«Questa è la notizia che non avremmo mai voluto darvi. Stanotte un incendio scoppiato per cause ancora da accertare ha gravemente danneggiato il nostro caro Moltivolti. Come potete immaginare siamo sotto shock nel vedere il frutto di anni di lavoro andare letteralmente in fumo, e nonostante l’abbraccio immediato della nostra rete il dolore è immenso. Ci prenderemo qualche ora per fare la conta dei danni e ricostruire l’accaduto per attivare tutte le misure del caso».
Leggiamo queste parole sulla pagina Facebook di “Moltivolti”, il ristorante di Palermo gestito da un’impresa sociale nel quartiere multietnico di Ballarò, in piano centro storico, spazio di co-working e simbolo dell’integrazione. Le immagini mostrano i locali ricoperti di fuliggine, gli arredi carbonizzati, gli spazi inagibili. Gli investigatori escludono la matrice dolosa, secondo una prima ipotesi il rogo sarebbe divampato nella notte fra sabato e domenica da un guasto nel condizionatore ma saranno i periti a verificarlo.
Resta però lo sconcerto per l’improvvisa indisponibilità di un luogo d’incontro e progettazione sociale, particolarmente significativo in questa fase di emergenza sanitaria.
Per questo Libera di Palermo ha lanciato immediatamente una raccolta fondi: «L’iniziativa dei nostri compagni di strada di Libera – si legge sempre nei canali social di Moltivolti – ci offre anche la possibilità di ringraziare tutti e tutte coloro che da stamattina ci inondano di messaggi di sostegno invitandoci a resistere e chiedendoci cosa si può fare per proteggere il nostro progetto di comunità».
Questi i dati per partecipare al crowdfunding:
CONTO CORRENTE: Libera Palermo
IBAN: IT27J0501804600000011253176
FILIALE: Banca Popolare Etica Palermo
CAUSALE: Sostegno Moltivolti Palermo
Anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, è intervenuto sull’accaduto: «In questo momento di dolore e sconforto sono vicino ai proprietari, ai dipendenti e a quanti animano ogni giorno il Moltivolti, luogo di accoglienza e integrazione. A loro va la mia solidarietà. Moltivolti rappresenta un modello virtuoso di nuova socialità connessa al territorio. Un’esperienza foriera di sviluppo socio-economico, ispirato ai valori di condivisione, rispetto delle culture e legalità». E l’auspicio è di rivedere presto all’opera questa esperienza d’impresa sociale che occupa 35 persone e intorno alla quale ruota una comunità molto ampia. Per questo Claudio Arestivo, a nome dei soci, lancia un appello:
«Un realtà come Moltivolti non può permettersi di aspettare tempi tecnici troppo lunghi per le riapertura, perché a rischio c’è il futuro di molte persone. In un momento drammatico in cui la crisi economica attanaglia tutti noi rimanere chiusi per mesi sarebbe disastroso».
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