Una vita avventurosa quella di Sergio Bambarén. A stretto contatto con la natura selvaggia, ne ha ricevuto in dono scoperte, indicazioni sulla strada da seguire, piccole grandi rivelazioni sul senso della vita. Ne sono stati messaggeri delfini, squali, orsi, un pescatore pugliese… Questo tesoro lo ha condiviso ieri, a Perugia, con i partecipanti all’evento “Una vita per gli oceani”: così come ha fatto nei suoi bestseller, tradotti in più di 40 lingue con oltre 10 milioni di copie vendute. Eppure è con grande umiltà che Bambarén ha dialogato con il pubblico, ricordandoci che
«non siamo i padroni della natura, ma ne siamo parte. È necessario recuperare l’empatia per salvare il pianeta».
L’evento, inserito nel programma degli eventi celebrativi dell’Earth Day, era stato organizzato dalla Scuola di ecologia e Aboca insieme al Centro Studi Americanistici “Circolo Amerindiano”, in collaborazione con l’Università degli studi di Perugia e con il patrocinio di Arpa Umbria e del Comune di Perugia.
Erano presenti il presidente del Centro Studi Americanistici “Circolo Amerindiano” Romolo Santoni, l’Assessore alla Cultura del Comune di Perugia Leonardo Varasano e il Direttore del Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione dell’Università degli studi di Perugia Massimiliano Marianelli. La conferenza è stata facilitata da Luigi Giuliani, docente di docente di Letteratura spagnola dell’Università degli Studi di Perugia. Il Console Generale del Perù, Min. Julio Alvarez, ha introdotto il dialogo di Bambarén sottolineandone l’impegno per la conoscenza dell’ambiente marino e la produzione letteraria divenuta strumento di sensibilizzazione sull’ambiente.
Sergio Bambarén ha anche dichiarato che nel 2025 uscirà il seguito del suo bestseller “Il Delfino”(Sperling & Kupfer, 1997), e che costituirà una nuova associazione, una “familia”, in difesa degli ecosistemi marini e che smetterà di scrivere per dedicarvisi.
«La scommessa era quella di parlare di Oceani in una regione non toccata dal mare» ha detto Marco Fratoddi direttore della Scuola di Ecologia e di Sapereambiente, «ma Bambarén in realtà ci ha spiegato come possiamo riscoprire la nostra dimensione più autentica nel rapporto con la natura, e questo può accadere cavalcando un’onda tanto quanto esplorando i magnifici boschi verdi dell’Umbria».