«In tutti i Paesi del mondo, Italia inclusa, aumentano le spese per le armi e i profitti dell’industria bellica, alimentando un settore che cresce mietendo vittime e sulle spalle dei più deboli» denuncia Greenpeace Italia (Foto: Greenpeace.it)

Guerra in Ucraina, la petizione di Greenpeace

A un anno dall'inizio del conflitto, la Ong ambientalista lancia una petizione per chiedere al governo italiano di fermare la corsa al riarmo e investire in energia pulita. L'associazione ha pubblicato anche una mappa dei danni ambientali causati dalla guerra
24 Febbraio, 2023
1 minuto di lettura

In occasione dell’anniversario dell’inizio del conflitto in Ucraina, Greenpeace Italia lancia una petizione, con la quale chiede al governo italiano di fermare la corsa al riarmo e finanziare l’energia rinnovabile. Il nostro paese, si legge nel comunicato della Ong ambientalista

«di fronte a questa guerra, finanziata dai proventi delle fonti fossili e alimentata dalla competizione per le risorse energetiche, ha risposto con un aumento delle spese militari e con la stipula di accordi per la fornitura di gas da Paesi come Algeria, Congo, Libia e Azerbaijan. Ma non è questa la soluzione giusta».

 

Greenpeace e la Ong ucraina Ecoaction hanno pubblicato anche una Mappa dei danni ambientali causati dalla guerra e per denunciare i gravissimi impatti sugli ecosistemi. Le due organizzazioni chiedono inoltre al governo di Kiev e alla Commissione Europea di istituire un fondo per il ripristino dell’ambiente, vittima silenziosa della guerra. «In tutti i Paesi del mondo, Italia inclusa, aumentano le spese per le armi e i profitti dell’industria bellica, alimentando un settore che cresce mietendo vittime in tutte le guerre, sulle spalle dei più deboli», si legge nel comunicato diramato dalla Ong.

 

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