Marinel, Hayian, Elizabeth, Helena, Ridhima, Jamie Sixtine, Melati, Nicole e Lily sono attiviste per il clima: dal Kenya all’Indonesia, dai Paesi Bassi alle Filippine, in Génération Greta (2020), documentario di Simon Kessler e Johan Boulanger, prodotto da France Press e Ushuaïa TV , presentato al Festival Cinemambiente 2020, si susseguono le loro testimonianze alternate a una carrellata di immagini di inondazioni, siccità, incendi, effetti della deforestazione, isole di plastica.
La generazione che affronta i disastri
Quali speranze hanno? Si definiscono «la generazione che affronta disastri», ma porta avanti la propria battaglia durante manifestazioni, eventi in piazza, petizioni presentate alle conferenze internazionali e interviste televisive durante le quali tutte e nove fanno ciò che è in proprio potere per fermare la distruzione del Pianeta, cioè divulgare e mobilitare.
«Onde gigantesche hanno devastato le coste, travolgendo cose e persone, le nostre case sono sparite, spazzate via».
Si ascoltano parole forti, quelle di chi ha vissuto sulla propria pelle la devastazione delle catastrofi naturali, parole che diventano echi di un coro sempre più collettivo, che racconta la necessità di cambiare, davvero, le cose. E per mettere in moto una trasformazione radicale, affinché l’ambiente e la giustizia sociale diventino la priorità assoluta, occorre un cambiamento totale del modello economico, ma anche azioni collettive.
Siamo di fronte alle leader del futuro?
Ed è proprio grazie alle mobilitazioni dal basso che numerose missioni vanno a buon fine, come la campagna #byebyeplasticbags, per abolire i sacchetti di plastica a Bali, le cui spiagge dorate stanno scomparendo sotto tonnellate di imballaggi, a causa di un problema crescente con i rifiuti di plastica provenienti dal mare.
Guarda il video di Bye Bye Plastic Bags
Nonostante le differenze culturali, geografiche e d’età, queste donne giovanissime possiedono già il carisma e la sicurezza per portare avanti la più grande battaglia per il bene comune di tutti i tempi. E mentre passano i titoli di coda, risuona una domanda: e se diventassero loro le leader politiche del futuro?