Un ritratto di Edoardo Tresoldi dietro una delle sue reti metalliche (Foto: Roberto Conte)
L'artista milanese Edoardo Tresoldi sperimenta la land-art basata sull'utilizzo di reti metalliche (Foto: Roberto Conte)

Ricami nel paesaggio. Le creazioni senza materia di Edoardo Tresoldi

Il giovane artista-artigiano ha incantato il mondo con la sua architettura effimera e raccontato gli spazi come una scultura. Una magnifica produzione, che in questi giorni piรน che mai rinnova la profonda riflessione sul rapporto fra arte, essere umano e ambiente

16 Marzo, 2020
5 minuti di lettura

Prima la formazione allโ€™Istituto dโ€™arte di Monza, poi i primi passi nel mondo del cinema come scenografo. รˆ qui che Edoardo Tresoldi,ย milanese, classe 1987, scopre la tecnica della modellazione della rete metallica, materiale che utilizza in tutta la sua produzione artistica e che, da allora, diventa sua cifra stilistica. In questa sperimentazione con materiali industriali nasce la sua prima opera di land art, Pensieri, una scultura del 2013 che rappresenta un uomo su un muretto che guarda il mare.

Guarda il video sull’opera “Pensieri” di Edoardo Tresoldi

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Il paesaggio come scultura

รˆ con questo lavoro che Tresoldi mette le basi di quella che sarร  la sua visione artistica: la trasparenza come espediente che mette in relazione paesaggio e scultura. Ed รจ qui che comincia quella riflessione sullโ€™arte e il paesaggio che lo porterร  a progettare grandi opere architettoniche. Scopre, infatti, che la trasparenza ha un grandissimo potenziale: ยซLa trasparenza aveva la capacitร  di raccontare il luogo attraverso di sรฉ, perchรฉ il paesaggio disegnava gli stati dโ€™animo della figura – sono le sue parole duranteย la conferenza al TEDxBologna, nell’ottobre del 2017 – E la luce del sole, cambiando, raccontava i diversi stati emotivi del personaggio. Cosรฌ mi resi conto che il paesaggio era la vera essenza di cui era fatta la mia prima operaยป.ย 

La trasparenza della rete metallica permette di guardare attraverso la scultura, di immergersi nel paesaggio che ne diventa parte integrante, di entrare dentro alla materia del corpo fino a scorgerne i pensieri.

Genius loci, opera d’arte viva

Seguono una serie di sculture e grandi opere di arte pubblica fino alla presentazione a Londra nel 2015 di Control, scultura con cui Tresoldi sancisce ufficialmente il concetto di materia assente: lโ€™utilizzo della rete metallica e della trasparenza permettono di rappresentare la dimensione immateriale delle opere e il loro rapporto col contesto.

Sono sculture non posizionabili ovunque, non da trasportare e esibire in qualche mostra temporanea. Non sono decontestualizzabili, insomma, dal luogo in cui sono state pensate. Quellโ€™uomo puรฒ essere unicamente su quel pontile ad osservare il mare che si trova davanti a lui, quel mare. Lโ€™opera dialoga cosรฌ con lo spirito del luogo – genius loci – che diventa esso stesso opera dโ€™arte viva.

 

 

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La Basilica di Siponto, maestosa leggerezza

La riflessione sul rapporto tra arte e spirito del luogo lo porta sempre piรน lontano fino a immaginare opere architettoniche trasparenti nel paesaggio. Cosรฌ nel 2016 Tresoldi restituisce nuova vita allโ€™ antica basilica paleocristiana di Santa Maria, nel parco archeologico di Siponto, in Puglia. Sulle fondamenta della basilica, scomparsa quasi mille anni fa, grazie alla rete metallica, dopo un attento lavoro di studio e progettazione, lโ€™artista ricostruisce a grandezza naturale tutto lโ€™edificio. Ma la Basilica di Siponto non รจ una vera e propria copia, nรฉ un restauro, piuttosto unโ€™evocazione, una visione:

ยซInizio ad immaginare delle architetture nel paesaggio in cui lโ€™orizzonte delimita il pavimento, le montagne entrano nelle pareti e le nuvole a volte decidono quanto siamo lontani dal cielo. E cosรฌ ecco la mia prima cupola. E se negli archetipi classici la cupola rappresenta la volta celeste, nella mia architettura la volta celeste รจ la materia di cui sono fatteยป.ย 

tresoldi, basilica di siponto
Basilica di Siponto, opera di Edoardo Tresoldi (Foto: Roberto Conte)

L’inafferrabile trasparenza delle forme

Unโ€™architettura immateriale, onirica, quasi un disegno, in cui la maestositร  dellโ€™edificio e la leggerezza della trasparenza coesistono in un dialogo aperto tra antico e contemporaneo. Il virtuosismo di Tresoldi ricorda โ€œlโ€™air playingโ€ dei grandi chitarristi. Gesti nellโ€™aria che evocano forme, gesti che evocano suoni, ricordi. Ed eccola che appare in tutta la sua magnificenza, quasi come risultato di un atto psicomagico, davanti ai nostri occhi, la basilica. Eppure non cโ€™รจ.

