Si intitola “Indomite viaggiatrici” la mostra immersiva visitabile fino al 6 novembre nella sede del Parco dell’Appia antica a Roma, sotto le volte dell’ex Cartiera. A firmarla sono Deborah e Barbara Melli, rispettivamente viaggiatrice e artista visiva, che hanno immaginato un vero e proprio percorso in 15 postazioni dedicate ad altrettante figure femminili che hanno intrapreso delle esplorazioni coraggiose tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del secolo scorso: un’epoca nella quale, soprattutto per una donna, allontanarsi dal proprio paese era un’esperienza davvero eccezionale.
Dipinti d’autrice e oggetti di modernariato
Gli allestimenti comprendono tele di grande suggestione, con tecnica ad inchiostro di china e acquerello, realizzate da Barbara Melli e presentate ciascuna all’interno di un piccolo ambito popolato di oggetti dal significato simbolico ed allusivo, quasi dei piccoli spazi teatrali impreziositi da elementi di modernariato, scelti con grande cura e adagiati come se fossero magicamente fuoriusciti dai dipinti.
Sembra così, fra un’installazione e l’altra, di arrivare al cospetto delle donne di cui si raccontano le avventure da scrittrici, studiose, semplici ma audaci turiste incrollabili nella loro passione per il viaggio animato in qualche caso dalla ricerca antropologica, in qualche altro dall’impegno nella diplomazia internazionale o da interessi imprenditoriali. In ogni caso, dal desiderio di affermare la propria autonomia in un mondo profondamente patriarcale, scegliendo mete lontane da raggiungere a piedi, in bicicletta o alla guida di un aereo: come fece Amelia Earhart, prima donna pilota a compiere nel 1932 una trasvolata oceanica, scomparsa durante uno dei suoi tentativi di circumnavigazione del pianeta.
Soprattutto emerge il valore esistenziale dello sguardo oltre i confini, la tensione umana e forse anche spirituale verso la conoscenza di orizzonti diversi, fuori e dentro di sé.
Storie da conoscere
Tra le figure rappresentate lungo il percorso emergono Nellie Bly, giornalista investigativa che ha accettato la sfida di effettuare un vero e proprio giro del mondo in 72 giorni, la belga Carla Serena, prima donna a viaggiare in solitaria nel Caucaso, la scrittrice ed archeologa livornese Amalia Nizzoli, prima donna ad introdursi in un harem effettuando successivamente importanti scavi in Egitto. Oppure Alexandra David–Neel esploratrice, scrittrice ed esperta buddhista che per prima entrò a Lhasa nel Tibet, Emily Craighe che con il suo diario restituisce gli aspetti più intimi della sua Australia, Giuseppina Croci, che affronterà un viaggio in nave di 37 giorni per raggiungere Shanghai e dirigere una filanda. E ancora Annie Londonderry che andò da Boston al Giappone pedalando per 15 mesi o Esther Van Deman, studiosa americana e archeologa di fama internazionale. Poi brigantesse, piratesse, camminatrici solitarie…
Dettagli preziosi
Tutto nel segno di un grande equilibrio compositivo, che permette di soffermarsi e apprezzare il dettaglio delle creazioni che comprendono accessori di viaggio, vestiti d’epoca, bauli, mappamondi, libri, manoscritti. La mostra, ad ingresso gratuito, rimarrà aperta fino al 6 novembre dal lunedì al venerdì fra le 12.00 e le 18.00, sabato e domenica fra le 10.30 e le 18.00.