Ci sono storie nel mondo della Natura maiuscola che non ti aspetti. O che speri e sogni che si avverino. Questa è una di quelle ed è tutta da raccontare. Riguarda una specie che gli zoologi più esperti ritengono estinta in Italia da 450-500 anni. Parliamo del castoro, uno dei roditori più grandi al mondo, costruttore eccellente di dighe, distruttore di alberi con i suoi denti robusti e ricchi di ferro, rosicchiatore di cortecce (la sua quasi unica fonte di cibo). E il castoro, famoso per la sua calda pelliccia, è tornato in Italia. Con passo lento e corto, come si dice per i montanari, ha attraversato le Alpi in quella fascia orientale dove Austria, Slovenia e Italia si toccano. Da lì è sceso probabilmente seguendo il corso di ruscelli e torrenti, cibandosi di cortecce, tagliando rami di pioppi e di salici, ontani e betulle.
Dilemma zoologico
È arrivato solo o in coppia? Per ora non si sa ma si spera che questa migrazione naturale e del tutto anomala sia stata compiuta in compagnia. La scoperta del castoro è avvenuta grazie al ricercatore Renato Pontarini che monitora con video trappole un certo numero di “corridoi” nord-sud ma anche est-ovest per individuare mammiferi che si stanno spostando ormai da anni verso il Friuli, le montagne del tarvisiano e la splendida zona dei laghi di Fusine.
Una fototrappola lo ha immortalato. Un castoro senza ombra di dubbio. Ma quale delle due specie?
E qui si apre un dilemma zoologico di grande rilevanza. È il castoro europeo (Castor fiber il suo termine scientifico) oppure il suo rivale nordamericano (Castor canadensis)? Non ho informazioni per poterlo classificare. Probabilmente i ricercatori che lo hanno individuato avranno modo di stabilirne la specie se troveranno tracce come peli o feci per poter avere la risposta dal Dna. E conoscere anche il sesso.
Guarda la ripresa di Renato Pontarini di un castoro nel Tarvisiano,
l’animale più raro d’Italia
Questioni di “geopolitica”. Anche tra i visoni…
Il problema non è da poco. Il castoro europeo è presente in molte zone del nostro continente dalla Francia, alla Germania, Polonia, Scandinavia. Esiste una colonia di castori in Austria ed è probabilmente da lì che il nostro Ponta, nome in onore del ricercatore che lo ha scoperto, e arrivato. Ma i suoi areali sono molto circoscritti perché il castoro nordamericano lo ha relegato in piccole fasce di boschi e fiumi e lo tiene quasi sotto assedio. Questo succede perché il canadese è geneticamente più forte e così impedisce all’europeo di espandersi e farcela. Una lotta che avviene anche tra i visoni europei e quelli nordamericani, solo che in questo caso i visoni europei stanno sparendo e rischiano l’estinzione.
Mappe, storie e “battaglie”…
Ma i castori canadesi come sono arrivati? Come specie aliene o alloctone hanno fatto irruzione nel nostro sistema naturale all’inizio perché fuggiti dalle gabbie degli allevamenti da pelliccia o per essere stati rilasciati da chi li aveva in cattività e ha pensato male di liberarli. Ecco quindi che per il “nostro” castoro ci sono due possibilità: sarebbe importantissima se si trattasse di castoro europeo, deludente se fosse solo canadese. Si vedrà. Soprattutto si vedrà se questo “esploratore” sopravviverà ad ambienti in parte molto diversi dai suoi preferiti: freddi e nordici.
E proprio perché spesso le storie si intrecciano, mentre la notizia del castoro in Italia faceva clamore tra gli zoologi, un amico finlandese mi spediva una fotografia di un castoro arrivato al circolo polare artico nella fascia di confine con la Russia.
Una presenza a quelle latitudini spiegata dal fatto che i cambiamenti climatici incidono fortemente sulle migrazioni naturali di specie abituate a vivere anche 5-600 chilometri più a sud. Naturalmente i finlandesi, che hanno una capacità di classificare tutto quanto riguarda la Natura, hanno una carta geografica in cui sono mappate tutte le zone, in rosso, dove vive ora il castoro canadese e quella, in verde, circoscritta e assediata, dove resistono i nostri europei. Sono battaglie e storie che appassionano una minuscola percentuale di popolazione umana e lasciano indifferenti tutti gli altri.