Sale a oltre 300 morti accertati, al momento, tra cui almeno 51 bambini il drammatico bilancio delle inondazioni che hanno colpito il nord-est dell’Afghanistan. Secondo le agenzie delle Nazioni Unite sono cifre destinate ad aumentare con l’arrivo di ulteriori rapporti. La provincia di Baghlan, è la più colpita: qui le forti e inattese piogge hanno distrutto circa 3.000 case, allagato terreni agricoli, spazzato via il bestiame, costretto alla chiusura delle scuole e danneggiato centri sanitari. Secondo i dati forniti dalle autorità locali, i feriti sarebbero, al momento, oltre 1.600.
🔴Breaking: Flash floods ravage #Afghanistan, killing more than 300 people in Baghlan and destroying more than 1000 houses.
This has been one of many floods over the last few weeks, due to unusually heavy rainfall. WFP is now distributing fortified biscuits to the survivors. pic.twitter.com/X4AaBW5TIC
— WFP in Afghanistan (@WFP_Afghanistan) May 11, 2024
I talebani chiedono aiuto
La situazione dell’Afghanistan è, come noto, già difficile. I talebani governano il paese dopo la catastrofica ritirata delle truppe Usa-Nato e degli alleati dell’estate 2021. Per affrontare le conseguenze delle alluvioni, il governo dell’Emirato islamico ha chiesto l’aiuto della comunità internazionale. Il segretario generale Onu António Guterres, che in passato ha più volte espresso preoccupazione per la situazione sociale e umanitaria del paese, esortando i talebani ad agire con rispetto e moderazione soprattutto nei confronti delle donne e delle minoranze, ha espresso le condoglianze per le vittime assicurando:
«Le Nazioni Unite e i loro partner in Afghanistan si stanno coordinando con le autorità de facto per valutare rapidamente i bisogni e fornire assistenza di emergenza».
L’Afghanistan, vittima degli stravolgimenti climatici
Unicef, Iom e Wfp sono già operativi in loco e stanno distribuendo aiuti e mettendo in piedi rifugi temponarei per gli sfollati. Nel frattempo, si teme per ulteriori vittime e un peggioramento della situazione. Non è la prima volta che l’Afghanistan deve fare i conti con eventi climatici estremi. Il paese dei papaveri, infatti, è tra i 10 Paesi del mondo più vulnerabili ai cambiamenti climatici. Le condizioni climatiche estreme, in particolare inondazioni, siccità e tempeste di sabbia e polvere, stanno purtroppo diventando, negli ultimi anni, piuttosto frequenti. Con tutto ciò che si portano dietro: un bilancio drammatico di vite umane e danni alle già povere infrastrutture presenti, in un paese dove la vita è già, di per sé, difficile.