ยซLโisola รจ un ecosistema di isolamento genetico ed evoluzionistico divenuto, per umana attivitร , anche isolamento detentivo, civile e socialeยป scrive Valerio Calzolaio nel suo Isole carcere (Edizioni Gruppo Abele, 2022). Un libro un poโ saggio e un poโ guida turistica, curioso nella sua pluralitร di dimensioni, e in definitiva complesso per i temi che vi si intrecciano. Temi da tempo cari a Calzolaio, in parte legati al suo impegno politico (รจ stato deputato dal 1992 al 2006 e sottosegretario al Ministero dellโambiente tra il 1996 e il 2001) e presenti nelle sue pubblicazioni precedenti, attivitร saggistica per la quale gli รจ stato recentemente conferito il premio internazionale Franco Cuomo.
ยซUnโisola non รจ per natura una prigioneยป.
Il libro si schiera dalla prima riga e indica immediatamente la rotta da seguire: ยซLa parola dโordine per il presente e per il futuro dovrebbe essere: mai piรน detenzione in una piccola isola! Visto che sono concentrati di biodiversitร , di specie endemiche e di specificitร delle culture umane (piรน separate che altrove, ma non meno stratificate e meticce) suggeriamo piuttosto di organizzare nei prossimi decenni altri parchi e musei nelle piccole isole, ove magari si trasmettano le memorie di quando avevano funzione pure di isolamento detentivoยป – per poi procedere a ยซriflettere in modo sperimentale, meditato e comparato, sulla geografia e sulla storia delle isole carcereยป. Sulle dinamiche di questa riflessione abbiamo interrogato Valerio Calzolaio.
Isole carcere unisce diversi generi. Lo dice il sottotitolo, Geografia e storia, e lo scrive lei nel preambolo. Come sono nate lโidea del libro e questa sua formacomposita?
Lโidea del libro nasce da unโantica passione, che si รจ alimentata in vario modo, legata al periodo della mia formazione e alle storie di due grandi personalitร che mi hanno molto segnato: Nelson Mandela, imprigionato nellโisola carcere di Robben Island a largo di Cape Town e Antonio Gramsci, arrestato quando era ancora parlamentare, quindi incostituzionalmente perchรฉ godeva della relativa immunitร , e poi mandato al confino nel momento in cui il governo Mussolini trasformava lโItalia in un regime costituzionale fascista e dittatoriale nel 1926. Questa mia curiositร si รจ nutrita in seguito di tante altre informazioni storiche, politiche, sociali, per diventare un vero e proprio interesse e impegno quando nel 1992 sono diventato parlamentare e mi sono occupato dei supercarceri, che venivano preferibilmente collocati su isole, in particolare Asinara e Pianosa. ร tornato ora di triste attualitร lโarticolo 41 bis, che รจ legato a diversi provvedimenti, in particolare un decreto legge, per cercare di debellare la criminalitร organizzata che riusciva a organizzare un potere di indirizzo e di condizionamento anche dal carcere. Nel โ92 fu introdotta una serie di norme e si decise di costruire dei veri e propri supercarceri in quelle due isole, che perรฒ pochi mesi prima erano state destinate, sempre da una legge dello Stato, a parchi naturali. Da quellโanno me ne sono occupato sul piano politico istituzionale e, in particolare, mi sono dedicato a riuscire ad avere veramente un parco naturale sullโisola dellโAsinara, che per dimensioni รจ la settima isola italiana. Ho fatto poi una conferenza a Ischia su questa materia, sollecitata da un mio amico carissimo che รจ venuto a mancare. Le ragioni del libro sono, come spesso accade sia intellettuali che emotive, che culturali e relazionali.
Lโamico era Pietro Greco, a cui il libro รจ dedicato.
Sรฌ. E sicuramente รจ vero che il libro ha vari generi: รจ un poโ un misto tra una riflessione antropologica sugli esseri umani e su come copiamo gli isolamenti naturali e perรฒ anche una sorta di guida turistica a posti splendidi che avrebbero ben altra vocazione che essere stati o essere ancora oggi carceri.
A proposito di relazioni, Isole carcere รจ edito dal Gruppo Abele. Il progetto nasce insieme a loro o lโincontro avviene in corso dโopera?
La scelta del gruppo Abele non รจ stata casuale: visto che molte carceri sulle isole sono aperte ancora oggi, mi sembrava giusto promuovere una sorta di campagna per i diritti civili e per i diritti degli ecosistemi, dicendo che non vanno fatte carceri nelle isole. Il Gruppo Abele era perfettamente in sintonia. Il progetto nasce prima, ma sicuramente la struttura del libro risente di una riflessione fatta con lโeditore. Livio Pepino, direttore editoriale, e Francesca Rascazzo, principale responsabile delle edizioni, hanno dato un fondamentale contributo a strutturare il libro in tre parti: la prima รจ un lungo saggio, nella seconda ci sono 22 schede, la terza รจ lโelenco di tutte le isole piccole carcere del mondo.
