È ripartita alle 11:10 dal molo 22 di Ancona la nave Ocean Viking, da dove sono sbarcati ieri sera 37 migranti. Non è ancora arrivata invece la Geo Barents della Ong Medici senza Frontiere, con a bordo 73 migranti, tra cui 18 minorenni, salvati al largo della Libia, che avrebbe dovuto attraccare già nelle scorse ore, ma le avverse condizioni meteo (venti da 40 nodi e onde fino a 6 metri) hanno reso difficile la traversata.
«Il ponte inferiore della “GeoBarents” è allagato – riferiscono da Medici senza frontiere – I sopravvissuti a bordo sono stati evacuati sul ponte superiore. Tutti mostrano sintomi di mal di mare. Data la difficile navigazione, potremmo arrivare ad Ancona con un giorno di ritardo».
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Per Sos Méditerranée la mancata assegnazione di un porto sicuro non ha fatto altro che alimentare le sofferenze dei migranti scampati alla morte, violando in questo modo il diritto marittimo internazionale. Non la pensa così il Ministro degli Interni Matteo Piantedosi, che accusa le Ong di lavorare contro le azioni del governo: «Abbiamo l’ambizione di gestire noi il fenomeno e non possiamo consentire a navi private che battono bandiere di Stati esteri di sostituirsi al Governo italiano. E poi c’è anche il ‘pull factor’. Abbiamo riscontrato un abbassamento nella qualità di produzione delle barche su cui partono i migranti e questo favorisce le tragedie che poi succedono».
Nel frattempo i minori non accompagnati sono stati ospitati in una struttura della Caritas di Senigallia. Si tratta di una permanenza temporanea, i ragazzi dovrebbero essere infatti tutti ricollocati in strutture per minorenni. Gli adulti a bordo della Ocean Viking saranno distribuiti tra vari centri di accoglienza sul territorio delle Marche. Quelli della Geo Barents dovrebbero invece essere destinati fuori regione. Nei giorni scorsi ci sono stati diversi sit-in davanti al Teatro delle Muse che si trova davanti al Tribunale di Ancona. Alcuni rappresentati di associazioni e centri sociali sono riusciti ad arrivare sino alla recinzione metallica della banchina 22, dove era presenta anche la Croce Rossa per le operazioni di soccorso. Gli attivisti hanno esposto alcuni striscioni con le scritte “Welcome”, “No alla criminalizzazione delle Ong”, “Città accogliente”. E hanno ribadito che le iniziative del governo servono soltanto a costruire il consenso sulla pelle delle persone, «del lavoro e dell’integrazione non frega niente a nessuno».