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Foto di: www.parcoforestecasentinesi.it

Il potere terapeutico delle foreste: in partenza lo studio nel Casentino

Il primo studio scientifico esperienziale italiano di terapia forestale. “La via delle foreste” è un progetto coordinato dal dottor Franco Berrino, epidemiologo. Il setting? Il Parco Nazionale Foreste Casentinesi, vicino Arezzo a partire dal 21 marzo 2021
18 Marzo, 2021
2 minuti di lettura

Pressione irregolare, tendenza alle infezioni: mentre in Italia, la propensione medica è quella di trovare un prodotto farmaceutico efficace, in Giappone ci si cura con la Forest Therapy, un programma sanitario per restituire il benessere delle persone e diminuirne lo stress. Anche in Italia, però, qualcosa si muove. La Via delle Foreste, il primo studio scientifico italiano di terapia forestale, si concretizza in una immersione in natura di uno o più giorni all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, a nord della provincia di Arezzo, patrimonio Unesco e luogo di pace e contemplazione, sin dai tempi di San Francesco.

Guarda la presentazione del progetto “La Via delle Foreste”

Rinascere immergendosi nella natura

Sotto il costante monitoraggio dei medici, il ritiro consente di vivere una rinascita sensoriale attraverso il contatto immersivo in natura e un approccio alimentare più consapevole, abbinati a movimento e meditazione. In collaborazione con l’ente parco, l’epidemiologo Franco Berrino, noto per i suoi studi sull’alimentazione, ha voluto sviluppare un’idea di Enrica Bortolazzi: entrambi fondatori dell’associazione La Grande Via , hanno deciso di avviare questo studio proprio nel Casentino, presso La Mausolea, l’antica tenuta dei monaci camaldolesi e sede dell’associazione.

«Le nostre foreste hanno un grande potere ed è arrivato il momento di sperimentare anche in Italia quello che in Giappone si fa da oltre vent’anni», spiega il dottor Berrino, riferendosi alle Shinrin-yoku, immersioni in natura, prescritte dai medici giapponesi con l’obiettivo di dare una concreta “scossa” al sistema nervoso e immunitario dei pazienti.

 

 

Riconsiderare lo stress, una difesa naturale

«Sebastian Kneipp ci ha insegnato che le passeggiate nella foresta sono fondamentali per migliorare le nostre condizioni fisiche, perché hanno effetti fisiologici importanti sul nostro corpo: una considerevole riduzione dello stress, ma anche di ansia e depressione», continua il dottor Berrino, che spiega come inoltre si siano registrati importanti effetti endocrini, abbassandosi il livello di cortisolo, l’ormone dello stress:

«Non va dimenticato, però, che lo stress, sempre connotato negativamente è, in realtà, una difesa naturale dell’organismo che permette di fuggire dei pericoli che l’uomo ha sempre incontrato. Il problema è che oggi lo stress non è più acuto, ma cronico e deriva dalla nostra società, dal lavoro, dalla famiglia e dalla nostra quotidianità in generale».

Esercizi di foresta

Il programma e le date dei cinque itinerari previsti sono ancora in via di definizione, ma il progetto prevede che i partecipanti, raccolti in piccoli gruppi di massimo venti persone, trascorrano alcuni giorni in natura, facendo “esercizi di foresta”, passeggiate a piedi nudi, osservazioni dei frattali naturali e molto altro, il tutto condito da un’alimentazione tendenzialmente vegetale. «Non abbiamo più contatto con la terra, eppure per milioni di anni i nostri antenati hanno camminato a piedi nudi. Per questo, durante lo studio passeggeremo scalzi, per la stimolazione sensoriale della pianta dei piedi ma anche per poter assorbire, attraverso la nostra pelle, degli elettroni liberi». Attraverso questi elettroni, la terra manda onde di energia che il nostro organismo assimila grazie all’acqua e i minerali di cui è composto. E se attivando tutti i sensi e riappropriandoci del piacere di trascorrere del tempo in natura si può re-imparare una strada per acquisire e mantenere la propria salute, vale decisamente la pena provare.

Per tutte le informazioni e i dettagli sullo studio: www.laviadelleforeste.it

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