Tito Vezio Viola, Direttore dei servizi culturali del Comune di Ortona (Ch)
La fiaba scelta da Tito Vezio Viola si intitola "Il piccolo Sam" e porta la firma, dietro pseudonimo, di Umberto Eco

Una piccola fiaba per il 25 aprile che se ne va

Una brevissima storia per ragazzi con taglio paradossale, estrapolata da un'opera poco nota di Umberto Eco. Per coltivare oltre la festa della Liberazione il nostro impegno verso il pensiero critico
25 Aprile, 2020
1 minuto di lettura

Il 75esimo anniversario della Liberazione volge al termine. Lo salutiamo con questa fiaba che ci ha scelto e letto per noi Tito Vezio Viola, Direttore dei servizi culturali del Comune di Ortona (Ch).  È “Il piccolo Sam”: una piccola storia che affronta nel segno del paradosso un grande problema, quello della memoria e dell’interpretazione storica della guerra partigiana.

 

Tito Vezio Viola, Direttore dei servizi culturali del Comune di Ortona (Ch)
Tito Vezio Viola, Direttore dei servizi culturali del Comune di Ortona (Ch)

 

A rendere ancora più preziosa questa segnalazione letteraria, davvero nota a pochi, il fatto che porti la firma, dietro lo pseudonimo di Dedalus, del semiologo e scrittore Umberto Eco, all’interno di una sua raccolta di fiabe dal titolo eloquente, “Ammazza l’uccellino”, pubblicata da Bompiani nel 1973 con le illustrazioni di Monica Sangberg.

Lo spirito provocatorio del libro, che allude in maniera parodistica alle antologie di letture edificanti diffuse in quegli anni fra i giovanissimi, è evidente nella premessa: «Noi dobbiamo educare il fanciullo ad amare la vita in tutte le sue espressioni di fatto, ad amare l’ambiente in cui vivrà, l’ambiente del Lavoro Redentore, della Tecnica Progressiva, del Potere Paterno, della Missione dell’Uomo Bianco, del Primato Morale e Civile degli Italiani nel Mondo, di questo popolo di  Santi, di Eori, di Navigatori, di Tamburini sardi, Infermieri di Tata, Vedette Lombarde, Garibaldini al Convento, Illustri Giureconsulti, Patrioti e Scrittori, Maddalene Zero in Condotta, Luciani Serra Piloti, Aratri che tracciano i Solchi e Spade che li difendono, Pane profumo della Mensa e Gioa del Focolare, e Voi Non Sapete Quanto Sia Bella Una Zappa”.

E ancora:

Com’è bella, com’è dolce, com’è familiare e sa di spigo, la Realtà Così Com’È! Godete Fanciulli, spiri lieve la Brezza dell’Educazione sui vostri Cuori di Piccoli Italiani, ascoltate la carezza della dura mano del Maestro, piegate le vostre tenere menti all’Obbedienza e alla virtù suprema e tenerissima dell’Accettazione!

È una maniera per darci la buonanotte nel segno del pensiero critico e portare oltre il 25 aprile l’impegno per una cultura capace di generare gli anticorpi ad uno dei mali più insidiosi della modernità, quello dell’omologazione.

Mielizia

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