Non si tratta di realtร  virtuale bensรฌ di strutture reali, reti metalliche e materiali industriali, eppure eterei, effimeri. C’รจ qualcosa d’inafferrabile nellโ€™opera di Tresoldi. Qualcosa che sfugge, nel suo ricreare forme che si confondono col contesto, quasi un adattamento mimetico.

Architetture metafisiche

A Siponto le macerie, come nel kintsugi, vale a dire lโ€™arte giapponese di riparare con lโ€™oro le crepe, non vengono aggiustate, restaurate, la rottura la si esalta. I ruderi diventano le fondamenta di una nuova struttura architettonica, uguale allโ€™originale eppure diversa, che acquista un nuovo senso.ย  Le sue architetture destrutturano e rinnovano i concetti classici di spazio e tempo. Acquistano una nuova dimensione nellโ€™interazione tra architettura e paesaggio. Le materie assenti si compenetrano, si fondono con lโ€™ambiente in un gioco di trasparenze in cui le forme architettoniche appaiono insieme alle colline, agli alberi, agli uccelli.

 

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In questo spazio evocativo a metร  tra reale e onirico anche la concezione del tempo perde la sua linearitร : quelle rovine, e la Basilica che furono, sono presenti. Ciรฒ che รจ stato รจ, ciรฒ che non รจ piรน รจ di nuovo, ma al tempo stesso รจ immateriale, solo evocato. Ci si perde e ci si ritrova in un โ€œper sempreโ€ che sembra poter appartenere solo al mito e allโ€™arte. Quasi a farci credere che quelle rovine siano lรฌ da sempre. Per sempre. Sospese nel tempo. Momenti resi infiniti, grazie allโ€™arte, come nella celeberrima Creazione di Adamo di Michelangelo, in cui le mani di Dio e Adamo si stanno per sfiorare, da sempre, per tutta lโ€™eternitร .ย 

Si ha quasi lโ€™impressione di svelare โ€“ togliere un velo โ€“ da queste architetture immateriali. Come se la basilica fosse sempre rimasta lรฌ, coperta dallโ€™oblio e dal passare del tempo e la mano di Tresoldi lโ€™avesse โ€œscopertaโ€ in tutto il suo splendore. Quasi una moderna Psiche che โ€œsvelaโ€ lโ€™identitร  di Amore.

Ed ecco il cortocircuito: nel momento in cui Psiche scopre le fattezze dellโ€™amato, la magnifica bellezza divina, in quel preciso istante lo perde. Cosรฌ per la Basilica di Siponto. Nel momento in cui si ha la sensazione di afferrarne le forme queste evaporano, svaniscono in trasparenza mostrando il paesaggio.

Ricami metallici attraversoย il mondo

Dalla realizzazione di Siponto in poi le architetture di Tresoldi conquistano il mondo. Forbes lo cita come uno dei 30 artisti under 30 piรน influenti in Europa.

Arrivano numerose commissioni rilevanti, dagli Emirati Arabi agli Stati Uniti lโ€™artista crea architetture rivoluzionarie: Archetipo, Locus, Baroque, Limes, Aura, Etherea, solo per citarne alcune. Si cimenta sia in grandi opere pubbliche che in installazioni per privati, allโ€™aperto come in luoghi chiusi. Il risultato รจ sempre sbalorditivo.

Con Fillmore lโ€™artista crea unโ€™istallazione ideata appositamente per il ristorante Cathรฉdrale di New York, un tributo allโ€™underground culturale che ricorda una scenografia quasi teatrale.

Ultima ma non ultima, la recente Simbiosi del 2019, opera site-specific realizzata per il parco Arte Sella in Trentino Alto Adige, si inserisce nella riflessione tra Arte e Natura,ย in una delle aree devastate dalla tempesta del 2018.

Fillmore-Tresoldi
Fillmore, installazione di Edoardo Tresoldi. Foto: Roberto Conte

Presenza, assenza, evocazione

Dalle installazioni allโ€™architettura lโ€™opera di Tresoldi รจ una sorta di ricamo metallico che attraversa il mondo, che evoca forme, piรน che costruirle. Le suggerisce, ricordandoci lโ€™impermanenza delle creazioni umane, e quindi dellโ€™essere umano.

Un dialogo tra spazio e tempo, in cui lโ€™opera non viene raccontata attraverso la sua presenza bensรฌ attraverso la sua assenza di materia, in dialogo col paesaggio. Ciรฒ che cโ€™รจ stato e non cโ€™รจ piรน ora rivive, in un tempo che non รจ il suo.

Come in un verso di Attilio Bertolucci: “Assenza, piรน acuta presenza”.

Guarda il video di Etherea di Edoardo Tresoldi at Coachella 2018

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