Spettacoli teatrali che si trasformavano in battaglie a base di palle di carta, feroci discussioni a fine spettacolo, inseguimenti rocamboleschi da parte dei movimenti studenteschi e la partecipazione di una spogliarellista che purtroppo, per la delusione del pubblico accorso a gran voce, non si spogliรฒ. Tutto questo ed altro avveniva negli anni โ60 a Frosinone, dove il regista Gian Carlo Riccardi, di cui oggi ricorrono nove anni dalla scomparsa, aveva dato vita al primo movimento teatrale dโavanguardia, il Gruppo Teatro Laboratorio Arti Visive (che presentรฒ le sue opere sui principali palcoscenici italiani) e ad un piccolo teatro nel centro storico della cittร : il Teatro Club.
La formazione
Diplomato in scenografia presso lโAccademia di Belle Arti di Roma e successivamente in regia teatrale, Gian Carlo Riccardi (1933-2015) ha preso parte allโavanguardia teatrale romana, il cosiddetto “teatro delle cantine”, assieme a figure del calibro di Carmelo Bene, Manuela Kustermann, Giuliano Vasilicรฒ, Giancarlo Nanni, Mario Ricci, Valentino Orfeo e Pippo di Marca, fondando il teatro La Fede. Pittore, caricaturista, attore e regista teatrale, scultore, musicista, scrittore, docente di costume e storia dellโarte, Riccardi ha praticato lโinterdisciplinarietร trovando al contempo un anello di congiunzione tra le varie espressioni artistiche praticate.
Per questo motivo รจ stato definito dal critico dโarte Enrico Crispolti un โartista multimedialeโ.
Dentro il Teatro Club
Allโinterno del Teatro Club di Gian Carlo Riccardi venivano messi in scena estenuanti spettacoli, i quali potevano svolgersi anche nellโarco di tre ore e con ripetuti cambi di costumi. Gli attori sostenevano queste lunghe performance nel buio del palcoscenico, illuminati solo da qualche fascio di luce pallido. La scenografia era costellata di oggetti poveri e di recupero legati al mondo dellโinfanzia e del sogno: fantocci di stoffa, mostri di legno o carta, barchette, cavalli a dondolo, scatole cinesi ecc. Sulla scena gli attori si muovevano con gesti lenti, misurati e ripetitivi cercando un dialogo e una partecipazione attiva dello spettatore, il quale veniva provocato e coinvolto nella piรจce.
Oltre il palcoscenico
Le rappresentazioni si spostavano spesso dal palcoscenico alla platea. Frequentemente il copione veniva stravolto anche sulla base delle reazioni spontanee del pubblico, che era chiamato a diventare protagonista dellโopera. Tutto ciรฒ, talvolta, dava luogo a risposte non sempre positive: erano gli anni delle contestazioni studentesche e delle lotte politiche. Cosรฌ i contenuti di questo tipo di teatro, che voleva porsi al di fuori di qualsiasi retorica di partito, vennero strumentalizzate e criticate dalle varie fazioni. Era, inoltre, un teatro dโavanguardia che ripudiava il classico teatro della parola e si inseriva allโinterno di una provincia che faticava ad assorbire questo tipo di innovazioni.
Nudi in scena
Sono numerose le testimonianze riguardanti le performance realizzate da Gian Carlo Riccardi e la sua compagnia teatrale. Caratteristica delle opere messe in scena negli anni โ60, ad esempio, era la nuditร dellโattore. Questa provocazione operata da Riccardi spogliava lโuomo delle ipocrisie e delle contraddizioni sociali, liberandolo dallโomologazione collettiva. In questi anni erano numerose le piece dove gli attori, uomini e donne, si spogliavano mettendo a nudo, di fronte al pubblico, le paure e le speranze della societร contemporanea. Allo stesso tempo, perรฒ, anche il pubblico veniva invitato a prendere parte a questo rituale di โsvestizioneโ.
Ciรฒ nonostante, non sempre gli spettatori erano disposti a โcollaborareโ.
Durante un evento teatrale, infatti, il protagonista che, come da copione, cercรฒ il coinvolgimento del pubblico chiamando sul palco una donna, fu violentemente schiaffeggiato non appena provรฒ a denudarla. Altro episodio eclatante riguardรฒ lo spettacolo Riflusso nel privato come da Joyce (1982), che prevedeva la partecipazione della spogliarellista Dodo DโHambourg. La rappresentazione registrรฒ unโaffluenza mai vista prima, purtroppo perรฒ, per il malcontento del pubblico la donna non si spogliรฒ.
Battaglie in platea
Ma allโinterno del Teatro Club si registravano anche vivaci dibattiti durante ed in seguito alle rappresentazioni. Uno spettacolo che prevedeva il lancio di palle di carta verso gli spettatori si trasformรฒ in una battaglia allโultimo sangue tra gli attori ed il pubblico, mentre, al termine di una performance nel napoletano, le vetture del regista e degli attori furono inseguite da orde di studenti manifestanti e prese di mira da sassi e pietre.
Spettacoli basati sullo shock visivo, mimica gestuale e significati inediti, il teatro dโavanguardia di Gian Carlo Riccardi segna una tappa fondamentale tra le sperimentazioni avviate negli stessi anni a livello internazionale e rappresenta il primo esperimento dโavanguardia teatrale introdotto nella Ciociaria.