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Uno degli allestimenti della mostra "Elogio della diversità" (Foto: Alberto Novelli)
Una sezione della mostra "Elogio della diversità" (Foto: Alberto Novelli)

Elogio della diversità, una mostra per valorizzare i delicati equilibri fra i viventi

Un viaggio negli ecosistemi italiani grazie a reperti originali, video, ricostruzioni e apparati iconografici. A Roma, Palazzo Esposizioni, fino al 30 marzo 2025

28 Novembre, 2024
3 minuti di lettura

L’interdipendenza fra le forme di vita del nostro pianeta ci impone, per garantirci la sopravvivenza, di tutelare la biodiversità, minacciata dalla crisi ambientale e da quella climatica. Questo il messaggio del grande progetto espositivo Elogio della diversità. Viaggio negli ecosistemi italiani, aperto al pubblico da ieri, a Palazzo Esposizioni Roma. La mostra evidenzia il valore della biodiversità sia in termini assoluti che in relazione al benessere psicofisico dell’essere umano e spiega i principali fattori antropici che la minacciano (cambiamento climatico, specie invasive, frammentazione degli habitat e inquinamento). Inoltre propone la visione One Health come approccio alla salute di persone, animali ed ecosistemi e le azioni individuate per accrescere la ricchezza della biodiversità.

Lupo, Canis lupus. Museo di Zoologia, Sapienza Università di Roma. In mostra nella sezione terrestri
Lupo, Canis lupus. Museo di Zoologia, Sapienza Università di Roma. In mostra nella sezione terrestri

 

Promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e dall’Azienda Speciale Palaexpo, la mostra è curata da Sapienza Università di Roma con Università di Padova e con il National Biodiversity Future Center (NBFC), ente di ricerca istituito dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Inoltre alla realizzazione della mostra hanno contribuito il Raggruppamento Carabinieri Biodiversità e l’Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale.

Il contributo scientifico

La mostra si avvale di un comitato scientifico d’eccellenza e di livello internazionale, composto dal Premio Nobel Giorgio Parisi, da Enrico Alleva, Carlo Blasi, Stefano Boeri, Ferdinando Boero, Maria Chiara Carrozza, Luigi Fiorentino, Enrico Giovannini, Vittorio Lingiardi, Antonella Polimeni e da Ling San. Curata da Isabella Saggio, genetista, docente presso il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin” della Sapienza Università di Roma, e da Fabrizio Rufo, bioeticista, docente presso il Dipartimento di Biologia Ambientale della Sapienza Università di Roma, con il coinvolgimento dei migliori esperti di biodiversità in Italia, la mostra vede il contributo degli oltre duemila ricercatori del National Biodiversity Future Center (NBFC), uno dei cinque centri nazionali dedicati alla ricerca di frontiera per contribuire a raggiungere i traguardi dell’Agenda 2030.

 

realizzate e dipinte a mano nel XIX secolo esposti nella mostra "Elogio della diversità"
Varietà di frutta realizzate e dipinte a mano nel XIX secolo esposti nella mostra “Elogio della diversità” (Foto: Alberto Novelli)

 

Divulgazione di grande impatto emotivo

La mostra è divisa nelle sezioni: Il caleidoscopio della diversità, Terrestri, Mediterranee, Urbane, Genetiche, Utili, Antropiche, Protette. L’allestimento immersivo accoglie i visitatori negli ambienti terrestri e marini accurati e nel contempo fiabeschi, con enormi piante e animali, coralli e stelle marine. Con installazioni a metà tra scienza e arte, l’allestimento cambia stile narrativo nel proporre le diverse dimensioni della biodiversità: naturale, urbana e genetica. Inoltre, il pubblico viene accompagnato dentro le venature di una foglia, sulle ali di un insetto e nelle profondità del Mediterraneo grazie ai filmati immersivi realizzati da Punto Rec Studios, con la composizione ed esecuzione di colonne sonore originali. Fra tassidermie storiche e reperti rari provenienti da musei scientifici di tutta Italia, spiccano un grande squalo bianco e una foca monaca dal Museo di Storia Naturale di Genova, un orso marsicano e un’aquila reale dal Museo Civico di Zoologia di Roma, un pesce siluro dal Museo di Storia Naturale di Pavia, un grande pesce luna e un lupo dai Musei di Anatomia Comparata e di Zoologia della Sapienza Università di Roma, e il famoso “uomo della Maiella”, in realtà una donna di una delle prime comunità di agricoltori e allevatori arrivati in Italia intorno al 6.000 a.C., prestato dal Museo di Antropologia della Sapienza. Ancora, la varietà di cibi e di materiali che la natura ci offre è illustrata da una collezione di modelli di frutti realizzati e dipinti a mano nel XIX secolo da Francesco Garnier Valletti (Museo della Frutta “Francesco Garnier Valletti” e Accademia di Agricoltura di Torino) e da due chitarre realizzate, tra il XVIII e XIX secolo, con legni e altri pregiati materiali naturali (Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma).

Incontri di approfondimento e rassegna di cinema

Presso la Sala Auditorium di Palazzo Esposizioni Roma un ciclo di incontri attraverserà boschi urbani, oceani e luoghi desertificati dai cambiamenti climatici, in compagnia di esperte ed esperti del settore. Mentre la Sala Cinema propone la rassegna cinematografica Chi ha paura della natura?, dedicata alle emozioni, quali ansia e senso di impotenza, suscitate dai cambiamenti traumatici dell’ambiente naturale. Un percorso che accompagna dalla paura verso un’esperienza di ascolto e simbiosi, attraverso lo sguardo di Hitchcock, Herzog e altri autori contemporanei, che viene introdotto dalla riflessione su Ecologia, ecoansia e mente-ambiente dello psicoanalista e accademico Vittorio Lingiardi. Ampia anche l’offerta dedicata alle scuole.

Per saperne di più:

palazzoesposizioniroma.it/mostra/elogio-della-diversita-viaggio-negli-ecosistemi-italiani

 

Mielizia

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