Quante sono le Terre dei Fuochi in Italia e perché ciclicamente scompaiono dall’attenzione dell’opinione pubblica? “Io non faccio finta di niente”, il secondo documentario-inchiesta di Rosy Battaglia, giornalista civica e investigativa, prova a riportare l’attenzione, a partire da Brescia, su un tema che riguarda almeno cinque milioni di italiani. Vale a dire quelli che vivono nelle 58 aree più contaminate del Paese, i cosiddetti siti di interesse nazionale e regionale per le bonifiche, Sin e Sir. Secondo il quinto rapporto “Sentieri” dell’Istituto Superiore di Sanità , sono le aree del paese dove si muore e ci si ammala di più, fin dalla più tenera età. Con ben 22mila ricoveri in eccesso in età pediatrica e quasi 12mila morti in più, rispetto all’atteso, tra gli adulti.
Da Brescia a Taranto, da Casale Monferrato alla Valle del Sacco, da Crotone al litorale Domizio Flegreo, l’Italia resta un Paese da bonificare. “Io non faccio finta di niente” è una storia incentrata sulla resilienza e sulla partecipazione attiva dei cittadini che hanno a cuore tutela della salute e dell’ambiente. La seconda, dopo “La rivincita di Casale Monferrato”, prodotta dal basso dai Cittadini Reattivi di tutta Italia, attraverso il crowdfunding, che ricostruisce le lotte civiche e civili che negli ultimi sette anni hanno attraversato lo stivale, partendo da Brescia. Brescia, in Lombardia, città ricca ma contaminata, sede del Sin Caffaro, tutt’ora fonte inquinante, che il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha definito «una ferita al cuore del Paese».
Sullo sfondo delle vicende bresciane, come si evince dal trailer del documentario, la ricostruzione e le testimonianze di chi, a livello nazionale, tra associazioni, amministratori e medici si è mobilitato, per sollecitare le istituzioni centrali e regionali ai processi di bonifica in tutta Italia.
“Io non faccio finta di niente” si sarebbe dovuto presentare in anteprima nazionale a Roma al termine della prima giornata del Festival del Giornalismo Ambientale , promosso dal Ministero dell’Ambiente ed Enea con il supporto di Ispra e Federazione italiana dei media ambientali (Fima), presentato dal direttore di Sapereambiente, Marco Fratoddi. Il Festival però è stato rinviato al giugno prossimo a causa dell’emergenza coronavirus e così l’autrice sarà ospite della nostra redazione alle 12.30 del 6 marzo per un live via Facebook.
«Il documentario racconta una scomoda verità: una delle città industriali più ricche d’Europa, che si candida a essere capitale dell’economia circolare è ancora, purtroppo, una delle più inquinate e contaminate della penisola – ribadisce Rosy Battaglia – Ma quello che desideriamo è che anche questo lavoro, come il precedente “La rivincita di Casale Monferrato”, sia strumento non solo di memoria, ma di confronto, tra cittadini le istituzioni. La strada per un’Italia pulita deve essere percorsa insieme». Tra i protagonisti del doc Stefania Baiguera, mamma che si è mobilitata, insieme ad altri genitori, per chiedere le bonifiche da diossine e Pcb. Già menzione speciale al premio “Luisa Minazzi -Ambientalista dell’Anno” nel 2013, Stefania Baiguera è oggi attivista del movimento Basta Veleni, che coordina tutte le associazioni contro le nocività della provincia di Brescia. Alla loro mobilitazione dobbiamo, dopo 10 anni, la bonifica del parco contaminato da Pcb e diossine della Scuola Elementare Grazia Deledda.
Seconda “storia resiliente” prodotta dall’associazione di promozione sociale Cittadini Reattivi, realizzata grazie a quasi 200 cittadini e associazioni da tutta Italia con il crowdfunding promosso da Banca Etica su Produzioni dal Basso. Con il contributo straordinario dell’Associazione Familiari e Vittime dell’amianto (Afeva onlus) di Casale Monferrato, con il Patrocinio e il contributo straordinario della città di Casale Monferrato, oltre che dal coordinamento Basta Veleni di Brescia.
La distribuzione avverrà in tutta Italia, grazie al coinvolgimento di comunità, amministrazioni locali, università, enti e scuole. Sempre tramite il crowdfunding, infatti, sarà possibile prenotare le presentazioni dal vivo o in formato digitale attraverso la piattaforma di Produzioni dal Basso, con la nuova campagna Libera e Civica.