Monte Calvario, il paradiso delle farfalle

Un esemplare di Licena delle paludi (Lycaeana dispar) Foto di Paolo Palmi

Monte Calvario, il paradiso delle farfalle

Le farfalle, importanti impollinatori e indicatori di qualità ambientale, rischiano di scomparire. Ma dal Calvario, un colle vicino Gorizia, arriva una buona notizia: un team di studiosi ha censito ben cinquantasette specie di preziosi lepidotteri

L’anima, quell’essere occhieggiante, eolio ed elusivo come una farfalla.

Carl Gustav Jung

 

Popolano da sempre il nostro immaginario: le farfalle sono simboli di un mondo fatato, minute messaggere di primavera e bellezza. L’importanza di questi variopinti insetti appartenenti all’ordine dei lepidotteri va però ben oltre la loro valenza archetipica. Le farfalle sono importanti indicatori di qualità ambientale, poiché sono molto vulnerabili al degrado degli habitat e hanno un alto grado di specializzazione alimentare. Ciò significa che sono attratte solo da specifiche piante, dalle quali traggono nutrimento soprattutto suggendo il nettare dei fiori. Per questo sono dei preziosi impollinatori: senza le farfalle e altri insetti con funzione analoga molte piante sarebbero condannate all’estinzione. Con gravissime conseguenze per interi ecosistemi e per la nostra specie.

 

farfalla licena
La farfalla ninfalide Neptis sappho si trova solo sul Monte Calvario e in poche aree circostanti (Foto: Paolo Palmi)

Agricoltura intensiva e pesticidi, i nemici peggiori

All’inizio del 2019, la rivista scientifica “Biological Conservation” ha pubblicato una review sulla distribuzione e l’abbondanza degli insetti a livello globale (Sánchez-Bayo, F. & Wyckhuys, K.A.G., 2019.Worldwide decline of the entomofauna: A review of its drivers. Biological Conservation 232, 2019) . Dopo aver analizzato 73 studi condotti in tutto il mondo, con un focus sull’Europa e gli Stati Uniti, la pubblicazione conclude affermando che la situazione è drammatica. Tanto da definire lo stato attuale come una “apocalisse degli insetti”. La biodiversità degli insetti, infatti, è in drastico declino in tutto il mondo e circa il 40% delle specie potrebbe estinguersi nell’arco dei prossimi decenni. La loro scomparsa  avrebbe un impatto catastrofico, i cui effetti si ripercuoterebbero a catena su interi ecosistemi.

Negli ecosistemi terrestri, i lepidotteri (farfalle e falene) sono il gruppo più minacciato insieme agli imenotteri (api e vespe) e agli scarabei stercorari (coleotteri).

Le cause di questo declino sono molteplici: la perdita degli habitat e il cambiamento nell’uso del suolo, l’agricoltura intensiva e l’urbanizzazione; l’inquinamento, soprattutto da pesticidi e fertilizzanti; fattori biologici quali la diffusione di organismi patogeni e l’introduzione di specie invasive; il cambiamento climatico. 

l'entomologo e giornalista Peter McGrath
L’entomologo Peter McGrath  fotografa insieme a un suo collega le farfalle nel loro habitat

Per far fronte a questa emergenza sono necessarie una serie di contromisure: rivedere le pratiche agricole favorendo lo sviluppo di metodi di coltivazione più sostenibili, come la diversificazione e la rotazione delle colture. L’inserimento di strisce inerbite tra un filare coltivato e l’altro è un’altra pratica utilissima. Poi è  fondamentale ridurre l’uso degli insetticidi – neonicotinoidi in primis – e di altri inquinanti, ripristinando gli habitat naturali e sviluppando tecnologie di bonifica ambientale.

Buone notizie dal fronte friulano

Se lo  scenario è alquanto allarmante a livello globale, ci sono però delle buone notizie. Una, in particolare, riguarda un piccolo lembo del nostro Paese. Dal 2017, un gruppo di studiosi del Museo di Scienze Naturali “Alvise Comel” di Gorizia, sta monitorando le farfalle che popolano l’area del Calvario, un colle di 241 metri s.l.m. ai confini con la Slovenia. Il programma di monitoraggio, denominato Progetto Calvario, è inserito in una rete europea di monitoraggio delle farfalle coordinata dall’associazione Butterfly Conservation Europe.

 

Guarda il video sull’inaugurazione

Nei primi tre anni di studio sono state censite ben 57 specie, di cui alcune protette a livello europeo come la Licena delle paludi, con oltre 600 individui nel 2017 e oltre 700 nel 2018 e nel 2019. Per l’entomologo inglese Peter McGrath, residente da molti anni in Italia e referente del Progetto Calvario:

«In questi primi tre anni di campionamento abbiamo rilevato quasi il 20% delle specie di farfalle diurne presenti in Italia. Si tratta di un risultato che lascia ben sperare. Soprattutto se consideriamo che le 57 specie censite finora sul Calvario risultano molto vicine al numero totale di specie, circa 60, rilevate sull’intero territorio britannico».

Ma cosa possiamo fare noi per far prosperare le farfalle? Prima di tutto puntare alla gestione eco-compatibile delle aree verdi,  creando in tempi relativamente brevi una rete di corridoi ecologici e aree puntiformi per favorire la presenza di farfalle e altri insetti benefici. Tutti possiamo dare un piccolo contributo curando con attenzione il nostro giardino o balcone e scegliendo le piante gradite a questi preziosi, bellissimi impollinatori.

Saperenetwork è...

Mara Marchesan
Naturalista di formazione, multiculturale per vocazione, da diversi anni lavora nel settore dell’editoria scientifica dove si occupa di progettazione e redazione di testi divulgativi e didattici. Come consulente ambientale e della sostenibilità ha sviluppato, gestito e coordinato progetti nazionali e internazionali sui temi dell’ecologia, della conservazione e dello sviluppo sostenibile per università ed enti di ricerca, organizzazioni governative e non governative e organismi internazionali. Spirito eclettico e curioso, con una passione atavica per la natura nelle sue molteplici forme ed espressioni, negli anni ha spaziato dai territori più tecnici e scientifici a quelli più arcaici e olistici, muovendosi sempre con l’entusiasmo dell’esploratore. Oltre al mondo naturale tout court, la appassionano il lifestyle eco-sostenibile e le innovazioni green, la letteratura e le espressioni artistiche e tutto ciò che è fusione tra natura e cultura. Con un gusto pionieristico per il viaggio, soprattutto se di esplorazione e scoperta.

Sapereambiente

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