Arriva il Trattato di medicina d’ambiente. Per la salute nostra e del Pianeta

(Foto: Istock)

Arriva il Trattato di medicina d’ambiente. Per la salute nostra e del Pianeta

L’opera, curata da Aldo Ferrara, docente universitario a Milano e Siena, tratta la “questione ambientale” in modo multidisciplinare. Esplora cause, responsabilità e propone misure di prevenzione e risoluzione, in questo momento di crisi climatica e di transizione energetica drammaticamente lenta

Questo secolo sarà segnato dalla prevalenza di patologie ambiente-correlate e ambiente-dipendenti, sostengono gli esperti.

Preziosi, dunque, i contributi di docenti di quattordici università italiane e straniere (tra cui Londra e Ottawa) e di esperti di Enti di Ricerca come l’ISPRA e l’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale, contributi raccolti per dare vita a una roadmap per la prevenzione e la cura delle malattie causate dal degrado ambientale. Parliamo del Trattato italiano di Medicina d’Ambiente, edito dalla SEU-Società Editrice Universo di Roma, e curato da Aldo Ferrara, professore presso le Università di Siena e di Milano.

Aldo Ferrara, curatore del volume, che si rivolge anche al decisore politico «perché affronti la questione ambientale seguendo il percorso del teorema, codificato, Salute-Ambiente-Lavoro»

Discipline come chimica, clinica, urbanistica, mobilità urbana e giurisprudenza convergono per individuare le cause del dissesto ambientale di aria, suolo, acque, accertare responsabilità e applicare sanzioni, in linea con gli ordinamenti Europei. E soprattutto per indirizzare le politiche pubbliche verso misure di prevenzione delle malattie delle Comunità.

Di scottante attualità i temi affrontati: il coinvolgimento delle comunità nei disastri ambientali, le “morti bianche a orologeria”, misconosciute ma più frequenti rispetto agli infortuni mortali sul lavoro, la necessità di spostare il focus dalla Medicina del Lavoro alla Medicina delle Comunità, non solo nelle aree ad alto rischio, da Taranto a Brindisi, da Piombino a Marghera, ma in ogni centro afflitto da smog e da inquinanti del suolo e delle acque come il mercurio.

 

In assenza di una efficace prevenzione sulla salute, mobilità e urbanistica, pagheremo un prezzo molto alto nei prossimi decenni.

Nel momento in cui il Vecchio Continente si trova tra inesorabilità del cambiamento climatico e lentezza nella transizione energetica, il trattato prova a indicare percorsi nuovi in tema di prevenzione, di ristrutturazione urbanistica delle città e di mobilità del futuro. Come scrive il Rettore dell’Università di Brescia, Professor Maurizio Tira, «abbiamo definito il profilo di nuove città che siano più vivibili e sostenibili».

 

Maurizio Tira, rettore dell’Università degli studi di Brescia

 

Il testo sfata anche falsi miti, come quello dell’inquinamento atmosferico più grave nelle metropoli. «Le aree più inquinante sono i piccoli centri, laddove un trasporto pubblico locale insufficiente porta a un uso più intensivo dei mezzi privati evocando alti livelli di smog, una delle principali cause di ictus o infarto», scrive il curatore Aldo Ferrara. Attenzione riservata anche all’inquinamento nascosto nei nostri consumi giornalieri:

«Ogni giorno si acquistano merci che contengono additivi nelle materie plastiche, come ad esempio gli ftalati, che rappresentano dei potenti inquinanti ambientali in grado di procurare danni clinici significativi».

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Infatti, al di là dei grandi disastri ambientali (Seveso, Cernobyl, Boma), è urgente intervenire nell’indoor (domestico, di lavoro, auto, metropolitana). Proprio in queste situazioni quotidiane, inquinanti che nessuno sospetterebbe tali aggrediscono costantemente la nostra salute, con conseguenze come allergie, patologie cardio-vascolari, dermatologiche – incluse aree patogene ad altro rischio come le carceri – fino a configurarsi la Sindrome dell’edificio malato.

 

Il trattato si rivolge a studenti, specializzandi e docenti di Chimica, Clinica, Urbanistica, Mobilità Urbana e Giurisprudenza, ma anche agli Amministratori locali cui indica la strada della legalità ambientale e infine alle Aziende, affinché rimuovano le “esternalità negative” che portano danni alla salute di intere comunità e oltretutto, per gli oneri di legge, fanno lievitare i prezzi dei prodotti finiti.

Il primo volume (di due), è da pochi giorni disponibile nelle librerie specializzate e online su https://www.seu-roma.com/categoria-prodotto/medicina-dellambiente/ e su altri portali dedicati all’Editoria.

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