Cresce il numero degli esuli che dalle zone interne della Turchia si sta dirigendo verso il confine greco. Le fonti di Ankara dicono che 142.175 persone stanno cercando di entrare in Europa. Suleyman Soylu, ministro dell’Interno turco, soltanto ieri aveva parlato di 138mila persone. Secondo il governo di Atene gli attraversamenti illegali sono 35mila. A destare preoccupazione sono soprattutto gli scontri lungo il confine turco-greco. Da una parte, infatti, la polizia di frontiera di Atene ha sparato gas lacrimogeni e getti di cannoni ad acqua contro gruppi di persone che cercavano di oltrepassare la frontiera, dall’altra gli agenti turchi hanno risposto con lacrimogeni lanciati verso il lato greco.
L’Alto Commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Uhcr) ha fatto sapere che fra il primo e il 2 marzo mattina, sulle isole Egee orientali di Lesbo, Chio e Samo sono arrivate circa 1.200 persone, una cifra più elevata rispetto a quella del recente tasso giornaliero. L’Unhcr ha dichiarato di aver rifornito, infine, le scorte di alimenti secchi e coperte per garantire sostegno ai nuovi arrivati e ha confermato come anche gli altri attori presenti sul campo abbiano beni supplementari stoccati a disposizione.