Siamo ossessivamente tempestati dalle immagini di un gallo cedrone impettito e audace che si avvicina a uno sciatore di fondo, avventuratosi suo malgrado in una imprecisata pista da fondo che potrebbe essere dovunque nel mondo ci sia neve e si scii, appunto, di fondo.
L’ordinaria pretesa di straordinarietà
Nel nostro Paese dove ormai gli aggettivi incredibile e straordinario ci sommergono (per carità non mi fate dire quell’altro aggettivo che in tempi di coronavirus è offensivo per chi non sta bene) la vista di un tetraonide (questa la famiglia, scientificamente parlando), baldanzoso e impenitente, ha spopolato. Questo è dovuto in gran parte al fatto che gli animali che vivono in natura sono talmente poco conosciuti che si grida allo strano ma vero e tutti in coro non fanno che lanciare un ohhhhh! che supera la barriera del suono.
Animali fantastici e dove ritrovarli
Un attimo per parlare del gallo cedrone, solo un attimo. È grande e grosso e in Italia vive sulle Alpi, non dovunque perché in alcune zone è stato cancellato da chi andava a cacciarlo “al canto”, cioè in primavera, cioè nel bel mezzo della fase riproduttiva dove moltissimi uccelli, piccoli e grandi, fanno il loro display amoroso. Il cedrone lo fa in modo eclatante, con la sua coda a ruota, e una serie di suoni, schiocchi e gorgoglii gutturali molto particolari. Così, ascoltando questa specie di “canto” i cacciatori italiani negli anni passati (quando si cacciava quasi tutto l’anno) ne hanno fatto strage. Ora no, per fortuna, c’è un ritorno del cedrone e la specie non è cacciabile (eccezion fatta per i bracconieri).
La naturale spiegazione dei fatti
Che succede allora? Può capitare che il maschio di questo galliforme abbia una carica ormonale molto alta e che il suo testosterone lo faccia impazzire d’amore. Infatti viene chiamato “pazzo” dagli ornitologi quel cedrone che prosegue le sue parate per mesi e che, territoriale com’è, si avvicini minaccioso a chiunque possa essere un pretendente al suo harem di femmine. Che sia un cervo, un cane o un umano.
Basterebbe approfondire un po’
Tutto qui. Basterebbe chiedere notizie a un etologo, a un appassionato che va in natura per vedere la vita che vi scorre, a chi la disegna dal vivo, come il sottoscritto. E non rimanga fermo alla prima impressione, senza mai approfondire.