Da Alba ad Avellino, passando per Cuneo, Terni, Viterbo. E poi parti di Abruzzo, Molise, Puglia. L’ultima moda dell’agricoltura intensiva si chiama coricoltura, e l’Italia ne è diventata alfiere. Secondo produttore mondiale con una quota di mercato del 12%, infatti, la Penisola viene dopo solo alla Turchia con il suo temibile 70%. Il Lazio è la prima regione produttrice, con 45.967 tonnellate l’anno, 45.000 nella sola Viterbo. Poi c’è la Campania con 39.590 tonnellate. Solo ad Avellino se ne contano 15.200. In terza posizione il Piemonte, nonostante la notorietà della specie più rinomata, la Tonda gentile delle Langhe, con poco più di 20.000 tonnellate l’anno.