

Di detective solitari e indimenticabili è piena la letteratura, ma le coppie di investigatori sono forse meno numerose ma altrettanto memorabili. Basti pensare ai due più celebri, Sherlock Holmes e Watson, ma anche a Poirot e Hastings, Tommy e Tuppence (per restare dalle parti di Agatha Christie), Renée Ballard e Harry Bosch, Nero Wolfe e Archie Goodwin, Hard e Leonard, Colomba e Dante del nostro Sandrone Dazieri. In due si investiga meglio, probabilmente, ed è quello che pensano anche Scoiattolo e Uccello, deliziosi protagonisti di una serie di libri per bambini, scritti da Alice Hemming e illustrati da Nicola Slater. Dopo “Il ladro di foglie”, uscito tre anni fa, e “Quel fiore è mio!” (2023), Hemming e l’illustratrice Slater tornano con “Il ladro di neve” (Emme Edizioni).


Mentre nel primo libro il “mistero” ruotava intorno al caso di una foglia autunnale rubata (intrigo sagacemente risolto dai due abili investigatori), adesso il nuovo furto subito da Scoiattolo riguarda l’erba e otto nocciole, “sparite” entrambe all’improvviso e sostituite da un misterioso, soffice e gelido manto bianco. Inutile dire che anche questo enigma verrà risolto dall’unione dei due simpatici animali, insospettiti anche da quel loro strano simile tutto bianco, fatto della stessa sostanza della bizzarra coperta che ha “rubato” erba e nocciole, qualcosa a metà strada tra un cane e un grosso roditore, comparso all’improvviso e inquietantemente immobile come una statua. L’enigma è quello dell’alternarsi delle stagioni, dei ritmi, dei colori che si portano dietro quando arrivano e quando vanno via, ed è davvero un modo originale, leggero, accattivante, quello di raccontare il ciclo della natura attraverso lo schema del racconto poliziesco e del mistero da risolvere.
Perfetto per la stagione invernale, è davvero un regalo delizioso per le feste di Natale.