Maestosi quadrupedi dal manto grigio e bianco, indomiti e possenti. Almeno così ci sono stati descritti i metalupi da George R.R. Martin nella sua saga fantasy Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, diventata in seguito la serie di successo Il Trono di Spade. Questi animali leggendari sono realmente esistiti? La risposta è sì e un recente studio pubblicato su Nature ha posto le basi per una possibile riscrittura della loro storia, dalla parentela con i lupi alle cause dell’estinzione.
Direwolves by Jessy R.
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Artist Profile: www.jessyr.deviantart.comPubblicato da Game of Thrones su Venerdì 5 ottobre 2012
Il metalupo è un animale reale?
Il metalupo (Canis dirus) è stato uno dei più comuni e diffusi carnivori del Pleistocene, vissuto nel territorio nordamericano in un periodo compreso tra 250.000 e 13.000 anni fa. I resti di questi animali, molti dei quali ritrovati nei pozzi di catrame ribollente di La Brea, a Los Angeles, hanno permesso agli esperti di iniziare a ricostruire quello che doveva essere il loro aspetto e la probabile etologia: i metalupi dovevano essere canidi molto simili ai lupi (Canis lupus) ma di dimensioni maggiori di circa il 20%, si stima quindi pesassero una settantina di chili. Probabilmente si muovevano in branchi e cacciavano bisonti e altre specie di mammiferi che la megafauna erbivora offriva a quei tempi. Insomma, una vita da lupo a tutti gli effetti. Del resto, la forma e le dimensioni della ossa hanno da sempre suggerito una parentela abbastanza stretta tra Canis dirus e Canis lupus, tanto da raggrupparli nello stesso genere. È veramente così? Solo l’analisi del Dna antico sarebbe in grado di fornire conferme per questa ipotesi, ma i fossili di La Brea, date le condizioni di conservazione, non erano certamente i più adatti per il campionamento.
It has been wonderful to work with the team of scientists that put together this amazing study about the genetics of the…
Pubblicato da Mauricio Anton su Mercoledì 13 gennaio 2021
A caccia di Dna antico tra collezioni di ossa
Gli scienziati sono riusciti nel tentativo di ottenere informazioni utili solo da uno dei campioni di La Brea: una sequenza della proteina del collagene da confrontare con quella di cani, lupi grigi, coyote e lupi africani, che ha rivelato una significativa differenza tra il metalupo e le altre specie elencate. Una rondine, però, non fa primavera, e a quel punto è stato necessario cercare altre prove e approfondire la questione con un maggior numero di dati. Dove trovare ossa di metalupo per effettuare un’analisi genetica e verificare che Canis dires e Canis lupus fossero realmente “parenti stretti”? Le collezioni di fossili di musei e università sono sempre un buon inizio per questo tipo di ricerca. Nel 2016 Angela Perri, archeologa della Durham University e coautrice dello studio pubblicato su Nature, zaino in spalla, ha iniziato ad attraversare gli Stati Uniti alla ricerca di frammenti di ossa di metalupo da cui estrarre abbastanza Dna per gli studi. Dopo mille peripezie e tanto lavoro, assieme ai suoi colleghi, è riuscita a ottenere 5 profili genetici rappresentativi da campioni provenienti dall’Ohio, Idaho, Tennessee e Wyoming, datati tra 13.000 e più di 50.000 anni fa. L’impegno della squadra di scienziati è stato effettivamente ripagato poiché i risultati pongono le basi per una riscrittura della storia di questo animale leggendario.
Guarda Dire Wolves DNA Secrets con Angela Perri
Parentele non così prossime
Nonostante l’esame morfologico dei fossili suggerisse una parentela vicina, l’analisi del Dna antico ha dimostrato che il ramo evolutivo dei metalupi si è separato da quello dei canidi moderni ben 5,7 milioni di anni fa. Kieren Mitchell, ricercatore di Ecologia e biologia evolutiva all’Università di Adelaide, Australia, e coautore dell’articolo di Nature, spiega: «Nonostante le somiglianze anatomiche tra lupi grigi e metalupi – che suggeriscono una parentela simile a quella esistente tra esseri umani moderni e Neanderthal – i nostri risultati genetici mostrano che queste due specie di lupi sono molto più simili a cugini distanti, come lo sono gli uomini e gli scimpanzé». Le prove raccolte spingerebbero anche verso una modifica della classificazione tassonomica, per cui i metalupi non dovrebbero più appartenere al genere Canis ma essere inseriti in un’altra posizione all’interno della grande famiglia dei Canidi, che include cani domestici, lupi, coyote, ma anche volpi, sciacalli e altri carnivori. Un taxon pronto ad accoglierli, a dir la verità, già esisteva: infatti, nel 1918, il paleontologo John Campbell Merriam celebre per gli studi dei fossili di vertebrati dei pozzi di catrame di La Brea, aveva proposto il genere Aenocyon, che invece fu presto scartato.
Non proprio come Il Trono di Spade
Alla luce delle nuove informazioni a disposizione, anche il probabile aspetto dei metalupi si mostra abbastanza diverso rispetto all’immaginario collettivo nutrito da Il Trono di Spade. Come già accennato, essi non erano molto più grandi dei nostri lupi grigi; vivendo nelle latitudini più calde del Nord America, probabilmente possedevano tratti più simili ai cani di queste regioni (e climi), come ad esempio la pelliccia rossiccia – colore che aiuta a mimetizzarsi meglio in queste aree – una coda folta e orecchie dal profilo più rotondo. Insomma, più che guardiani della famiglia Stark, sarebbero sembrati animali simbolo della Casa Lannister.
Guarda il video dedicato a Jon Snow,
protagonista del Trono di Spade, e al suo metalupo Spettro
La fine del metalupo
I metalupi probabilmente si evolvettero nelle Americhe e lì sono stati l’unica specie simile ai lupi per centinaia di migliaia, o forse addirittura milioni, di anni. Quando, circa 20.000 anni fa, i lupi grigi e coyote raggiunsero il Nuovo Mondo dal continente euroasiatico, per quelle che sono le prove per ora a disposizione dei ricercatori, queste specie non si incrociarono. Considerando che anche specie abbastanza diverse come cani domestici e coyote possono generare prole, questa sarebbe un’ulteriore testimonianza di quanto i metalupi fossero diversi dagli altri canidi. Come si sono estinti questi incredibili animali, circa 13.000 anni fa?
Probabilmente i cambiamenti climatici, la conseguente estinzione della megafauna erbivora di cui si cibavano e l’incapacità di adattarsi a prede differenti, sono le cause della fine del Canis dirus, ma gli autori dello studio credono che l’isolamento genetico, la mancanza di incroci con le altre specie di canidi giunte in America, abbia impedito di acquisire quei tratti di flessibilità e adattabilità dei canidi dell’Eurasia – ad esempio la risposta immunitaria a malattie portate dal Vecchio Mondo dalle nuove specie – che avrebbero aiutato i metalupi a sopravvivere. Non solo nella nostra fantasia.