Pino Petruzzelli
Il regista, autore e attore pugliese Pino Petruzzelli (Foto: Gabriele Ferrando)

Il giorno in cui la natura andò in sposa all’arte. Colloquio con Pino Petruzzelli

Dal gabbiano Jonathan Livingston a Mario Rigoni Stern, storie che raccontano la Natura, legate l'una all'altra. È il nuovo spettacolo dell'autore e regista teatrale pugliese che accoglierà gli spettatori nelle più belle cornici naturali d'Italia
14 Luglio, 2020
2 minuti di lettura

Pino Petruzzelli è un attore, narratore, regista e autore teatrale. Per lui la vita è un viaggio, un percorso senza punto di arrivo, ma con tante ripartenze. «Nel silenzio della natura è più facile guardarsi dentro – dice – lontano dal frastuono cittadino, dalla fretta e dagli impegni quotidiani». Ed è proprio vero:

«La natura sa ispirare – aggiunge – ma spesso non ce ne rendiamo conto». 

 

Pino Petruzzelli
L’autore e narratore teatrale Pino Petruzzelli. Le sue opere hanno da sempre un legame con l’ambiente e la natura (Foto: Gabriele Ferrando)

Storie di uomini, vini e etica del lavoro

L’idea del nuovo spettacolo nasce dal suo ultimo libro Io sono il mio lavoro. Storie di uomini e di vini (Pentagora, 2018), un omaggio alla tenacia dei vignaioli, alla pazienza e all’amore di chi coltiva l’avara terra della Liguria, che non dona i suoi frutti con facilità. Ed è proprio ascoltando i vignaioli, risalendo i terrazzamenti liguri sul mare, che Petruzzelli riceve una folgorazione. «Dopo tanti viaggi in zone del pianeta anche pericolose, con guerre in corso – prosegue il regista – ho deciso di cambiare rotta e dedicarmi a narrare la dignità del lavoro dell’uomo, quando è in sinergia con la natura, da cui trae anche bellezza». Un’etica del lavoro da tramandare alle future generazioni, come la più preziosa delle eredità.

 

Volando con il gabbiano Jonathan Livingston

Così, raccogliendo le idee al Rifugio Pratorotondo, uno dei suoi luoghi del cuore, sulle alture di Cogoleto, lungo l’Alta via dei Monti Liguri, Petruzzelli pensa di dare vita a “Il giorno in cui natura andò in sposa all’arte”, che riunisce tutte le più belle storie che raccontano della natura, lungo un invisibile filo conduttore che le lega l’una all’altra. Un viaggio, quindi, tra filosofia, arte e letteratura, ascoltando le riflessioni di Mario Rigoni Stern, “volando alto” con il gabbiano Jonathan Livingston e “camminando”, accompagnati dalle lucide parole di Claudio Sabelli Fioretti, che portano a guardarsi dentro, perché «camminare aiuta a fare chiarezza dentro di sé, a focalizzare le situazioni e, soprattutto, a focalizzarci».

Il teatro tra filosofia, arte e natura

Dalle parole di Petruzzelli e dalle storie scelte si evince la sua visione della vita, il suo profondo legame con l’ambiente:

«Quando provo i miei spettacoli o scrivo libri sono sempre immerso nella natura, per questo ho deciso di condividere con gli spettatori la Bellezza eterna, a cui spesso passiamo accanto senza accorgercene».

Il prossimo appuntamento per la rappresentazione è il 24 luglio, naturalmente all’aperto, con un numero di posti limitato in ottemperanza alle norme anticovid, proprio al Rifugio Pratorotondo: «Un luogo meraviglioso – conclude Petruzzelli – dove ci sono persone splendide che dedicano la propria vita a occuparsi della bellezza del paesaggio». Immaginando la luce del crepuscolo come sipario e la vegetazione appenninica come scenografia naturale, cresce la curiosità di vedere lo spettacolo dal vivo.

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