video con telefono

Video ergo sum, serve un’educazione

Il video condiziona la nostra vita più di altri media. Ma manca una educazione sull'uso consapevole di questo straordinario strumento di comunicazione protagonista del web
22 Aprile, 2020
2 minuti di lettura

Tra i media, il linguaggio-strumento più importante, quello che influenza di più la vita degli abitanti del pianeta, è il video. Anche se di questi tempi è sottovalutato e snobbato da molti che argomentano, per esempio, che i giovani non guardano più la televisione, ma vanno su Internet. E a scuola si “studia” poco il video, come in passato poco è stata studiata la televisione.
Bizzarro! Oggi i video rappresentano oltre il 70% del traffico in rete e questa percentuale è data in ulteriore crescita.

Oggi tutti sul pianeta, dai bambini ai nonni, girano ogni giorno centinaia di milioni di piccoli video, per lo più di infima qualità che, pubblicati e condivisi sui social network, deprimono complessivamente il livello della comunicazione audiovisiva del mondo globalizzato.

Oggi, in mancanza di una educazione all’uso consapevole e attivo della rete, la televisione – su qualunque piattaforma o schermo venga consumata – rimane ancora il medium che più influenza le idee, le opinioni, le abitudini di vita e le scelte politiche della gente. Scriveva profetico negli anni 60 Marshall McLuhan: “Il medium è il messaggio”.

 

Marshall McLuhan
Herbert Marshall McLuhan è stato un sociologo, filosofo, critico letterario e professore canadese.

C’è una idea diffusa, tra divulgatori non sempre esattamente informati, persone comuni e anche educatori, che guardare on line rappresenterebbe un’esperienza sostanzialmente diversa rispetto alla televisione tradizionale. Ma ne siamo davvero sicuri? Ne vogliamo magari parlare? Negli ultimi decenni, intere generazioni sono nate e cresciute con la TV e si sono abituate a un’informazione e a un intrattenimento gestiti da chi detiene grandi mezzi, che la gente comune può solo consumare passivamente, senza la possibilità e la responsabilità di agire in prima persona.

Questo ha segnato in modo pesante il modo come gran parte degli utenti si sono accostati, senza capirne le potenzialità, all’invasione massiccia e rapidissima dei mezzi digitali e della rete, che viceversa – per la loro diciamo così “natura” – chiamerebbero piuttosto all’attività e alla responsabilità.

Così, a utenti non solo mai educati, ma frastornati dalla disponibilità di strumenti che nemmeno serve più imparare, tanto hanno funzioni a prova di analfabeta e tra pochi mesi saranno vecchi, appare come una “grande novità” il poter guardare la televisione (o leggere il giornale) su una quantità di dispositivi diversi. Ma con i mezzi attuali, i nostri mezzi, di chiunque di noi, la TV e i giornali oggi li possiamo fare, chiunque di noi li può fare!

Certo, non lo capiamo, nemmeno ce ne accorgiamo, finché continuiamo a muoverci ognuno per conto proprio, chiusi nel ruolo tradizionale di consumatori, incapaci di utilizzare i computer e la rete oltre un partecipazione timida, individuale e dispersiva ai social network.

 

lettura on line
Nel 1993, la San Jose Mercury è stata la prima piccola testata a pubblicare notizie on line

 

Succede anche, forse per allontanare l’idea stessa di questo potere che chiunque di noi potenzialmente ha, che tutti abbiamo, che si dà credito e risonanza a nuove figure, come gli Youtubers, gli Influencer, prodotti alquanto bizzarri di un approccio casuale e confuso alla rete che diventano fenomeni sociali, icone di una nuova “era digitale” che, come ce la raccontano, probabilmente nemmeno esiste. Ho conosciuto un adolescente che pubblicava video su YouTube usando praticamente soltanto la telecamera del suo PC.

Guarda il video girato nella sede californiana di Youtube 

 

Ovviamente sapeva che ai video in rete si può arrivare anche a partire da altri strumenti, ma gli sembrava normale fare così. Come normale per molti è girare video con il telefonino sempre verticale, anche quando sono costretti a muoverlo di continuo, con risultati pessimi, per cercare cose che, se lo girassero in orizzontale, starebbero agevolmente in un’inquadratura ferma e gradevole. Quando ha visto nel nostro laboratorio i ragazzi più giovani realizzare veri video utilizzando tanti strumenti diversi, l’adolescente mi ha chiesto consigli per un software di montaggio.

Mielizia
Mielizia
Resto sfuso

Agenda Verde

Librigreen

Il groviglio verde

Funghi preistorici, alberi, mangrovie. Dentro il "groviglio verde" con Daniele Zagaria

Quanti di noi hanno considerato i boschi, le foreste ma anche i funghi e le piante come un unico sistema “aggrovigliato”? In pochi, certamente. Invece

no title has been provided for this book

Evoluzione, in viaggio nello spazio, nel tempo e nelle specie per evitare il "Don't Look Up"

Ci sono i procarioti e gli eucarioti, simili a batteri, per miliardi di anni  unici abitanti della Terra, i giardini ediacariani, che alla fine dell’e

no title has been provided for this book

Il Rigiocattolo, una eco-fiaba su riparazione e riuso

Perché è comune trovare chi ripara scarpe, automobili o computer, ma così raro trovare qualcuno che si occupi di aggiustare un giocattolo rotto? Eppur

Luis Sepúlveda e Bruno Arpaia si sono incontrati molte volte. Qui sopra, al Dedica festival di Pordenone nel 2015
Storia precedente

Lucho e io. Sepúlveda nelle parole di Bruno Arpaia

Manifestazione ragazzi
Prossima storia

I nostri figli

Leggi anche...