Le statistiche più recenti delle Nazioni Unite riportano che, nel mondo, uno studente su tre, fra i 13 e i 15 anni, ha vissuto esperienze di bullismo. Globalmente 246 milioni di bambini e adolescenti subiscono ogni anno qualche forma di violenza a scuola o episodi di bullismo.
La situazione in Italia
In Italia le cose non vanno meglio: secondo i dati della Sorveglianza Health Behaviour in School-aged Children – HBSC Italia 2022, nel nostro paese il fenomeno è frequente e non accenna a diminuire. È in questo contesto che si inserisce Mi fido di te, un progetto di pet therapy (Interventi Assistiti con gli Animali-IAA) rivolto alle classi prime delle scuole superiori di Nichelino (To) per cercare di alleviare le sofferenze del rito di passaggio dalle medie alle superiori, prevenire fenomeni di bullismo ed educare alla tolleranza e alla tutela della diversità e unicità. Ne abbiamo parlato con Fiodor Verzola, assessore alle politiche sugli animali di questo piccolo comune piemontese.
Una piccola rivoluzione
È stato proprio un cane, d’altro canto, a spingere l’assessore a preoccuparsi sempre più di cittadine e cittadini che condividono la vita con un animale: «Nel 2014 sono diventato consigliere comunale— spiega Verzola — e questa carica si è aggiunta ad altri impegni, tra cui il mio lavoro come addetto mensa. In quel periodo ero andato anche a vivere da solo e avevo preso un cane, Tito. È stato lui il motore che mi ha spinto riflettere sulle necessità e sulle esigenze dei proprietari di cani che si muovevano in ambito urbano. È stato così che ha emesso un’ordinanza che consentiva il libero accesso dei cani, di animali domestici, nelle strutture pubbliche. È stata una piccola rivoluzione». Quello dell’assessore inizialmente è stato un approccio emotivo che, in seguito, si è evoluto in una visione più consapevole:
«Da lì ho iniziato un percorso di studi e formazione che mi ha portato a diventare educatore cinofilo e a trasformare le politiche sugli animali di Nichelino».
Età di passaggio
Sono state numerose le iniziative dell’assessorato alle politiche sugli animali del Comune di Nichelino e molte hanno previsto interventi assistiti con animali nelle case di riposo, nelle scuole dell’infanzia e persino in una struttura per la riabilitazione a seguito di interventi legati alla cura dei tumori, il Ranch delle donne. Come nasce, invece, Mi fido di te? Verzola riprende: «Ho anche la delega alle politiche giovanili e quindi tocco con mano il disagio di quel mondo che, in questo periodo storico, si è ulteriormente aggravato. Mi sono ricordato di quel particolare passaggio tra la scuola media e il primo anno delle superiori, di quanto potesse essere sofferto».
Oltre la solitudine
Un passaggio difficile, prosegue l’assessore, per una generazione alla quale la società offre tanti servizi, che dà la possibilità di stare in rete con tantissimi coetanei, ma allo stesso tempo rende i giovani di oggi ancora più soli di quanto non lo fossero quelli dei decenni precedenti. «Si è soli anche in gruppo — prosegue Verzola — Così ho pensato di spostare il focus della pet therapy a questa fascia di età in cui si è sostanzialmente in un rito di passaggio tra l’infanzia e l’età adulta. Il progetto nasce per cercare di intercettare tutte quelle problematiche tipiche di questa fase, prima che si aggravino».
Guarda il video della pet therapy di “Umanimalmente”
Gli animali, antidoto a bullismo e fragilità
Si parla quindi non solo di bullismo che — come mostrato nei dati iniziali — è presente, ma anche di fragilità che, se non colte in tempo, possono distruggere la vita di ragazze e ragazzi. Il progetto ha coinvolto le classi prime di scuola superiore con incontri che hanno previsto la presenza del cane insieme a un coadiutore, responsabile dello stato dell’animale e delle interazioni tra quest’ultimo e studentesse e studenti, e uno psicologo. La squadra che si è occupata dell’ideazione e gestione dell’intero progetto ha compreso anche un coordinatore generale, un responsabile tra i docenti della scuola, un medico veterinario esperto in pet therapy (IAA) e due educatori cinofili. L’associazione di riferimento per la realizzazione di Mi fido di te è stata Umanimalmente.
La relazione uomo-animale nel servizio pubblico
I cani si stanno dimostrando bravi facilitatori sociali ed emotivi e, grazie agli interventi svolti, che non prevedevano soltanto il contatto con l’animale ma anche esercizi di fiducia e attività condotte insieme, ragazze e ragazzi si sono sentiti incoraggiati e confortati. La pet therapy ha fornito un vero e proprio supporto sociale. Mi fido di te è per ora un progetto sperimentale, tuttavia Fiodor Verzola si mostra fiducioso nel futuro e ritorna sul concetto di rivoluzione:
«La rivoluzione sta nel concepire questi percorsi come un servizio pubblico che non dovrebbe essere demandato al merito di un’amministrazione virtuosa, ma arrivare in tutta Italia, a prescindere dai colori politici, per migliorare la convivenza tra uomo e animale».