L’annuncio arriva nel bel mezzo della Cop28 di Dubai. Il 2023 sarà l’anno più caldo della storia, almeno secondo Copernicus, il programma europeo di osservazione della Terra attraverso satelliti dedicati, che gestisce anche il monitoraggio del clima, e sulla cui affidabilità ben pochi hanno ancora dubbi.
E d’altra parte, possiamo sorprenderci di quanto affermato dagli scienziati? Lo abbiamo sperimentato sulla nostra pelle, nelle nostre città.
Il mese di novembre è stato letteralmente “straordinario” ed è diventato il sesto mese consecutivo a battere i record, con una media di 14,22 gradi Celsius sulla superficie terrestre. In pratica, ha superato di 0,32 gradi il record precedente del 2020. Samantha Burgess, vice capo dell’Ufficio Dipartimento per i cambiamenti climatici di Copernicus (C3S), ha dichiarato:
«Il 2023 ha ora sei mesi e due stagioni da record. Questo novembre straordinario fa sì che il 2023 sarà l’anno più caldo mai registrato nella storia».
Una ulteriore notizia che dovrebbe far riflettere capi di stato e negoziatori alla Cop28, e che fa eco alle parole allarmate e allarmanti di Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu, che ha parlato nel suo discorso istituzionale di “ebollizione globale”, superando la più comune definizione di riscaldamento.