza.it