Nella prima parte, il libro รจ anche politico e cโรจ un nesso con il tema delle migrazioni, peraltro dichiarato nel preambolo. Cโรจ una frase che parla di โlibertร di migrareโ, che รจ il titolo di un altro suo libro. ร la prosecuzione sotto unโaltra vestedello stesso ragionamento?
Diciamo che il mio interesse scientifico prevalente restano i fenomeni migratori. Le isole, sotto questo punto di vista, sono un ecosistema peculiare anche sul piano del fenomeno migratorio. Non a caso oggi il principale modo di utilizzarle a scopi detentivi รจ di considerarle un filtro per i migranti. In realtร anche questo รจ un fenomeno antico perchรฉ Ellis Island a largo di New York aveva quella funzione nella seconda metร dellโ800, perรฒ adesso si utilizzano cosรฌ Lesbo o in parte la stessa Lampedusa e tante altre isole, per esempio intorno allโAustralia.
Guarda la presentazione del libro Isole Carcere di Valerio Calzolaio
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Libertร di migrare รจ del 2016. Lโultimo capitolo sโintitola โLungimiranzaโ ed รจ riferito al 2016 -2050. Alla fine sostanzialmente dice tre cose: che nessuna legge e nessuna violenza fermerร le migrazioni, soprattutto di fronte ai cambiamenti climatici; che se cโรจ un diritto che va rivendicato รจ quello di poter restare e vivere e sopravvivere bene nel posto in cui si รจ nati; che servono un pensiero e unโazione politica lungimiranti, di cui si potranno poi misurare gli effetti nel futuro. Che valutazione fa della situazione attuale? Non siamo lontanissimi, se non agli antipodi, di quello che scriveva?
Una premessa: quello รจ un libro a quattro mani e le altre due sono di Telmo Pievani, che รจ una straordinaria multidisciplinare personalitร . Ora questa risposta la do io, perรฒ quelle tre cose le abbiamo volute scrivere insieme. Ed รจ vero, sono un poโ agli antipodi, non solo dellโattuale governo, ma per certi versi anche dei governi precedenti. Un poโ tutti hanno interloquito con il fenomeno migratorio come se fosse unโemergenza, e nessuno dei tanti invece ha capito che รจ una dinamica strutturale, e appunto che sono vere quelle tre cose. Nulla fermerร il fenomeno migratorio, aggiungerei fortunatamente, perchรฉ risponde a dinamiche che finchรฉ cโรจ la specie sapiens resteranno forti. Piรน o meno, la percentuale dei migranti rispetto ai residenti รจ simile in tutte le epoche di vita dellโhomo sapiens, almenoย dal neolitico in poi, cioรจ da 11 mila anni a questa parte. ร strutturale, permanente e ineliminabile. Il secondo punto รจ che, forse anche per questo, dobbiamo capire quali sono le migrazioni che andrebbero evitate – e qui parliamo di โdiritto di restareโ – e che sono le uniche che, invece, i governi italiani prendono in considerazione. Quelle che potenzialmente riguardano i migranti forzati: chi chiede asilo, chi scappa.
Bisognerebbe mettersi nelle condizioni di non fare nรฉ morire nรฉ fuggire le persone a causa di discriminazioni, persecuzioni o di cambiamenti climatici non repentini, come per esempio la siccitร o lโinnalzamento del mare. Quindi ci vorrebbero decisori politici che affrontino le cose a seconda della dinamica temporale che chiamano in causa.
Le isole sono state luoghi di passaggio, di traffici, di scambi, ma anche di detenzione, un tema esplorato dal giornalista e saggista #ValerioCalzolaio, nel libro “Isole carcere. Geografia e storia” (@AbeleEd, 2022) https://t.co/GafgDlNxzy
โ Gruppo Abele (@GruppoAbele) May 26, 2022
Per esempio?
Quando cโรจ unโalluvione dobbiamo salvare le persone: รจ giusto avere una temporalitร contingente. I decisori politici, perรฒ, non prendono solo decisioni sulle emergenze. Talvolta dicono, per esempio, che bisogna ridurre il calo della popolazione. Ma per quanto possano proporre sussidi o altre misure, รจ difficile che invertano o blocchino una dinamica che รจ relazionale, familiare, sociale e di lunghissimo periodo. La cosa che si puรฒ fare, intanto, per lโinverno demografico รจ accogliere con il sorriso, la disponibilitร e il rispetto dei diritti civili alcuni immigrati. Questa รจ la lungimiranza: guardare alle decisioni politiche sapendo che le scale temporali sono da unโora, a un giorno, a 50 anni, non alle prossime elezioni o al prossimo governo come invece tendono talvolta purtroppo i nostri rappresentanti a valutare.
Sta lavorando a un nuovo libro?
Sto pensando a varie cose, una riguarda la mia vecchia passione per il giallo e per il noir, unโaltra riguarda i musei dellโimmigrazioneโฆ Tante cose, ma poi chissร .