una delle ragazze beneficiarie del progetto Futura nel cortile del palazzo
Una delle ragazze raggiunte dal progetto Futura (Foto: Francesca Leonardi)

Per quei talenti in rosa che non fioriscono

Per contrastare la povertà educativa in una prospettiva di genere, attraverso un sostegno all’emancipazione di ragazze e giovani donne in condizioni di vulnerabilità, è nato il progetto Futura
5 Maggio, 2023
2 minuti di lettura

Le disuguaglianze sociali e territoriali presenti nel nostro Paese, in cui trova spazio la povertà educativa, si intrecciano anche con il divario di genere. Secondo dati Istat del 2022, sono 870.000 le ragazze e giovani donne tra i 15 e i 29 anni, più di 1 su 5 (20,5%) che si ritrovano sospese nel limbo dei NEET (né studio, né formazione, né lavoro), più degli uomini della stessa età (17,7%). Una disparità nell’inserimento lavorativo e nel raggiungimento dell’autonomia che si conferma anche negli anni successivi. Il 23,2% delle giovani donne tra 25 e 34 anni risulta infatti inattiva, e tra le giovani madri meno di una su due è occupata (il 45%), in un’età in cui la partecipazione al mercato del lavoro e alla vita attiva dovrebbe, al contrario, essere massima.

Il progetto Futura intende raccogliere questa sfida.

Una delle beneficiarie del progetto durante un colloquio con la coordinatrice dello Spazio donna di San Basilio Marta Mearini(Foto: Francesca Leonardi)

 

Realizzato grazie all’alleanza tra Save the Children, Forum Disuguaglianze e Diversità, e YOLK™, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, nasce come un intervento della durata di due anni, in tre territori caratterizzati da svantaggio socio-economico a Napoli, Roma e Venezia. Prevede la presa in carico integrata, in collaborazione con le famiglie, la scuola, i servizi sociali e le associazioni attive sul territorio, di un totale di 100 ragazze dai 13 ai 24 anni per ciascuno dei 3 territori, tra cui 50 giovani madri.

Come funzionerà il progetto

I 300 Piani educativi personalizzati, sostenuti ciascuno da una dote educativa individuale assegnata, sono definiti a partire dai bisogni, inclinazioni e aspirazioni specifiche di ciascuna persona destinataria dell’intervento stesso. Prevedono la predisposizione e la fornitura di beni o servizi, come ad esempio: l’acquisto di libri, kit scolastici o strumentazione necessaria al percorso formativo, le spese di trasporto per raggiungere le sedi di studio, il pagamento delle rette scolastiche o dei corsi di formazione e di servizi di consulenza o supporto in ambito psicologico, medico, educativo, legale, di orientamento al lavoro, ma anche l’erogazione di voucher per l’acquisto di beni di prima necessità (generi alimentari, igiene, salute e altro).

 

 

Le fasce di età di riferimento comprendono le adolescenti, tra i 13 e i 18 anni, con focus relativo al conseguimento del titolo di studio o al reinserimento in un percorso formativo, e le giovani tra i 18 e i 24 anni, in riferimento al percorso di professionalizzazione ed emancipazione. Le giovani mamme, beneficeranno di un sostegno ad “alta intensità” di accompagnamento rispetto ai bisogni concreti collegati all’accesso al mondo del lavoro e alla cura dei figli, che include anche attività laboratoriali per rinforzare il grado di autonomia e percorsi mamma-bambino per favorire una genitorialità positiva.

 

 

Essendo un progetto pilota, FUTURA attiverà inoltre un piano specifico di valutazione dell’impatto concreto degli interventi sul percorso educativo e di emancipazione delle ragazze e giovani coinvolte, rispetto alle competenze acquisite in contesto formale e informale con l’obiettivo di rendere la metodologia sperimentata nell’arco dei primi due anni, riproducibile e scalabile a livello nazionale.

È possibile per tutt* sostenere il progetto FUTURA attraverso la piattaforma di raccolta fondi di Intesa Sanpaolo, visitando la pagina www.forfunding.it/progettofutura.

 

Mielizia

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