I merli si riprendono le città. O forse, in fondo, le città sono sempre state anche un po’ loro. I simpatici volatili della famiglia dei Turdidi sono infatti la specie più fotografata dai balconi e dalle finestre delle case. È quanto emerge dalla City Nature Challenge, la sfida mondiale della biodiversità, realizzata in Italia grazie all’impegno del Cluster Italia in collaborazione con il Wwf Italia, il Wwf Young e il centro di ricerche interuniversitario Cesab che hanno dato vita alla Natura della finestra Cnc2020.
Osservare la #natura e scoprire quante #specie possiamo incontrare affacciandoci da balconi o finestre è possibile.
Con “Natura dalla finestra Cnc2020”?? sono state raccolte oltre 1200 segnalazioni e riconosciute più di 500 specie➡️https://t.co/YQiCMoMgZr#iorestoacasa pic.twitter.com/i2uxEqvEMD— wwfitalia (@WWFitalia) April 30, 2020
La biodiversità dalla finestra di casa
«Quest’anno – spiegano Alessandra Flore e Antonio Riontino, referenti italiani della Cnc – a causa della pandemia da Covid -19, la Cnc non è stata una competizione, ma un’iniziativa per avvicinare persone in tutto il mondo alla natura e alla sua conoscenza da casa».
Un’edizione straordinaria
Un’edizione che Flore e Riontino definiscono “straordinaria e particolarmente entusiasmante“, che nonostante le difficoltà dello stare a casa ha coinvolto a livello mondiale oltre 41.165 persone che hanno raccolto più di 81.000 osservazioni. In Italia le città coinvolte sono state 12, e a tutti i partecipanti è stato inviato l’attestato di Cittadino scienziato. Nell’ambito della Cnc saranno conferiti premi ai cittadini che si sono distinti o che hanno contribuito maggiormente a a questo progetto di scienza partecipata.
Presenze da osservare
Fra le specie più fotografate di flora e fauna, il Turdus merula (il merlo), il Parus major (la cinciallegra), il Glechoma hederacea(l’edera terrestre), il Papaver rhoeas (il papavero comune), il Prunus avium(il ciliegio) e un insetto, l’ Oxythyrea funesta(la cetoniella).
Proprio il merlo è dunque nella top ten delle specie più fotografate, perché è tra quelle più presenti nelle città. «Per questo – spiega Flore – vogliamo definirla “specie compagna”. È una di quelle che più affascinano, un po’ come i papaveri e i ciliegi, che sono stati in fiore e che hanno caratterizzato un intermezzo colorato in questa quarantena da Covid. La biodiversità in città è profondamente presente, basta fermarsi un momento e osservarla».