Risparmi energetici, produzione sostenibile e nuovi trend di consumo: l’impegno delle imprese

Le aziende del food sono tra le più sensibili ai temi legati alla sostenibilità. A rivelarlo, i primi risultati del progetto europeo Life Magis – Made Green in Italy, che riunisce aziende virtuose che hanno scelto di rendere misurabile l’impatto ambientale delle loro produzioni

19 Settembre, 2022
3 minuti di lettura

In un mondo in cui le sfide energetiche e ambientali sono quanto mai ardue, la filiera agroalimentare si rimbocca le maniche per garantire una produzione che sia sempre più sostenibile e una maggiore trasparenza nei confronti dei consumatori, a loro volta sempre più attenti ai temi connessi alla tutela del Pianeta.

Lo rivelano i primi risultati del progetto europeo Life Magis – Made Green in Italy, che si propone di favorire la diffusione del sistema PEF (Product Environmental Footprint) per la misurazione dell’impatto ambientale delle produzioni industriali. E, parallelamente, punta a sperimentare lo schema Made Green in Italy (MGI), utile a valutare e comunicare il valore ambientale dei prodotti Made in Italy. Delle otto filiere che hanno scelto volontariamente di aderire al programma, sei appartengono proprio a quella alimentare. Relativamente a quest’ultima, dieci sono aziende aderenti a Unione Italiana Food, la più grande Associazione di rappresentanza diretta di categorie merceologiche nel settore alimentare in Italia e in Europa, che è partner del progetto Life Magis.

Aziende Green, consumatori e green washing

Mai come al giorno d’oggi, i temi dell’efficientamento energetico e dell’impatto ambientale delle attività umane sono interconnessi. La produzione di cibo, per esempio, implica un ingente consumo di risorse energetiche e naturali e ha conseguenze dirette sul Pianeta. Basti pensare che i sistemi alimentari globali sono responsabili fino al 37% delle emissioni di gas serra prodotte. Senza contare, poi, che sprechi e inefficienze nei sistemi produttivi, oltre a generare danni ambientali, provocano ingenti danni economici alle imprese.

 

 

Sebbene negli anni la sensibilità rispetto ai temi della tutela ambientale sia andata crescendo, oggi compiere scelte d’acquisto consapevoli non è così scontato, né semplice. La difficoltà è legata anche al proliferare di messaggi di aziende che si professano “green”, senza tuttavia offrire valide prove di questo loro operato virtuoso. Un atteggiamento, questo, controproducente per le stesse imprese, poiché rischia di sfociare nella pratica scorretta, e sanzionabile, del greenwashing, perdendo credibilità nei consumatori.

Per facilitare le persone nelle loro scelte d’acquisto, aiutare le imprese italiane nei loro percorsi di sostenibilità e valorizzare i prodotti tipici del nostro Paese, è nato nel 2019 il progetto europeo LIFE MAGIS – Made Green in Italy, uno studio sull’impatto ambientale delle aziende presentato oggi nel corso dell’evento dal titolo Made Green in Italy: La comunicazione trasparente della sostenibilità organizzato da Unione Italiana Food.

 

 

Il progetto e i risultati: aziende del food tra le più sostenibili e volenterose

Il progetto LIFE MAGIS – Made green in Italy è coordinato da Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e vede tra i suoi partner anche Unione Italiana Food. Il programma si pone due obiettivi fondamentali. Da un lato intende contribuire a dare ai consumatori informazioni affidabili sugli impatti ambientali dei prodotti, in modo che possano fare delle scelte consapevoli. Dall’altro si propone di aiutare le aziende impegnate in percorsi di sostenibilità a mettere in luce gli sforzi compiuti, per renderle più competitive sul mercato.

 

 

Al progetto partecipano volontariamente aziende appartenenti a diverse filiere. La loro adesione ha permesso di ottenere, attraverso il sistema PEF, la misura dell’impatto ambientale medio relativo alla produzione di specifici prodotti. I valori ottenuti saranno dunque un utile benchmark di riferimento per le imprese che nei prossimi anni vorranno valutare l’andamento dei propri modelli di sostenibilità. Infatti, tale misurazione, permetterà loro di capire come migliorare le proprie performance – fissando obiettivi concreti – e come comunicare e valorizzare i propri successi.

Il mondo food

Le realtà del mondo food appartenenti a diverse categorie merceologiche rappresentate da Unione Italiana Food, sono tra le più sensibili al tema della creazione e comunicazione di modelli di sostenibilità efficaci.

 

Lo studio ha reso possibile misurare quanta CO2 viene emessa per la produzione, ad esempio, di una porzione di gelato in vaschetta

 

Grazie allo studio, ad esempio, è stato possibile misurare quanta CO2 viene emessa per la produzione di una porzione di gelato in vaschetta (0,19 Kg CO2 eq) o quanta acqua viene consumata (0,17 m³ world eq.). Le stesse misurazioni sono state possibili per un classico cono in confezione multipack: 0,41 m³ world eq. di acqua e 0,32 Kg CO2 eq. Sarà interessante capire quali e quante aziende ricorreranno a strategie di sostenibilità tanto efficaci da constatare una variazione in senso positivo rispetto a questi valori.

Sostenibilità e consumatori

Vista la complessità di queste tematiche, Unione Italiana Food ha affidato ad Altroconsumo la realizzazione di quattro videografiche che rendano più agile il tema. Quattro “pillole” che proveranno a spiegare concetti come “Life Cycle Assessment” e PEF dei prodotti, fornendo dei dati per poter iniziare a valutare gli acquisti. Il primo video illustra gli aspetti che incidono sull’impatto ambientale durante la produzione del prodotto e come le aziende gelatiere si impegnano per ridurlo.

 

 

Il progetto Life Magis- Made Green in Italy, come suggerisce il suo nome, intende infine ampliare e rafforzare le basi tecniche dello schema MADE GREEN IN ITALY, promosso dal Ministero della Transizione Ecologica e nato allo scopo di promuovere il concetto di eccellenza italiana, favorire la competitività delle aziende e facilitare scelte informate e consapevoli da parte dei cittadini.

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