Fra i primi articoli pubblicati su Sapereambiente, già prima che presentassimo in forma ufficiale questa rivista, c’è una recensione al romanzo “Il tempo materiale” di Giorgio Vasta. La firma è quella di Andrea Cedola, professore di Storia della Letteratura contemporanea all’Università di Cassino nonché autore di saggi e numerose pubblicazioni, vivace animatore di molti eventi culturali.
Quella recensione doveva essere la prima di una lunga e preziosa serie che avrebbe fatto di Andrea certamente una colonna del nostro cammino. Invece dobbiamo piangerne la scomparsa, avvenuta ieri a soli 52 anni, a causa di una malattia che l’ha sopraffatto in pochi mesi.
Alla figura di Andrea Cedola si legano molti studi d’argomento letterario. I suoi interessi spaziavano dai grandi romanzieri italiani del primo Novecento ai contemporanei, con una predilezione per Pirandello ma nella sua biografia, proprio in calce all’articolo su Vasta, si accenna a una pubblicazione in corso d’opera su “Petrolio” di Pasolini. Ci piace ricordare un pomeriggio dello scorso anno, subito dopo l’estate, quando ci è venuto a trovare in redazione a Roma. Voleva capire meglio il nostro progetto, in che modo potesse contribuire, nel segno dell’attenzione civile che pure sostanziava il suo impegno intellettuale.
Andrea Cedola, oltre che alla sua famiglia, mancherà agli studenti che in queste ore stanno testimoniando il proprio legame con lui attraverso le bacheche sui social e una pagina su Cassinogreen, a tutti i colleghi che ne accompagnavano il percorso universitario. Mancherà anche a chi scrive, tantissimo, per l’onore di averlo potuto affiancare nella correlazione di due tesi: un’esperienza divertente, arricchente, spiazzante, come quando ha proposto di lavorare sull’attività da giornalista sportivo di Carmelo Bene o di mettere a confronto lo storytelling di Carosello con quello dei media contemporanei.
Soprattutto però è l’amico, la persona gentile e accogliente, portata a donare che lascia un vuoto profondo. Quando ha festeggiato, era la fine di febbraio, una sua importante tappa professionale, l’abbiamo visto abbracciare il figlio Alessandro con una forza straordinaria e un sorriso carico di speranza. È bene che sua moglie Maria, Alessandro stesso, tutti i familiari e le persone a lui care, sappiano che quella forza oggi ci appartiene, che costituisce un legame permanente fra noi, nel segno di una sincera passione per la vita, lo sottolineano a più voci i suoi studenti in queste ore, che rimane come l’insegnamento più importante di Andrea.